Home Politics Ucraina e media: ecco come TikTok sostiene il fenomeno Orsini

Ucraina e media: ecco come TikTok sostiene il fenomeno Orsini

Ucraina e media: ecco come TikTok sostiene il fenomeno Orsini

Alessandro Orsini continua a dividere: il docente di sociologia del terrorismo della Luiss al centro delle cronache dopo l’annuncio dei vertici Rai di “non dar seguito al contratto originato su iniziativa del programma Cartabianca che prevedeva un compenso” per la sua presenza in trasmissione. Il motivo? Le controverse tesi esposte in queste settimane dal professore sulla guerra in Ucraina, prima dalle colonne del Messaggero e poi nei salotti televisivi ai quali sempre più frequentemente è stato invitato.

Orsini, stop della Rai alla partecipazione a Cartabianca

Orsini doveva ora partecipare anche a sei puntate del programma condotto da Bianca Berlinguer, ma quando Il Foglio ha diffuso la notizia del compenso di 2mila euro a puntata che il docente avrebbe percepito, è scoppiato il caso. Politico e mediatico. Da una parte, Pd e renziani hanno salutato positivamente la scelta dei vertici di viale Mazzini. Ma molti altri parlano ora di censura nei confronti del professore. La stessa Berlinguer denuncia di aver subito quella che ritiene una decisione che porta a una “mortificazione del dibattito che per essere tale deve esprimere la più ampia pluralità di idee”. Orsini, dal canto suo, ha rilanciato annunciando la disponibilità di partecipare a titolo gratuito a Cartabianca.

Guerra Russia-Ucraina, su TikTok le tesi di Orsini spopolano

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Ma se è stata la televisione a sancire la popolarità di Alessandro Orsini, è altrove che le sue idee hanno iniziato a circolare diffusamente. E continuano a farlo anche in queste ore. Sui social, ed in particolare su TikTok, spezzoni dei suoi interventi a Piazzapulita su La7 ed in altre trasmissioni televisive macinano decine di migliaia di views e centinaia di condivisioni. Se si effettuano ricerche sulla popolare App cinese con l’hashtag “Orsini”, ci si imbatte in numerosi video rilanciati da utenti che sembrano condividere in pieno le valutazioni espresse dal docente. La cui tesi di fondo è che la Nato sarebbe responsabile dell’escalation che ha portato all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. E che l’Occidente farebbe meglio a riconoscere come russe il Donbass ed altre regioni di confine, accettando che “Putin ha già vinto” per evitare di alzare ulteriormente la temperatura di uno scontro che potrebbe avere conseguenze catastrofiche ben oltre i confini ucraini, se il presidente russo dovesse sentirsi all’angolo.

I sostenitori di Orsini su TikTok: “Dice la verità sul fallimento dell’Europa”

Una narrazione che sembra dunque trovare molti entusiasti sostenitori su TikTok, social giovane e ancora più anarchico di Facebook o Twitter, in cui tesi anche poco ortodosse e pensieri laterali si trasmettono con grande rapidità e facilità. “Prof Alessandro Orsini dice la verità sul fallimento dell’Europa nella guerra tra Russia e Ucraina”, introduce ad esmepio l’utente xennialbub il proprio video già visto da 120mila persone. “Inviare armi all’Ucraina non è la soluzione al problema della guerra”, si legge da un altro account. Sul profilo donnexdiritti, un video del professor Orsini è accompagnato da queste parole: “In questi giorni ha esposto in #tv la situazione dell’invasione russa in #Ucraina e per questo è stato censurato dalla sua università, cacciato dal Messaggero dove aveva una rubrica (ora passata al Fatto) e cancellato su Wikipedia. Perchè?”

Forse persino inutile soffermarsi sulla domanda, perchè sui social il passaparola corre più veloce della censura.