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Cari amici liguri, avete rotto: piccola rassegna senza peli sulla lingua

Cari amici liguri, avete rotto: piccola rassegna senza peli sulla lingua

(di Fabio Massa)

Vorrei dirlo chiaro e tondo, agli amici liguri. Abitanti di una terra che amo, dove la mia famiglia ha una casa, dove ogni anno i miei figli vogliono tornare. Una terra che ha un mare pazzesco, sia sopra (chiaro, trasparente, cristallino) che sotto (colmo di vita, soprattutto nelle aree marine protette). Una terra che ha una cultura culinaria sopraffina, che ha un clima perfetto, che è vicina a noi milanesi e a noi torinesi, che la amiamo da decenni.

Ma non incondizionatamente, perché non siamo scemi.

Cari liguri, la scontrosità è maleducazione, non “carattere”

E quindi vorrei dirlo chiaro e tondo, amici liguri. Avete rotto. Avete rotto con questi ristoranti che costano quanto quelli di Milano-centro e hanno porzioni addirittura più piccole (il che pare impossibile ma è così), e materie prime peggiori. Non cito quella poracciata dei piattini condivisi perché è una poracciata talmente grande da dover essere ignorata nelle analisi. Ma posso citare i servizi sempre peggiori degli stabilimenti balneari. L’ormai tradizionale, ma quest’anno anche peggiore, indisponibilità a qualunque cosa da parte di operatori che dovrebbe vivere di turismo: la vostra scontrosità – per dirla elegantemente – ci sta sul cazzo. Non ci piace, ed è maleducazione, non “carattere”. Se “siete fatti così”, siete fatti male. Fatevene una ragione.

Un messaggio agli amici liguri: quelli furbi non siete voi…

Non posso non citare i due euro a caffè (oh, mica siamo in piazza Scala!) al bar della spiaggia. E in generale quello che vorrei dirvi, cari amici liguri, è che i milanesi o i torinesi non solo non sono pecore da tosare, ma che probabilmente non sono più stupidi di voi, che vi credete furbi perché ci taglieggiate qui e là. Continueremo a venire, noi milanesi e torinesi. Perché amiamo la vostra terra, il vostro mare. Ma possedendo le case, che sono dotate di cucine, non verremo nei vostri ristoranti. E il caffè della macchinetta è buono quanto il vostro: lo consumeremo sui nostri terrazzi. Riflettete su questo: gli altri, quelli che una casa non la possiedono, e magari la affittano, andranno da qualche altra parte dove sono più economici e più simpatici. Quest’anno avete assaggiato un pochino di questa amara lezione, con le strade e le stradine mezze vuote, e nessuna coda in autostrada (incredibile!). Fossi in voi, correrei ai ripari, cari amici liguri.

Perché nel mondo quelli furbi non siete voi.