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Valentino Rossi leggenda: 25 anni di follie ed esultanze mitiche del Dottore

valentino rossi le follie in pista

Valentino Rossi, le follie in pista del Dottore. La vita sportiva di Rossi è sempre stata al massimo se non di più. Sopra le righe, fuori ogni limite. Un carattere sprizzante in sella che ha contraddistinto la sua carriera sulle due ruote. Dalle gare più combattute, passando per le esultanze più stravaganti, ai duelli storici in pista.

Valentino Rossi leggenda: tutte le follie ed esultanze mitiche del Dottore

Dopo 25 anni di carriera sulle due ruote il ‘Dottore’ si prepara all’ultima settimana prima di dire addio alla MotoGP come pilota. 

Per Valentino Rossi, sono stati 25 anni di vittorie, sconfitte, follie che il mondo della MotoGP ricorderà per sempre. Rossi è storia. Rossi è leggenda. La scritta The Doctor, i colori fluo, le esultanze, il numero 46, i sorpassi impensabili: Rossi è stato tutto ciò e molto altro.

Valentino Rossi leggenda: l’ultima follia in pista

L’ultima follia di Valentino Rossi è correre un mondiale a 36 anni, correre con l’idea di vincere. Ci proverà fino alla fine. Fino all’ultima gara prima di dire addio. Valentino Rossi è sempre salito in sella alla sua moto per vincere ogni gara. Sarà così fino alle fine.

Valentino Rossi leggenda: la prima vittoria in 125 e la prima follia

La prima vittoria è in 125, con l’Aprilia il 18 maggio 1997. Il secondo anno di Valentino nel motomondiale e quello del primo titolo. Ma la gara viene ricordata per la bambola gonfiabile nel giro d’onore. Si parlava di Biaggi e Naomi e Valentino chiese a Carlo Pernat di portargli Claudia Schiffer. La bambola “Skiffer” sarebbe stata una presa in giro a Max Biaggi, all’epoca già in 250, che in quel periodo avrebbe avuto una relazione con Naomi Campbell.

Valentino Rossi leggenda: Robin Hood e il pollo Osvaldo

Siamo ancora nel 1997 quando a Donington, non lontano dalla foresta di Nottingham, Valentino Rossi sale sul podio travestito da Robin Hood.

Mentre a  Barcellona nel 1998 gli amici di Valentino s’inventarono la “Polleria Osvaldo”, un finto nuovo sponsor che salì in moto con lui. Molti giornalisti credettero che la Polleria di Tavullia esistesse davvero, e così gli amici s’improvvisarono titolari di questa fantomatica attività. Tutto inventato “al bar, tra un bicchiere e l’altro” raccontano gli amici del fan club ufficiale sul proprio sito.

Valentino Rossi leggenda: un’esultanza con impennata

Nel 1999 in 250. Vittoria al Mugello e titolo mondiale a fine anno. La livrea anni Settanta Peace & Love, un’impennata chilometrica sul rettilineo e l’invasione di pista dei tifosi. Era già Valentino Rossi, che nei festeggiamenti investe (senza conseguenze) un Gigi Soldano di vent’anni più giovane.

Valentino Rossi leggenda: a fine gara in bagno

“Una delle mie gag preferite”, ha detto Vale di quella volta a Jerez nel 1999, quando a fine gara non rientrò direttamente ai box ma si fiondò al bagno dei commissari di gara: “Mi scappava per davvero!”, ha detto poi Rossi

Valentino Rossi leggenda: multato per eccesso di velocità

Un’altra delle gag più riuscite della carriera di Rossi risale al 2002: quando al Mugello due finti vigili lo multarono per eccesso di velocità.

Valentino Rossi, le follie in pista: la caduta a un passo dalla vittoria

Nel 2000 tutti gli appassionati di MotoGP ricordano la gara combattutissima con Max Biaggi e Loris Capirossi, vinta da quest’ultimo. Valentino cade nel finale.

