Home Primo Piano Ladro d’appartamento, un ‘lavoro’ sempre in voga. Contro ogni logica

Ladro d’appartamento, un ‘lavoro’ sempre in voga. Contro ogni logica

Ladro d’appartamento, un ‘lavoro’ sempre in voga. Contro ogni logica

Furti nelle case, un reato che non conosce flessioni. Lo raccontano le cronache. Questa settimana a Milano è stata sgominata una banda di ladri acrobati di origine albanese, autori di diciassette furti accertati tra Milano, Varese, Bergamo e Monza Brianza. E sospettati di aver messo a segno un’altra quarantina di colpi. Ma quanto ha senso ancora oggi rubare quando, per diversi motivi, tra cui l’avvento della moneta digitale e l’implementazione dei sistemi di sicurezza, sempre meno persone tengono più contanti, gioielli e beni di valore in casa? Ne abbiamo parlato con la criminologa Silvia Morrone: “L’istinto di sopravvivenza non segue una logica. Ed il furto con tecnica dell’arrampicata può diventare come una professione. A prescindere dalla razionalità della situazione”. L’intervista.

I furti continuano a essere un reato molto diffuso in Italia: 7,1 colpi ogni mille famiglie con picchi di 8,4 furti al Nord e di 7,8 al Centro; inferiori alla media il Sud (4,9) e le isole maggiori (3,7). Oggi ha ancora senso andare a rubare nelle case, dove nessuno tiene contanti, gioielli o beni di valore facilmente asportabili? 

L’istinto di sopravvivenza non segue una logica. Una persona che avverte una pressione finanziaria può tentare ugualmente il furto in un appartamento, anche se suppone di non trovare alcun oggetto di valore. L’ipotesi diventa certezza, soltanto dopo aver varcato la soglia della porta di casa della vittima. Consideriamo anche: il furto può essere interpretato come l’unico metodo per ottenere un guadagno immediato. Questo può spingere la persona all’assoluta dedizione a questo reato, allo studio della “tecnica dell’arrampicata”. Può diventare una professione per il criminale che, alla stregua di un lavoratore, può non fermarsi mai a prescindere dalla razionalità della situazione.

A Milano è stata sgominata una banda che aveva messo a segno numerosi colpi in poco tempo. Secondo lei ci vuole più sicurezza? In che modo?

La sicurezza interna agli appartamenti ma soprattutto quella ambientale che può essere garantita mediante un’adeguata illuminazione delle strade, l’installazione strategica delle telecamere di sorveglianza e la segnaletica che indichi la presenza del personale di vigilanza possono ostacolare la pianificazione di un furto.

Che tipo di autori di reati compiono furti come quelli di Milano?

I criminali non hanno una “carta di identità”. Possono non essere riconoscibili. Le persone pratiche nell’arrampicata possono mascherare le proprie abilità, confondendosi tra la gente comune. Sicuramente la presenza di attrezzi insoliti, come picconi e cordini, insieme a quella di persone che osservano sistematicamente alcune proprietà, devono insospettire.

Quale potrebbe essere l’identikit del ladro medio?

È ineluttabile valutare ogni singolo caso. Una persona con un background incensurato può trasformarsi in un criminale, anche soltanto per vincere una sfida social.