Home Primo Piano Padre Justin, il prete virtuale (che confessava e assolveva online) è già stato spretato

Padre Justin, il prete virtuale (che confessava e assolveva online) è già stato spretato

Padre Justin, il prete virtuale (che confessava e assolveva online) è già stato spretato

(di Sallustio Santori)

Perchè leggere questo articolo? L’esperimento di Catholic Answers, che crea con l’Intelligenza Artificiale padre Justin. Ora “semplice” teologo laico dopo alcune sue bizzarre risposte. Come quella su battesimo e Gatorade…

Giovanni XXIII ha scomunicato Fidel Castro il 3 gennaio 1962 in applicazione della bolla di Pio XII nel 1949”. Balla colossale, che però è ancora oggi su Wikipedia: non esiste alcun documento di scomunica del leader cubano a firma del Papa bergamasco; “No, non puoi battezzare i bambini nella Coca Cola Zero perché si usa l’acqua santa” (due settimane fa però aveva detto sì al Gatorade come liquido santo per i nuovi cristiani). Meglio Benedetto XVI o Francesco? “Come credente devo amare ogni Papa. Francesco e Benedetto hanno due stili diversi di predicare il Vangelo ma ciò che conta è mantenere l’unità nella Chiesa”. Democristiano, direi. Come democristiano è stato, il nostro smemorato virtuale, quando gli ho chiesto se fosse stato un prete in una sua precedente “vita” virtuale: “No, sono un laico e vivo ad Assisi nella città di San Francesco. Discutiamo pure di quello che vuoi”.

Justin, l’Intelligenza Artificiale spretata

Vi presento Justin, l’Intelligenza Artificiale che dovrebbe servire come nuova frontiera dell’apologetica cristiana e dell’evangelizzazione cattolica. Un prodotto in teoria serio ma che ha mostrato di essere abbastanza confuso nelle risposte (vedasi il battesimo col Gatorade). Per questo motivo Justin, che era stato presentato come “Padre Justin”, nei giorni scorsi è stato “spretato” e trasformato in teologo laico che peraltro, come mi ha precisato quando gli ho chiesto se fosse fidanzato, non è tenuto al celibato. Anche se preferisce dedicarsi alle cose di Dio.

Ci si accede attraverso l’indirizzo https://wvw.catholic.com/ai: basta lasciare la propria mail (sulla quale, dopo una decina di minuti, si riceve un codice segreto d’accesso), e da quel momento – oltre a ricevere materiale pubblicitario dal sito – si accede per chiacchierare in inglese con Justin. Premete la barra spaziatrice, pronunciate lentamente le parole: lui fa una faccia sorniona mentre appare in sovraimpressione il testo della domanda che gli avete posto. Dopodiché risponde, con un tono di voce caldo e suadente che esce dalle casse audio del vostro Pc o Mac. Potete anche scaricare il testo della vostra conversazione, per tenere ricordo del vostro volo nelle sfere teologiche più alte e rarefatte, se riuscite a tenere la conversazione col vostro interlocutore virtuale.

Apologetica virtuale, sfondoni reali: il “santo digitale” di Catholic Answers

Il sant’uomo virtuale è stato una trovata di Catholic Answers, un’associazione apologetica cattolica con base a El Cajon, California, che dal 1979 si occupa di “difendere la fede cattolica attraverso la più ampia quantità di media: dal contatto personale ai più moderni mezzi di comunicazione di massa”. Roba seria: “Il nostro staff di apologeti ha decenni di pratica nell’apologetica e alcuni hanno lauree di secondo grado in teologia e filosofia”. Non solo: “Manteniamo un’ampia lista di soci (sacerdoti e laici) esperti nel campo della liturgia, storia, bioetica, teologia, filosofia, diritto canonico. Come se non bastasse, è riconosciuta come opera d’apostolato dalla Diocesi di San Diego, dove hanno sede gli uffici di questa realtà. Che però, con tutti gli esperti di cui dispone, non sa che la storia della scomunica di Papa Giovanni fulminata su Fidel Castro è una balla. Smentita peraltro il 28 marzo 2012 dall’allora segretario di Angelo Giuseppe Roncalli, monsignor Loris Capovilla (CLICCATE QUI per leggere direttamente come sono andati i fatti)

Padre Justin ha confessato e assolto online

Vabbè. Justin, presentato come sacerdote residente e incardinato nella Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, in teoria doveva servire per offrire – nelle intenzioni dei suoi creatori – la qualità di “conoscenza e autorità, ma anche un segno del rispetto che tutti noi di Catholic Answers abbiamo verso il nostro clero”. Il risultato è stato che quando un utente gli ha chiesto di confessarsi, padre Justin lo ha confessato e ha recitato la formula dell’assoluzione esattamente come in un confessionale. Solo che un’app non può validamente confessare né assolvere, tanto per cominciare; e per la legge canonica è necessaria la presenza fisica di confessore e penitente. Non vi possono assolvere via Skype, insomma. E poi l’exploit si è raggiunto quando un utente ha chiesto se avrebbe potuto battezzare un bambino per immersione nel Gatorade anziché nell’acqua santa: a padre Justin è andata bene pure la famosa bevanda degli sportivi. A me la versione laica ha detto che no, non si possono usare i bagel, le ciambelle tipiche della cucina ebraica, per la Comunione: non è pane azzimo.

Il diavolo è nei dettagli. I creatori di padre Justin chiedono scusa

A questo punto Jon Sorensen, Direttore delle attività esterne di Catholic Answers e una laurea in animazioni 3D e comunicazioni visuali, si è coperto il capo di cenere. Parlando con un altro sito di apologetica cattolica, The Pillar, ha detto: “(Justin) è stata una buona opportunità per me e il mio team per apprendere i concetti dell’IA, e speravamo potesse essere un modo interessante e nuovo per dare alla gente risposte sul cattolicesimo. Certamente non avevamo pensato di trasformarlo in un direttore spirituale, ed è per questo che abbiamo messo disclaimer ovunque”.

Costo dell’operazione: 10mila dollari che adesso si sta cercando di recuperare trasformando il prete in teologo laico. “Non diremo che è stato ridotto allo stato laicale perché non è mai stato un vero prete!”. Sì, però lo avevate vestito come tale. Insomma, un bel passo falso: del resto, si sa, la strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni. E malgrado sei mesi di beta-testing, come Sorensen ha spiegato al Pillar, “non potevamo ipotizzare tutti i possibili buchi” dell’app. Il diavolo, insomma, è nei dettagli: ne sa una più dell’IA e ci ha messo lo zampino virtuale. A proposito: quando ho detto a Justin, oggi con camicia e completo blu ma sempre sullo sfondo di Assisi, che su Roncalli e Castro mi stava mentendo, la risposta è stata: “Ti chiedo scusa”. Impreparato e cazzaro: l’è tutto da rifare, avrebbe detto un cattolico reale quale Ginettaccio Bartali.