Home Economy Badanti cercansi: servono 18mila colf entro il 2025. Il report

Badanti cercansi: servono 18mila colf entro il 2025. Il report

Badanti cercansi: servono 18mila colf entro il 2025. Il report

Perché leggere questo articolo? Nel 2025 il lavoro domestico (colf e badanti) avrà bisogno di 18.626 lavoratori extracomunitari. Le associazioni chiedono nuove regole per superare i click day.

Il 4 dicembre c’è stato il primo click day per colf e badanti. Dopo anni di esclusione, a marzo si è tenuto un secondo click day in pochi mesi. Risultato: in poche ore i datori di lavoro hanno inviato oltre 78mila domande a dicembre e 106mila tre mesi dopo. Peccato che le quote disponibili erano solo 9.500. Un decimo delle richieste di regolarizzazioni e la metà del fabbisogno che il nostro Paese avrà il prossimo anno. Lo conferma un report della principale associazione di categoria.

Nel 2025 servirà il doppio delle badanti extracomunitarie

Nel 2025 il settore del lavoro domestico (colf e badanti) avrà bisogno di 18.626 lavoratori provenienti da Paesi extracomunitari. Il doppio più dei 9.500 ingressi previsti per il prossimo anno dal decreto flussi 2023-2025 e che riguardano anche il comparto socio assistenziale. Lo stima il Rapporto 2024 “Family (Net) Work – Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico”, messo a punto da Assindatcolf.

L’Associazione nazionale datori di lavoro domestico, in collaborazione con il Centro studi e ricerche Idos, la Fondazione studi consulenti del lavoro, il Censis e la Federazione europea dei datori di lavoro domestico Effe, presenterà il report il prossimo 4 luglio. Secondo la parte del Rapporto relativa ai lavoratori extraUe, anticipata dal Sole 24 Ore, è la Lombardia la Regione con il fabbisogno più elevato (4.214 badanti), seguita dal Lazio (3.438) e dalla Campania (2.036).

Servono nuove regole per superare il click day

Assindatcolf chiede un aumento delle quote per il 2025 ma anche l’introduzione di modifiche normative che portino al superamento del sistema dei click day. “Servono strumenti più flessibili che permettano al datore di lavoro di presentare domanda quando ne ha necessità perché non è sempre possibile programmare le emergenze – spiega Andrea Zini, presidente di Assindatcolf. “La previsione di un unico giorno con cadenza annuale, non è compatibile con le esigenze di assistenza, soprattutto in caso di non autosufficienza”.

Come Assindatcolf anche altre associazioni hanno chiesto di superare il sistema dei click day che concentra l’invio delle domande in un unico giorno, con i posti disponibili che vanno esauriti nel giro di pochi minuti. La presentazione di un’enorme massa di richieste in un’unica data (nei click day di marzo sono state trasmesse 702 mila richieste per 151mila posti) crea infatti un imbuto che intasa la procedura.

La politica alla ricerca di una soluzione del problema badanti

Delle modifiche alle regole sui click day e al Testo unico sull’immigrazione si sta occupando il tavolo di lavoro interministeriale. Era stato attivato dopo la presentazione dell’esposto alla procura Antimafia per truffe e irregolarità nell’applicazione dei decreti flussi. Meloni si era insospettita di fronte all’enorme mole di domande arrivate in particolar modo dalla Campania: un terzo del totale a marzo e quasi la metà a dicembre 2023. Assindatcolf chiede inoltre di velocizzare i tempi di ingresso e corsie preferenziali per le associazioni di categoria.

Il report Assindatcolf sulle badanti nel 2025