Home Primo Piano Tiziano Ferro teme di passare per criminale in USA? I suoi unici reati sono gli ultimi dischi

Tiziano Ferro teme di passare per criminale in USA? I suoi unici reati sono gli ultimi dischi

Tiziano Ferro teme di passare per criminale in USA? I suoi unici reati sono gli ultimi dischi

Tiziano Ferro che l’amore fosse una cosa semplice lo cantava dodici anni fa. Oggi la star internazionale born in Latina City potrebbe pensarla diversamente. Attualmente, infatti, è alle prese con un divorzio difficile, quello dall’ex marito Victor Allen. La oramai scoppiata coppia ha due figli piccoli, Margherita e Andres. E proprio loro sono, a livello legale, il motivo per cui il cantautore non può lasciare la California, Stato in cui risiede, non con i bimbi. Per la legge USA, l’allontanamento della prole dal coniuge, in questa fase di separazione, equivarrebbe a una sorta di rapimento. “Qui hanno paura che diventi un criminale internazionale”, lamenta a mo’ di battuta lui, intervistato da Ema Stokholma e dai Gemelli di Guidonia nella trasmissione Happy Family, Radio 2. Sì, impossibile non notare la velata ironia nel titolo del programma. Comunque sia, per via delle leggi statunitensi, Tiziano Ferro ha dovuto saltare a piè pari la presentazione del suo primo romanzo, La felicità al principio. Non può venire in Italia a raccontarci quanto sia bello questo esordio letterario, quindi campa perennemente su Zoom, collegandosi con qualunque testata per fare promo. Intanto, però, la vita da casalingo disperato non gli si addice più di tanto. Lo si evince anche dall’ultima intervista rilasciata, appunto, a Happy Family. Oltre al rischio “criminale”, c’è di più. Che, almeno per ora, purtroppo, non ha nulla a che fare con il mondo delle sette note. Un po’ come tutti i suoi ultimi dischi, del resto.

 

Tiziano Ferro: “Vivere con due figli è faticoso, alle 19:30 ti senti morto”

Tiziano Ferro casalingo disperato. Soprattutto, papà assai spossato. A quanto pare, i suoi piccoli Margherita e Andres starebbero con lui tutto il tempo, in questa fase della separazione. E, seppur a mezza bocca, il nostro fa capire di non poterne già più. “Sto dalla mattina alla sera con loro, cucino, gioco, conosco tantissime canzoncine nuove. Ed è faticosissimo. Con i due bimbi quando arrivi alle sette e mezza di sera ti sembra quasi mezzanotte, sei già morto”, lamenta il cantante. Cantante che immaginiamo totalmente abbandonato a se stesso, nella sua mansion californiana, con la sola compagnia dei due pupi. O forse no. Volendo restare adesi a questo piano di realtà, risulta ben difficile credere che non abbia diversi stuoli di servitù atti a contribuire all’accudimento della prole. Ma la favola di Cenerentola crea sicuramente più empatia e allora raccontiamola. Del resto, sul “povera stella” dei fan si basa l’intero mercato dell’intrattenimento italiano dalla musica alla tv, mica solo il conto corrente di Tiziano Ferro. L’unica cosa che sentiamo di rispettare è il silenzio dell’artista riguardo alle modalità di concepimento della prole: sono fatti suoi. Per quanto, proprio per questo “mistero”, sia stato al centro di numerose polemiche sterili fin dall’annuncio della nascita. Lasciamo ad altri. Riguardo alla strategia di marketing “piangina”, invece, non ci stancheremo mai di scrivere. Perché, quella sì, è davvero insostenibile.

Tiziano Ferro e l’insostenibile strategia di marketing “piangina”

Oggi teme di passare per “criminale” agli occhi della legge USA, quindi resta bloccato, povera anima, in California. Comunque un’ottima occasione per ricordare che il suo primo romanzo (per carità, “non un’autobiografia”, precisa) ci aspetta in libreria. Del resto, tale fatica letteraria era già stata da lui stesso lanciata congiuntamente all’annuncio del doloroso divorzio dal marito Victor Allen. Anche qui, due piccioni con una fava. In cui la fava è, con ogni probabilità, il libro in questione. Fosse la prima volta, poi. Ferro, il documentario Prime Video su vita e carriera sul cantante di Latina, era stato “promosso” con un’intervistava in cui Tiziano rivelava per la prima volta di essere stato dipendente dall’alcol per un lungo periodo. Come soffre, Tiziano Ferro! Quando ha da smarchettare qualcosa, in particolare. Un tempo, il nostro faceva piangere con le sue canzoni, ad appena 20 anni aveva sfornato un disco, Rosso Relativo, di sole hit scritte quando non era ancora maggiorenne. Negli anni, quella fame deve essergli passata. E ora lo ritroviamo, a livello musicale, stanca eco di se stesso, quasi parodia. L’ultimo singolo a tema resilienza in duetto con J-Ax, Abbiamo vinto già, è fulgido esempio di una carriera che, oramai, si basa più sui piagnistei personali che sulla qualità. Il problema è che funziona, la gente abbocca, “soffre” con lui e soprattutto compra. Qui da noi nessuno fa un plissé, mentre gli Stati Uniti attenzionano il cantante. California, here we come!