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I conti in rosso dell’Espresso. Ecco perchè Iervolino se ne libera

Nuovo Espresso, stesso giornalismo in crisi. I conti in rosso di Iervolino

E’ passato solo un anno dall’acquisizione e Danilo Iervolino già si libera del 49% dell’Espresso, lo storico settimanale che, a maggio 2022, aveva comprato da Gedi. Una mossa che ha pesato sui conti di Bfc Media che, proprio a causa del prestito bancario acceso da L’Espresso Media e del finanziamento del socio IDI, necessario all’avvio delle attività su L’Espresso, ha accumulato nel 2022 un indebitamento finanziario di 3,250.456.  Chiudendo l’esercizio in perdita.

Espresso, il 49% delle quote ad Alga Srl

Il patron della Salernitana possedeva, tramite la società IDI, di cui è socio unico, il 49% de L’Espresso. Quote che ha deciso di vendere ad Alga, società che fa capo a Donato Ammaturo, il fondatore, ceo e presidente del gruppo Ludoil. Evidentemente Iervolino sembra aver fallito nell’ambizione di gestione, rilancio e di innovazione dello storico periodico fondato nel 1955 da Arrigo Benedetti. E i conti lo confermano.

Espresso, i conti disastrosi del 2022

Consultando il bilancio de “L’Espresso Media”, chiuso il 31/12/2022, True-News.it ha scoperto una gestione disastrosa del giornale. Che fattura 5 milioni ma ne perde quasi la metà: la perdita effettiva, data dalla gestione caratteristica, è di 2 milioni e 800 mila euro. Praticamente più del 50%. La maggior parte dei costi della società sono da attribuire ai servizi che pesano per oltre 4 milioni e per il personale. La redazione dell’Espresso, assieme a tutto lo staff della società, ha un costo di 2.037.725.

Espresso, lo stato patrimoniale

Considerevole la situazione debitoria, in particolare verso le banche a cui la società deve 3 milioni di euro mentre i crediti sono pari a 1.975.908 euro di cui, però, 1.054.974 esigibili entro l’esercizio successivo. 

Come avviamento per il nuovo progetto dell’Espresso, erano stati depositati oltre 4 milioni di euro che, con i conti in rosso, rischiano di uscire dalla cassaforte.  Praticamente quasi nulla (valore 1) la voce relativa alle riserve.

Espresso, a Donato Ammaturo il compito di “rilanciare” il giornale

Così Iervolino ha venduto il 49% delle quote ad Alga società che si occupa di eventi e congressi. A capo c’è Donato Ammaturo, leader del gruppo Ludoil. Società attiva nel settore petrolifero con sede a Nola, in provincia di Napoli. Città di provenienza di Danilo Iervolino. Insomma, l’Espresso è ormai questione campana.  Ludoil ha certamente le risorse per tirare il giornale dalle sabbie mobili: nel 2021 il gruppo ha raggiunto l’obiettivo di oltre un miliardo di euro di fatturato: 1.090.240.203 di euro nel 2021, con una crescita del +165% rispetto al 2020. Ad Ammaturo piace estendersi in ambiti diversi dal petrolio: nel 2016, ha diversificato i suoi investimenti puntando sul rilancio del marchio di moda Frankie Morello Milano, degli stilisti Maurizio Modica e Pierfrancesco Gigliotti. Ora vira verso l’editoria.

Togliendo un grosso peso a Iervolino.