Home Sports Quagliarella e l’arte dei post strappalacrime (e strappacontratto)

Quagliarella e l’arte dei post strappalacrime (e strappacontratto)

Quagliarella e l’arte dei post strappalacrime (e strappacontratto)

“La mia è una scelta di cuore…”. Fabio Quagliarella vuole essere una delle ultime bandiere del calcio italiano, ma a che prezzo? Domanda velenosa ma altrettanto lecita alla luce di quanto sta accadendo in casa Sampdoria.
Ferrero da un mese lavora al rinnovo del contratto del suo capitano, in scadenza a giugno. Quaglia quest’anno percepisce 1,2 milioni netti più bonus che lo portano a scollinare il milione e mezzo. Una cifra importante per un club come la Samp e soprattutto alla luce del fatto che la punta veleggia verso le 38 primavere. Ecco perché il club di via Corte Lambruschini ha offerto al capitano un rinnovo al ribasso del 30%. Soluzione sgradita a Quagliarella che ha subito armato il suo agente, Beppe Bozzo. Il quale ha fatto partire il tam tam mediatico relativo al corteggiamento della Juventus per il suo assistito. Risultato? Il post strappalacrime (e strappa rinnovo…) del bomber su Instagram. Una dichiarazione di fedeltà assoluta ai colori blucerchiati che ha mandato in estasi tutta la tifoseria sampdoriana e messo spalle al muro Ferrero, ora costretto a rinnovare Quagliarella se non vuole perdere ulteriori consensi. E dovrà farlo alle condizioni poste dall’attaccante stabiese.

Peccato che intanto la Samp abbia comprato Torregrossa (dal Brescia per 7 milioni), che si aggiunge a Keita, Gabbiadini e lo stesso Quagliarella. Per un attacco decisamente affollato per una squadra che gioca solo il campionato. Senza dimenticare che spesso e volentieri Ranieri utilizza il modulo con una sola punta. Insomma, Quaglia-gol non è più così indispensabile. Ma il suo messaggio d’amore ricorda quello di altre bandiere del nostro calcio: Alex Del Piero (Juventus) e Francesco Totti (Roma). Entrambi usarono cuore-tifosi-media per annunciare di voler chiudere la carriera con le loro squadre del cuore ed essere pronti a rinnovare in bianco. Come andò? Agnelli e Pallotta furono costretti a cedere, obtorto collo, ai rinnovi delle loro icone, ma l’anno successivo silurarono entrambi i loro capitani. Che la storia si ripeta anche dalle parti di Bogliasco? D’altronde non c’è due senza tre…