Home L'editoriale di Fabio Massa - Cruditè Belli e dannati del cinema, il libro di Luigi Luca Borrelli allo spazio The Mill Milano

Belli e dannati del cinema, il libro di Luigi Luca Borrelli allo spazio The Mill Milano

Belli e dannati del cinema, il libro di Luigi Luca Borrelli al Mill di Milano

Nello spazio espositivo The Mill, laboratorio di idee e di opinioni gestito dal Senatore Roberto Cociancich in uno dei più prestigiosi spazi del centro di Milano – Via Cappuccio 5 – si terrà Venerdi 14 aprile alle ore 18.30 la presentazione del libro “Belli e dannati. Volti tragici del Cinema del Novecento“.

Belli e dannati del cinema al Mill

In dialogo con l’autore, Luigi Luca Borrelli, la nota giornalista e critico cinematografico Paola Jacobbi, che da decenni racconta i protagonisti della settima Arte e non solo. Previsti gli interventi di saluto dell’Assessore allo Sviluppo economico e alle politiche del lavoro del Comune di Milano Alessia Cappello. Insieme col Consigliere Regionale lombardo Lisa Noja; del Senatore Ivan Scalfarotto e del sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto.

Il testo, ascrivibile alla saggistica ma con slanci di narrativa, è imperniato sulla figura del bel tenebroso, grande protagonista maschile della cultura pop del Secolo passato, impersonato spesso da divi tra i quali, fra i molti analizzati, attori del calibro di Tyrone Power, Jean Gabin, James Dean, Marlon Brando, Alain Delon, Steve McQueen, Mickey Rourke. Uomini le cui vite hanno talvolta ricalcato con forza gli eccessi e le contraddizioni degli (anti)eroi maledetti che portavano sullo schermo.

Il bello e dannato del Novecento cinematografico

L’immagine del bello e dannato ha dominato il cinema del Novecento, facendosi oggetto del desiderio e dell’emulazione delle masse. La sua fisionomia è mutata con il cambiare dei tempi, dei paesi e dei generi cinematografici. Ma nell’immaginario collettivo e nella società la sua figura è rimasta impressa costantemente. E ha assunto un aspetto mitico, contribuendo di fatto alla formazione della personalità di moltissimi individui.

Così il divismo di Rodolfo Valentino e Tyrone Power, due stelle dell’epoca d’oro di Hollywood, è stato differente da quello tormentato di John Garfield; che spianò la strada alla nuova generazione di Montgomery Clift, Marlon Brando e James Dean. E sempre Hollywood vide nel gallese Richard Burton una proiezione dei suoi sogni. Poi proseguita in Steve McQueen, Mickey Rourke e River Phoenix; a chiudere un cerchio della storia degli Stati Uniti. In parallelo, anche i volti scolpiti dei divi.