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Perché è un problema chiamare Andrea Giambruno “signor Meloni”

Perché è un problema chiamare Giambruno "signor Meloni"?

Perché questo articolo ti dovrebbe interessare? Scavando nella vita privata della premier, i media hanno iniziato a rivolgersi ad Andrea Giambruno, il compagno di Giorgia Meloni, chiamandolo “signor Meloni”. Perché è un problema?

Mi chiamano signor Meloni, come se non avessi un cognome o una professionalità e pazienza” dichiara Andrea Giambruno al Corriere della Sera. Nel momento in cui la stampa si è interessata alla vita privata della premier o a quella professionale del compagno, si è diffuso fortemente l’appellativo “signor Meloni”. Perché è un problema chiamare Giambruno “signor Meloni”?

Le criticità di chiamare “signor Meloni” Andrea Giambruno

Chiamare una persona con il cognome della o del partner è una pratica che, sebbene possa sembrare innocua, è problematica perché riduce l’identità dell’individuo alle sole relazioni che instaura. Questa abitudine linguistica pone l’enfasi sulla relazione matrimoniale o di coppia, tralasciando altre sfaccettature dell’identità personale e sociale dell’individuo.

Ridurre una persona al suo status relazionale è una semplificazione della sua personalità, un’appiattimento sul suo ruolo sociale. Non si tiene conto delle sue esperienze, dei successi e delle aspirazioni personali, della sua identità in senso lato e questo comporta una mancanza di riconoscimento della totalità della persona.

Il rischio di creare una gerarchia tra le relazioni

Inoltre, chiamare usare il cognome della o del partner rimarca una gerarchia tra le relazioni, continuando a collocare quella sentimentale al vertice, e crea un’asimmetria tra i membri della coppia. È importante sottolineare che nella nostra società notiamo uno straniamento maggiore quando è un uomo a essere chiamato in questo modo, non quando è una donna a essere appellata con il cognome del coniuge, del compagno o a essere definita “la moglie di”.

Questo fenomeno evidenzia una disuguaglianza nei nostri atteggiamenti e nelle nostre aspettative basate sul genere. Da una prospettiva culturale, siamo più abituati a considerare gli uomini come individui con identità autonome, abituati a essere chiamati con il proprio nome o titolo, senza essere definiti principalmente dalle loro relazioni personali. Al contrario, le donne spesso vengono percepite come fortemente legate al loro ruolo relazionale, soprattutto matrimoniale o affettivo, e quindi l’uso del cognome altrui passa inosservato.

Signor Meloni a Giambruno sembra quasi una parodia

Inoltre quando capita che un uomo venga chiamato con il nome della compagna? Solo nei casi in cui lei ha un ruolo apicale, occupa un posto rilevante e di potere. Quindi quando lei ricopre una posizione considerata insolita per le donne. L’appellativo “signor Meloni” dato a Giambruno risuona quindi quasi come parodistico. Come se fosse impossibile per un individuo di genere maschile essere riconosciuto principalmente come “il compagno di”. Ma vista la situazione particolare e il ruolo ricoperto dalla premier si può fare un’eccezione. Deroga che viene comunque percepita come dissonante, insolita e proprio per questo accettata e anzi promossa dai media.