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Bambini decapitati da Hamas? Il fact checking definitivo che smonta la fake news

Bambini decapitati da Hamas? Il fact checking definitivo che smonta la fake news

Perchè questo articolo dovrebbe interessarti? Quella dei bambini decapitati da Hamas nel kibbutz di Kfar Aza si è rivelata una fake news. Di cui Israele non aveva bisogno per ottenere la piena solidarietà che merita. Da Joe Biden in giù, quante smentite dopo l’iniziale credito dato alla bufala. Passo dopo passo, ecco come la falsa notizia si è diffusa

Quella tra Israele e Hamas è (anche) una guerra di propaganda. Notizie false e immagini fuori contesto proliferano sui social ma anche sui mezzi di informazione ufficiale. La linea tra fatti reali e disinformazione diventa sempre più sfumata. La disinformazione, da qualunque parte provenga, è sempre una sconfitta. Soprattutto quando è premeditata.

Bambini decapitati da Hamas? Una fake news diventata virale

Una delle notizie che più ha scosso l’opinione pubblica negli scorsi giorni, ovvero la presunta decapitazione di alcuni bambini israeliani da parte di Hamas nel kibbutz di Kfar Aza, si è dimostrata del tutto inverificata. Tutti coloro che inizialmente l’avevano rilanciata sono stati costretti nei giorni successivi a ritrattare, chiarire, rettificare. Dal portavoce del primo ministro israeliano al presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che aveva incautamente menzionato il fatto nel corso di una conferenza stampa contribuendo enormemente a inquinare i pozzi dell’informazione. Nel frattempo la bufala era tuttavia ormai divenuta virale. E come sempre in questi casi sono molti meno coloro che saranno stati raggiunti dalla smentita rispetto a coloro che ancora adesso staranno pensando alla terribile decapitazione dei bambini come a un fatto accertato. Propaganda, non verità. Solamente deleteria, perché l’orrore dell’uccisione dei bambini da parte di Hamas è invece del tutto reale. E non avrebbe bisogno di ulteriori forzature per suscitare il giusto sdegno nei confronti dei carnefici e piena solidarietà verso le vittime.

Al Jazeera: il fact checking che smaschera la fake news

 

@aljazeeraenglish In this “Fact Check”, Al Jazeera’s Rawaa Aujé tracks the origin and the spread of fake claims about the beheading of children in Kfar Aza. #gaza #israel #palestine ♬ original sound – Al Jazeera English


Una puntuale ricostruzione di come la fake news sui bambini decapitati ha iniziato a circolare e di come è stata poi smentita e negata è stata effettuata da Al Jazeera sui propri canali. Il più influente media del mondo arabo, si potrebbe obiettare. Ma le smentite e le rettifiche menzionate sono tutte disponibili e verificabili online. Questo, dunque, il fact checking operato sul canale Tiktok di Al Jazeera da Rawaa Augé.

“Hamas ha decapitato i bambini? Vediamo insieme da dove viene questa affermazione e perché alcuni media e la Casa Bianca hanno ritrattato l’affermazione”, esordisce la giornalista. “Sabato 7 ottobre Hamas ha attaccato il kibbutz di Kfar Aza. Il 10 ottobre, tre giorni dopo, i media hanno ottenuto il permesso, da parte dell’esercito israeliano, di visitare Kfar Aza e di assistere alle conseguenze dell’attacco di Hamas. Durante la visita una reporter di i24NEWS ha scritto un tweet affermando: “I soldati mi hanno detto che credono che quaranta bambini siano stati uccisi”. Col progredire della giornata l’informazione si è trasformata da “almeno quaranta bambini sono stati uccisi” ad “alcuni sono stati decapitati”. Il giorno stesso l’esercito israeliano non ha potuto confermare le decapitazioni. Il giorno seguente a Londra i pendolari sono stati sottoposti a questa orribile e non comprovata notizia. L’11 ottobre molti media occidentali hanno cavalcato la notizia, citando il portavoce del primo ministro israeliano. “Il portavoce del primo ministro israeliano ha appena confermato che bambini e neonati sono stati ritrovati con le teste decapitate in Kfar Aza””.

Biden e i media costretti a ritrattare. Ma il danno è ormai fatto

Augé prosegue: “Ma molti di questi stessi media sono stati obbligati a ritrattare la dichiarazione, rilasciando aggiornamenti come il seguente: “Israele non può confermare la specifica affermazione che alcuni bambini sono stati decapitati nell’attacco di Hamas”. Più tardi quel giorno, durante una conferenza stampa, il presidente americano Joe Biden ha affermato di aver visto fotografie dei bambini decapitati. “Non ho mai pensato che avrei visto e confermato immagini di terroristi che decapitano bambini” ha detto. La Casa Bianca, in seguito, ha ritrattato la frase pubblicando questa correzione: “Gli Stati Uniti e il presidente non hanno visto le fotografie né confermano tali segnalazioni”. Ma il danno era stato fatto. Le iniziali affermazioni di Biden erano già state riportate sulle prime pagine di numerosi notiziari e continuavano ad essere citate come giustificazione per attacchi di vendetta e per punizione collettiva dei cittadini di Gaza”.

 

Le altre smentite: “Nessuno ha mai parlato di decapitazioni di bambini”

Una volta che questa notizia è diventata virale, altri giornalisti che erano alla stessa visita a Kfar Aza il 10 ottobre hanno detto: “Nessuno mi ha parlato di decapitazioni, tanto meno di decapitazioni di bambini, tanto meno di decapitazioni di quaranta bambini”. Un altro giornalista israeliano ha affermato: “Durante la visita non abbiamo visto nessuna prova a riguardo e i portavoce dell’esercito o i comandanti non hanno menzionato nessuno di questi incidenti”.

Anche la corrispondente sul posto di Sky News ha dichiarato di non essere in grado di confermare queste affermazioni. “Non abbiamo visto le prove di ciò. Abbiamo chiesto tre volte alle Forze di Difesa israeliane, IDF, di confermare quei numeri. Ma non li avevano ancora”. Più tardi, la stessa giornalista che aveva diffuso le affermazioni del portavoce del primo ministro israeliano ha pubblicato una scusa dicendo: “Il governo israeliano ora dice che ad oggi non si possono confermare le decapitazioni di bambini. Avrei dovuto essere più attenta alle mie parole e sono dispiaciuta”. Hamas ha negato le affermazioni che i propri combattenti avessero decapitato bambini, considerandole bugie. Mentre dettagli continuano ad emergere dalle conseguenze dell’attacco a Kfar Aza, la linea tra fatti reali e disinformazione diventa sempre più sfumata. Bugie e mezze verità sono state disseminate dai principali media ufficiali in quella che sta diventando una guerra di propaganda”, conclude Al Jazeera.