Home Primo Piano L’Euroderby va in chiaro per legge ma Mediaset e Rai sono beffate dall’alleanza Sky-Prime

L’Euroderby va in chiaro per legge ma Mediaset e Rai sono beffate dall’alleanza Sky-Prime

Milan Inter dove vederla

Quanto vale l’Euroderby di Champions League dal punto di vista televisivo? Un tesoro che difficilmente toccherà le punte Auditel record della finalissima di Manchester 2003 tra Milan e Juventus (oltre 20 milioni di telespettatori medi con punta di 22.458.000 nel momento del rigore decisivo e share superiore all’85%), ma che si candida certamente a diventare l’evento sportivo più visto del 2023.

L’euroderby in chiaro: la decisione dell’AgCom in ottemperanza alle norme che tutelano la visione gratuita

Sia all’andata, quando a trasmettere il match in casa dei rossoneri sarà Canale 5 come già nel maggio di vent’anni fa, sia al ritorno quando l’onore e l’onere spetterà a Prime Video. In pay per i suoi abbonati e anche in chiaro, come imposto dall’AgCom in ottemperanza alle norme che tutelano la visione gratuita e il largamente diffusa degli appuntamenti sportivi considerati di rilevanza nazionale tra i quali ci sono anche le semifinali delle coppe europee che vedono in campo una squadra italiana.

Il prepartita di Prime, un prodotto che gli italiani hanno imparato ad apprezzare nelle ultime due stagioni

Inter-Milan del 16 maggio, partita di ritorno che deciderà quale delle due milanesi potrà prenotare il viaggio per Istanbul, sarà visibile sul digitale terrestre collegandosi con il canale TV8 che fa riferimento a Sky. L’accordo, però, non prevede alcuna partecipazione editoriale del gruppo di Rogoredo che si limiterà a rilanciare interamente il segnale di Prime già dal prepartita. Un prodotto che gli italiani hanno imparato ad apprezzare nelle ultime due stagioni, da quando Amazon è entrata nel mercato dei diritti tv sportivi anche nel Bel Paese garantendosi l’esclusiva del migliore match di Champions League del mercoledì sera.

Competenza e leggerezza nei commenti

Competenza e leggerezza nei commenti, un parterre di talent di altissimo livello (Seedorf, Milito, Marchisio, Evra, Julio Cesar, Zola, Nesta e altri a rotazione), le telecronache del decano Sandro Piccinini con la spalla tecnica di Massimo Ambrosini, una delle voci più apprezzate in quel ruolo. Prime Video ha trattato la Champions League senza badare a spese, insomma, segnando una netta distanza dalle scelte editoriali di DAZN rispetto al campionato: è vero che si tratta di pochi appuntamenti nel corso della stagione e quasi tutti di altissimo livello, ma è anche un segnale di come dalle parti di Amazon considerano lo standard necessario per avvicinarsi al calcio.

La scelta di veicolare il segnale di Inter-Milan su TV8 senza alcuna mediazione ha tagliato fuori Mediaset

La scelta di veicolare il segnale di Inter-Milan su TV8 senza alcuna mediazione ha tagliato fuori Mediaset, che sognava di raddoppiare le serate da record, e la Rai che si rifà ragionando con l’Europa League dove la presenza di Roma e Juventus impone una soluzione in chiaro per rispettare l’AgCom. E’ interessante che l’asse tra Prime e Sky arrivi nelle settimane in cui si è chiusa la grande partita sui diritti televisivi della Champions League nel quadriennio 2024-2027. Sky ha fatto la parte del leone prendendosi quasi tutto e Amazon si è tenuto il mercoledì: non ci sono cifre ufficiali, ma le voci parlano di un’offerta complessiva superiore ai 200 milioni di euro all’anno per un format rafforzato in cui aumenteranno le partite e le serate.

Il messaggio è che la Champions League è destinata a diventare un prodotto targato Sky e basta

La novità rispetto al passato è che a Rogoredo stanno decidendo di non sub cedere nulla tenendosi tutto quanto acquistato in esclusiva. Un cambio di linea rispetto al passato che investe anche i motori. Agli appassionati delle due e quattro ruote non sarà sfuggito che nel 2023 tutto ciò che riguarda il motorsport passa attraverso i canali Sky: Formula Uno e minori, MotoGP e fratelli più piccoli ma anche Endurance e ogni altra categoria in passato parcellizzata in offerte diverse. Una strategia che si allarga al tennis, Slam esclusi, e che segna l’apertura di una fase nuova dopo lo choc della perdita della maggior parte dei diritti sulla Serie A nel 2021 cui, però, è seguita una tenuta nel numero degli abbonati. L’idea è, chiusa l’era della difesa per non crollare, andare a prendersi nuove fette di mercato in modo aggressivo. L’accordo con Prime, che ha l’interesse a mostrare l’ottimo prodotto a un pubblico più largo, può nascere anche da questo. Il messaggio è che la Champions League è destinata a diventare un prodotto targato Sky e basta, con Prime Video alleato nel completare l’offerta per il pubblico italiano.