Home Politics Presidenti di Regione a processo, ecco i precedenti del caso Toti

Presidenti di Regione a processo, ecco i precedenti del caso Toti

Presidenti di Regione a processo, ecco i precedenti del caso Toti

Perché leggere questo articolo? Formigoni e Galan, Oliviero e Del Turco. Giovanni Toti è agli arresti domiciliari, non è il primo Presidente di Regione a finire a processo. Tra condanne, assoluzioni e patteggiamenti, ecco come sono andati i precedenti.

L’inchiesta in Liguria ha portato Giovanni Toti agli arresti domiciliari. Non sarebbe il primo caso di Presidente di Regione che finisce a processo. Anzi, le ricostruzioni del sito Pagella Politica, mostrano come prima di Toti ci sono stati altri tre casi di presidenti di Regione sottoposti a misure cautelari durante il loro mandato: tutti e tre del Partito Democratico. Come è andata a finire poi?

I presidenti di Regione a processo prima di Toti

L’ultimo presidente di Regione che ha subito una misura cautelare è stato il calabrese Mario Oliverio. Il 17 dicembre 2018 a Oliverio, esponente del PD a capo della Regione Calabria, è stato imposto l’obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore. L’accusa nei suoi confronti era di abuso d’ufficio nella gestione di due appalti. Oliverio non si è dimesso dalla carica, ma non si è ricandidato alle elezioni regionali del 2020, vinte dal centrodestra con la compianta Jole Santelli. Il 4 gennaio 2021 l’ex Presidente di Regione è stato assolto dal Tribunale di Catanzaro, al termine di un processo con rito abbreviato.  

Nello stesso anno, l’allora presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella è stato messo agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta sulla sanità, con l’accusa di falso e abuso d’ufficio. Pittella si è dimesso poi dalla carica di presidente di regione il 24 gennaio 2019. Oggi è candidato alle Europee con Azione, dopo essere stato assolto in primo grado, assoluzione poi confermata in appello un mese fa.

L’ultimo presidente di regione arrestato durante il suo mandato è stato Ottaviano Del Turco, in Abruzzo. Il 14 luglio 2008, l’allora esponente del PD è stato portato in carcere con l’accusa di associazione a delinquere e corruzione, e si è dimesso tre giorni dopo. Dopo una lunga vicenda processuale, l’11 ottobre 2018 – oltre dieci anni dopo l’arresto – Del Turco è stato condannato definitivamente in Cassazione a tre anni e 11 mesi di reclusione.

Gli altri precedenti

Toti, Oliverio, Pittella e Del Turco sono stati arrestati durante il proprio mandato. Ma ci sono stati anche Presidenti di Regione finti in carcere successivamente, per azioni commesse durante il loro mandato. I due casi più famosi sono quelli di Salvatore Cuffaro e Roberto Formigoni. Il primo ha governato la Regione Sicilia tra il 2001 e il 2008. Cuffaro, esponente del centrodestra siciliano, non ha portato a termine il suo secondo mandato perché si è dimesso dalla carica di presidente dopo essere stato condannato in primo grado per favoreggiamento. Nel 2011 è stato condannato a cinque anni di carcere a Rebibbia, da cui è uscito nel 2015.

Formigoni, anche lui politico di centrodestra, ha guidato la Regione Lombardia dal 1995 al 2013, concludendo in anticipo il suo quarto mandato. Il 21 febbraio 2019 è stato recluso nel carcere di Bollate dopo la condanna in via definitiva dalla Cassazione a cinque anni e dieci mesi. Secondo i giudici, Formigoni aveva commesso il reato di corruzione tra il 1997 e il 2011, durante il suo mandato di presidente della Regione Lombardia. Formigoni ha finito di scontare la pena agli arresti domiciliari nel 2023.

Galan e Scopelliti, gli altri Presidenti di Regione nei guai

Giancarlo Galan, Presidente della Regione Veneto dal 1995 al 2010, nel 2014 è entrato a Opera dopo che la Camera dei deputati, di cui faceva parte, aveva consentito il suo arresto per aver ricevuto denaro per l’avanzamento dei lavori del Mose. A ottobre 2014 Galan ha patteggiato una condanna a due anni e 10 mesi di detenzione, quasi tutti trascorsi agli arresti domiciliari, e una multa da 2,6 milioni di euro. Infine, c’è il caso di Giuseppe Scopelliti, ex presidente di centrodestra della Calabria che nel 2021 ha finito di scontare la pena in carcere dopo che nel 2018 è stato condannato dalla Cassazione per falso e abuso d’ufficio. La condanna risaliva ai tempi in cui era sindaco di Reggio Calabria.