Home Politics E’ di nuovo la primavera più calda di sempre: tra climate change e meteo-sensazionalismo

E’ di nuovo la primavera più calda di sempre: tra climate change e meteo-sensazionalismo

E’ di nuovo la primavera più calda di sempre: tra climate change e meteo-sensazionalismo

Perchè leggere questo articolo? “E’ la primavera più calda di sempre”. Non è una novità, ma un bollettino climatico che, da anni a questa parte, i media raccontano con enfasi quotidianamente. Non senza qualche approssimazione…

Dalla pioggia e dal freddo pungente di oggi non si direbbe, ma anche questa primavera è la più calda di sempre. E la notizia, ormai, non sorprende più. Da anni, infatti, la crisi climatica in atto è argomento quasi quotidiano sui media. D’altronde l’allarmismo sul meteo tira sempre, asso nella manica da giocare in assenza di eventi più sensazionalistici da raccontare. Tuttavia il caldo record non è un inganno né una fake news, è realtà.

Una primavera con anomalie da record

“Marzo pazzerello guarda il sole e prendi l’ombrello”. La proverbiale variabilità del periodo primaverile non è di certo una novità. Ma questo aprile sta registrando anomalie da record, che altro non sono che un continuum di quelle vissute negli scorsi mesi. Marzo 2024 infatti è stato il decimo mese di fila ad essere il più caldo di sempre, raggiungendo una temperatura media mensile a 2 metri dal suolo mai registrata prima. Lo afferma Copernicus, agenzia europea che elabora i dati satellitari di osservazione della Terra.

Anche secondo l’analisi della Coldiretti, sulla base dei dati Isac Cnr che rilevano le temperature in Italia dal 1800, la temperatura di questa primavera supererà di 2,19 gradi la media storica. Confermando anche quest’anno la drammatica tendenza al surriscaldamento. Dopo un inverno mai così caldo, accompagnato da una media di oltre 9 eventi estremi al giorno lungo la Penisola, tra trombe d’aria, bombe d’acqua, ondate di calore, grandinate e gelate improvvise. Ma il primato di anomalie non riguarda soltanto l’Italia: secondo il rapporto dell’Organizzazione meteorologica internazionale (Wmo) infatti il 2023 è stato l’anno più caldo di sempre a livello globale. Con una temperatura media di 1,45 gradi centigradi sopra i livelli pre-industriali.

Non è mai stato così caldo. Ma conta anche come si misurano le temperature…

La crisi climatica e il surriscaldamento globale sono indubbiamente in atto. I dati scientifici lo dimostrano, i titoli parossistici sui vari mezzi di informazione pure. Tuttavia, come precedentemente riportato da Nicola Porro sull’Atlantico, le discrepanze tra gli attuali strumenti di rilevazione e quelli passati non sono poche e potrebbero rendere i confronti tra le misurazioni meno affidabili e precisi. Inoltre, a inficiare sull’attendibilità delle misure non sarebbero soltanto gli errori costruttivi dei vecchi termometri a mercurio, ma anche il posizionamento delle centraline meteo. Se un tempo venivano installate prevalentemente in campagna, oggi invece si trovano all’interno delle città, soffocate dall’inquinamento. Giocando a favore di un bias delle temperature odierne al rialzo rispetto a quelle registrate in precedenza.

Negli ultimi 270 anni, dunque, un incremento di temperatura media globale c’è stato. È un dato di fatto innegabile, ma che dovrebbe anche tener conto degli errori e delle differenze col passato. Certo è che il clamore ossessivo e ripetitivo dei media per l’argomento dovrebbe essere ridimensionato. È giusto informare e sensibilizzare rispetto alla crisi climatica, non è invece producente strumentalizzarla quotidianamente. Col rischio di rendere normalità un bollettino climatico che risulta sempre uguale a se stesso in tutta la sua drammaticità.