Acqua alta a San Marco

Acqua alta a San Marco

La notizia è quella della Basilica di San Marco che finisce sott’acqua perché nessuno – dicesi nessuno, a Venezia – era in servizio per mettere le paratie e impedire che l’acqua allagasse una delle chiese più famose e visitate del mondo. Ora, in un Paese normale – evidentemente non il nostro – avrebbero già a preso a calci nel sedere qualcuno. Perché il bello non è solo che non ci fosse nessuno in servizio per proteggere la basilica. Fin qui, sarebbe il solito caso di gente che non fa il suo lavoro. Ma che non era proprio previsto che ci fosse qualcuno. Perché? Perché secondo le ricostruzioni chi avrebbe dovuto mettere la paratia sarebbero stati gli operai che lavorano al cantiere là vicino, non in base a un contratto, ma a un accordo tra gentiluomini. Insomma, si erano messi d’accordo con una stretta di mano che visto che stavano là a lavorare, qualcuno ci avrebbe pensato. Peccato che gli operai, durante le feste, vanno in vacanza. E hanno anche ragione.

La colpa non è solo dei fancazzisti, ma anche di certi funzionari

Nessuno, né della Basilica né degli altri che gestiscono quello che a tutti gli effetti è un bene dell’Italia oltre che della Chiesa, ha pensato a questa incredibile eventualità: che durante le feste gli operai non ci fossero. E così, la Basilica è finita allagata. Niente di strano per Venezia, intendiamoci. Ma forse bisognerebbe aprire un nuovo fronte. Non solo quello che riguarda i fancazzisti di mezza Italia, che sono tantissimi. Ma anche quello che riguarda i funzionari, i dirigenti, i quadri, insomma quelli che permettono ai fancazzisti di fare i fancazzisti o – come in questo caso, che è pure peggio – a quei responsabili che sono ampiamente irresponsabili.