Valentino Rossi leggenda: la storia del casco

Nel 200o anche il primo casco speciale, in una tradizione che ormai ha quasi vent’anni. Il primo, proprio al Mugello, è la replica del casco di Graziano.

Valentino Rossi, le follie in pista: Phillip Island del 2003

Un’altra gara folle negli annali di storia delle due ruote: Phillip Island del 2003. Valentino Rossi era già campione del mondo con la sua Honda, fece un sorpasso con le bandiere gialle che sventolavano lungo il circuito: era vietato. Lo punirono con dieci secondi di penalità, passando attraverso i box. Rossi rientrò in pista e cominciò a tirare a manetta. Non aveva bisogno di vincere per forza, perché aveva già conquistato il titolo con qualche gara di anticipo.

Eppure accelerava e rischiava allo stesso tempo. A pochi giri dalla fine aveva più di dieci secondi di ritardo dal primo, Capirossi. Il team gli chiedeva di non tirare più, lui continuò, prese Capirossi, lo superò e andò a vincere. Valentino Rossi è sempre salito in sella per vincere, nel 2003 così come nel 2021.

Valentino Rossi leggenda: l’addio alla Honda nel 2003

Un’altra follia è stata lasciare l’Honda nel 2003. Lo stesso Valentino Rossi l’ha definita una follia. “È stata una decisione pazza, perché per poter lasciare la Honda dovevi essere fuori di testa”, ha raccontato il Dottore, nel corso di una lunga intervista concessa ai microfoni di Dazn Spagna. “Infatti, quando ci ripenso ora mi dico che ero impazzito. Ma avevo anche molta fiducia in me stesso, e inoltre non sopportavo i commenti di chi diceva che stavo vincendo solo perché guidavo la moto migliore. Quando ero in pista mi sentivo il pilota più veloce. Così ho potuto vendicarmi e dimostrare di poter vincere anche su un’altra moto”.

Valentino Rossi leggenda: il settimo titolo come in una favola

Valentino Rossi si inventa sempre le esultante più stravaganti ma che hanno anche un loro perché. Valentino e i 7 titoli mondiali come Biancaneve e i 7 nani: ecco perché ognuno degli amici era vestito in quel modo a Sepang nel 2005.

Valentino Rossi leggenda: mondiale del 2008

Nel 2006-2007, dopo il mondiale vinto nel 2005, Valento Rossi faticava e cominciarono le critiche. Feroci. Smetta, scrivevano. Basta, raccontavano. E sempre quella domanda: perché? Vale continuò e vinse il Mondiale 2008.

Poche settimane prima della fine, scrisse un articolo per il Giornale: “Scrivo da Sepang, dove ho appena vinto la nona gara della stagione MotoGP 2008, dopo aver già conseguito l’ ottavo titolo mondiale della mia carriera. Riassumendo, non mi sono ancora svegliato da un sogno che, nel frattempo, è divenuto realtà. Il mio sogno non era quello di uscire dalla crisi sportiva e personale che certamente conoscete. Uscire dalla crisi non era un sogno, era una certezza: sapevo che ne sarei uscito. I sogni però, purtroppo, non bastano per uscire dalle crisi”.

Settembre 2008, Valentino vince a Motegi il suo 8° titolo Mondiale, arrivato tre anni dopo l’ultimo: per questo la maglietta “scusate il ritardo” con un orologio le cui lancette puntano sull’8. Al termine della gara, oltre a indossare la maglietta, Rossi si fa vidimare dal finto notaio Ottavio Ottaviani la vittoria del Mondiale: sigillo e firma su un casco bianco e nero.

Valentino Rossi leggenda: alla salute

A Misano nel 2016 Rossi ha brindato con lo champagne bevuto dal suo stivaletto. Non c’è mai fine alla follia e al genio di Valentino Rossi. Nelle vittorie così come nelle sconfitte.