Home Politics Vignetta Meloni, interviene l’Ordine. Censura? “No, atto dovuto”

Vignetta Meloni, interviene l’Ordine. Censura? “No, atto dovuto”

Vignetta Meloni, interviene l’Ordine. Censura? “No, atto dovuto”

Perchè potrebbe interessarti? La vignetta su Arianna Meloni e Francesco Lollobrigida arriva sui banchi del Consiglio disciplinare dell’Ordine dei Giornalisti. C’è chi grida alla “vergogna”. Ma l’Ordine precisa: “E’ un atto dovuto”.

“Nessuna censura. E’ una procedura fastidiosa ma dovuta per qualsiasi segnalazione”.

Così a True-News.it il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, Riccardo Sorrentino commenta le voci che gridano alla censura dopo l’istruttoria avviata dall’Odg del Lazio sulla vignetta di Natangelo. Il fumettista che, sul Fatto Quotidiano, aveva ritratto Arianna Meloni, sorella del premier, a letto con un uomo di colore che le chiedeva dove fosse il marito, il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. E la risposta della donna raffigurata era: “Tranquillo, sta tutto il giorno a combattere la sostituzione etnica”.

Vignetta Meloni, Selvaggia Lucarelli: “Tutto questo è semplicemente vergognoso, spero che ora vi sentiate tutti più sereni”

Una vignetta che ha scatenato l’indignazione non solo dei diretti interessati ma anche di gran parte della stampa. Le segnalazioni sono così arrivate all’Ordine che, per prassi, ha avviato un procedimento disciplinare. Come ha raccontato lo stesso Natangelo su Twitter. E subito sono esplose le voci che hanno gridato alla “vergogna”. A partire da Selvaggia Lucarelli che ha commentato: “Tutto questo è semplicemente vergognoso, spero che ora vi sentiate tutti più sereni”.

Vignetta Meloni, il presidente dell’ODG Lombardia: “Il Consiglio è tenuto ad intervenire”

Tra le risposte, in molti hanno fatto notare ciò che il presidente dell’ordine dei Giornalisti lombardi, Sorrentino, spiega a True-News.it: “Quando ci sono segnalazioni, che possono arrivare da qualsiasi persona o dalla Procura, si attiva il Consiglio disciplinare, nominato dal Tribunale su indicazione dell’Ordine che consiglia 18 nomi. Ne vengono selezionati 9”. “Il Consiglio è tenuto ad intervenire”, allo stesso modo in cui le Procura devono attivarsi in caso di denunce. Se la segnalazione arriva dalla Procura, l’Ordine deve fermarsi sino a sentenza del Tribunale ordinario.

I quattro tipi di sanzione dell’Ordine

Sono quattro le sanzioni che il Consiglio può comminare al giornalista ritenuto colpevole di violazione del codice di condotta: “L’avvertimento – elenca Sorrentino – che è una sorta di “buffettino”, poi c’è la censura, un richiamo più forte, la sospensione, che può andare da due mesi a un anno, e, infine, la più grave, la radiazione”. I quattro provvedimenti possono essere appellati in tre gradi di giudizio.

Vignetta Meloni, nessuno scandalo: c’è poco da indignarsi

Sorrentino racconta anche un particolare curioso: “E’ in corso un contenzioso sulla privacy per cui gli Ordini non possono comunicare chi è stato colpito da provvedimenti”. Quindi se Natangelo, o chiunque sia sottoposto a una procedura dell’Odf, subisse una forma di condanna, potremmo non saperlo. Quantomeno dalla voce diretta dell’Ordine.
“Le censure – racconta il presidente dell’ordine lombardo – sono molto comuni. Ma spesso i giornalisti che le subiscono spendono circa 10mila euro per ogni grado di appello per farsele toglierle nonostante ne siano a conoscenza poche persone, perlopiù colleghi”.
Nel caso di Natangelo, ci sarà – come comunicato dallo stesso fumettista – un’audizione presso l’Ordine del Lazio dove potrà presentare una memoria difensiva. Come visto, quindi, si tratta di una procedura tecnica, avviata automaticamente dall’ordine. Nessuno scandalo. C’è poco da indignarsi.