Home Economy Caos Fondazioni, una House of Cards italiana

Caos Fondazioni, una House of Cards italiana

Caos Fondazioni, una House of Cards italiana

Perché leggere questo articolo? Le Fondazioni sono un segmento chiave del potere economico e finanziario, soprattutto a Milano. E la loro evoluzione racconta molto dei cambi di sistema

La partita delle Fondazioni è cominciata. Con importanti spostamenti di equilibri nella galassia del potere bancario. Finita l’epoca di Giuseppe Guzzetti in Cariplo a Milano, si è conclusa di recente anche quella di Giovanni Quaglia a Torino. L’elezione per il nuovo vertice di Fondazione Crt, legata all’Unicredit di cui è azionista, ha visto il presidente uscente sconfitto da Fabrizio Palenzona. L’ex vicepresidente di Unicredit e presidente di Prelios è stato preferito al suo storico alleato.

Crt e Palenzona lanciano la sfida di Unicredit sulle Fondazioni

Cosa significa l’elezione di Palenzona? Lo spostamento ulteriore nella direzione del potere bancario e immobiliare delle fondazioni private legate alle ex Casse di Risparmio. Intesa San Paolo aveva già iniziato portando “in house” molte attività culturali e di immagine prima legate a Fondazione Cariplo. Crt con l’elezione di uno dei registi della nascita di Unicredit diventa perno per strategie che partono da Piazza Gae Aulenti più che dai suoi palazzi torinesi.

Secondo molte analisi, infatti, la presenza nell’azionariato di Unicredit e di Banco Bpm della Fondazione Crt potrebbe, assieme all’elezione di Palenzona, prefigurare una fusione tra i gruppi. Andrea Orcel, forte di conti solidi e una rinnovata stabilità, vuole tornare in pista con la prima acquisizione di peso da amministratore delegato. La presenza di Palenzona in Crt può avere un’importante valenza segnaletica.

Il triangolo banche-fondazioni-real estate

Sembra per ora messa in stand-by invece la fusione tra Crt e l’altra grande compagine torinese, la Compagnia di San Paolo, legata invece a Intesa, rivale di Unicredit. In quest’ottica, infatti, espandendo il triangolo al mondo del real estate si capisce come oramai, per quanto non polarizzata su fronti contrapposti, la partita fondazioni-banche-fondi immobiliari stia avvicinandosi a cordate precise. A un terzetto Crt-Unicredit-Prelios con Palenzona uomo chiave e a cui anche Hines si accosta si può accostare una rete che ha attorno a Intesa e Cariplo il suo perno.

Gli alleati principali? A Milano innanzitutto Coima, il fondo di Manfredi Catella che proprio assieme a Redo Sgr, costituito da Cariplo, ha provato a “scalare” il progetto Hines-Prelios di Milano-Sesto. Ma anche Covivio, appartenente alla galassia della famiglia del defunto Leonardo Del Vecchio.

Il risiko delle Fondazioni a Milano

Più che centri di potere autonomo, le fondazioni sono centri di irradiamento di un sistema a tutto campo. Camere di compensazione tra mondi e “ponti” tra città e sistemi locali di potere. Palenzona è eletto a Torino, ma gioca la sua partita anche a Milano. E in città si attende la madre di tutte le partite, quella per Cariplo. Ove il fu deus ex machina Giuseppe Guzzetti ha provato a sparigliare prima delle Elezioni Regionali, spingendo a favore della discontinuità con Pierfrancesco Majorino. In opposizione alla non partigianeria della Fondazione che ha a lungo guidato, sempre apprezzata da Comune e Regione.

Un tentativo di entrare a gamba tesa sui processi di nomina e influenza in vista della successione a Giovanni Fosti, presidente uscente. Su cui il centrosinistra milanese ha sempre esercitato una golden share. E ora, di fronte alla sinergia avviata anni fa dal Comune di Milano con Rockefeller Foundation per disseminare e implementare strategie urbane di resilienza, Cariplo teme l’emersione di rivali in città.

Azzone e Resta, derby di ex Politecnico per Cariplo

In quest’ottica, i vertici dell’ente che possiede circa il 3,5% sembrano aver interiorizzato i consigli di Guzzetti: sì all’idea di eleggere come presidente il 28 aprile Giovanni Azzone, ex Rettore del Politecnico di Milano, caldeggiata da Guzzetti. Ma chi entra Papa in conclave può uscire cardinale. La Regione con Attilio Fontana e il Comune di Milano con Beppe Sala hanno mostrato sintonia provando a lanciare il nome del successore di Azzone, Ferruccio Resta. Ad oggi tutti i rumors danno Azzone per eletto, ma non dimentichiamo che anche Palenzona è sbucato in volata negli ultimi giorni in sorpasso su Quaglia.

Quel che si nota è che anche l’un tempo onnipresente Cariplo apre i suoi orizzonti. Dalla finanza ai rettori dell’università italiana leader per l’ingegneria. Milano cambia riferimenti di potere e la sua fondazione maggiore si adatta. Come parte di un sistema più ampio avente finanza e strutture economiche e politiche come perno e non più come attori autonomi. L’evoluzione delle Fondazioni, però, dice molto del futuro di alleanze e reti. E dei nuovi entranti nel gioco del potere. Come in una House of Cards tricolore.