Home Economy Altro che GKN, l’anno nero di Top Legal nei bilanci: bruciati 400mila euro

Altro che GKN, l’anno nero di Top Legal nei bilanci: bruciati 400mila euro

Altro che GKN, l’anno nero di Top Legal nei bilanci: bruciati 400mila euro

Chissà che a Top Legal prima o poi non serva un avvocato “proattivo e lungimirante” nel licenziare le persone via mail. Perché le cose, dentro la famosa rivista di informazione legale, ora nella bufera per aver assegnato allo studio LabLaw Rotondi e Partners il premio “top legal awards” 2021 nella sezione lavoro con la motivazione di aver aiutato la GKN nella “chiusura dello stabilimento fiorentino e l’esubero di circa 430 dipendenti” proprio “per la proattività e la lungimiranza con cui affianca i clienti”, non è che stiano andando esattamente bene. La casa editrice di Top Legal – la Penta Group di Milano – ha bruciato oltre il 25% del fatturato in un anno.

L’anno nero di Top Legal: meno 25% sui fatturati, 180mila euro ai manager

Certo, come nel caso GKN, non tutti piangono alla stessa maniera. Perché se i bilanci mostrano un risicatissimo utile passato dai 67mila euro del 2019 a 511 euro nel 2020 e l’editore costretto a mettere mano ai depositi bancari e postali, va detto che gli amministratori possono comunque brindare. L’anno nero di Top Legal non ha impattato sui loro compensi: Michael Di Palma, il socio di maggioranza della società editoriale, si è premiato con 180mila euro di compenso. Mentre l’altro amministratore e uno dei soci di minoranza, Riccardo Caiati, si è dovuto accontentare di 60mila euro nell’anno del Covid. Entrambi – lungimiranti – pensano al futuro mettendosi da parte un’indennità di fine mandato pari a 35mila euro all’anno ciascuno.

Top Legal chiede una mano al fisco

I manager sorridono. L’azienda un po’ meno. Una piccola mano dallo Stato per affrontare le difficoltà è comunque arrivata con il contributo a fondo perduto da 9.800 euro richiesto all’Agenzia delle Entrate nell’ambito delle misure Covid prese dal governo Conte-bis prima e draghi poi. Come anche il bonus per gli affitti da 3.400. Briciole. Di questo si tratta di fronte all’annus horribilis che con i ricavi in crollo verticale per oltre 400mila euro. La rivista fa informazione ma fa soprattutto eventi, forse il settore più colpito in pandemia. Anche se ora è in fase di ripresa, varianti permettendo, e il 2021 potrebbe riservare sorprese per tanti.

Top Legal, il modello di business e i competitor

C’è anche da dire che il modello di business inizia ad avere i suoi anni alle spalle e sempre più competitor in giro per la penisola. Sono stati degli innovatori -questo è certo: i premi per gli studi legali in Italia li hanno portati loro. Premi che permettono sia di fare eventi ma soprattutto di costruire fitte reti di relazioni con professionisti e clienti importanti, come per l’appunto l’avvocato Francesco Rotondi e soci premiati per aver aiutato a chiudere con centinaia di esuberi lo stabilimento di Campi Bisenzio, per ora senza esserci del tutto riusciti in quella che è la più calda vertenza sindacale italiana.

Relazioni che, a volte, possono diventare un boomerang. Perché uno degli storici nomi di Top Legal, Cataldo Scaringella che ancora oggi detiene il 30% dell’azienda, a un certo punto si è messo in proprio fondando Legalcommunity e portandosi dietro il direttore della rivista, Nicola Di Molfetta. Idem per il fondatore classe ’72, Michele Lotito. Anche lui si è messo in proprio e ha diversificato, creando “eventop”, la piattaforma per gli eventi business che fa concorrenza proprio a Top Legal, fra gli altri.