Home Politics Sorpresa! La Meloni e Salvini all’europarlamento sono anti-Putin più di M5S e Partito Democratico. Il rapporto integrale

Sorpresa! La Meloni e Salvini all’europarlamento sono anti-Putin più di M5S e Partito Democratico. Il rapporto integrale

Vladimir Putin malattia

Oggi Luigi Di Maio, dai microfoni di Rtl 102.5 ha attaccato nuovamente Fratelli d’Italia e Lega per la loro vicinanza a Putin. Accuse che continuano a inseguirsi, motivate soprattutto dalle dichiarazioni negli anni di Matteo Salvini

Sorpresa! La Lega tra i partiti più duri contro la Russia

Eppure – sorpresa! – a livello europeo è stato rilasciato un report che dice qualcosa di differente. “Another counter-intuitive finding concerns Italian MEPs, who are found to be among the most critical towards Russia, even though this country has been traditionally perceived as one of the most accommodating towards Russian interests. Notably, the biggest Italian party in the European Parliament, Lega, has developed a much more assertive stance towards Russia compared to the other members of the Identity and Democracy groups”, scrive questo report. Insomma, la Lega pare essere stata – a livello di voti all’europarlamento – tra i più duri contro la Russia. Ma come è possibile? Ma c’è dell’altro, in questo report che True-News.it ha visionato e che riporta integrale in calce all’articolo.

Nell’83% dei casi gli eurodeputati leghisti hanno votato su posizioni di condanna nei confronti della Russia

Il rapporto di Vote Watch, che ha fotografato il periodo compreso tra il 2019 ad oggi ha preso in considerazione i voti espressi al Parlamento europeo in merito ai più importanti provvedimenti legati alla Russia. Ebbene, la ricerca sopra citata ha sì confermato l’effettiva vicinanza di vari partiti alla Russia, ma ha anche riservato sorprese inaspettate. Restando in Italia, Matteo Salvini – e quindi la Lega – è più volte finito nell’occhio del ciclone, accusato di essere uno dei leader italiani meno critici nei confronti di Putin. Non dovrebbero tuttavia bastare le semplici accuse mosse dagli avversari per determinare o meno la vicinanza di un partito al Cremlino. Se, infatti, guardiamo alle azioni concrete in campo europeo, scopriamo che il Carroccio si è rivelato molto più fermo di altri partiti nel votare atti parlamentari inerenti gli affari russi. Nell’83% dei casi gli eurodeputati leghisti hanno votato su posizioni di condanna nei confronti della Russia, in contrasto con quelle espresse da molti degli alleati della Lega in Europa. In altre parole, solo nel 17% dei casi la Lega si è espressa a favore del Cremlino.

Mosca e Pechino

Allargando lo sguardo al di là dei confini italiani, notiamo come numerosi partiti europei abbiano spesso votato a favore della Russia, o comunque non contro. Tra questi troviamo Podemos, formazione politica spagnola di sinistra facente parte della maggioranza di governo, con il 72% di voti pro Russia (o non contro). In Germania, su percentuali simili, viaggiano Die Linke, estrema sinistra, e Afd, estrema destra. In Francia tiene banco il caso del Rassemblement National di Marine Le Pen, con appena il 18% di voti espressi contro Mosca. Piccolo particolare: al Parlamento europeo Lega, Afd e Rassemblement National sono alleati. Eppure, il Carroccio ha dimostrato di aver imboccato un’altra strada. Da sottolineare, infine, l’atteggiamento adottato da Fidesz, il partito del premier ungherese Viktor Orban – considerato tra i più vicini a Putin – che negli ultimi tre anni ha espresso il 22% dei voti a favore della Russia.

Nel frattempo, uno studio pubblicato dal Royal United Services Institute (Rusi), ovvero un think tank attivo nell’analisi di questioni inerenti alla sicurezza nazionale, ha acceso i riflettori sul rischio di interferenze esterne sulle imminenti elezioni politiche italiane. Il report si intitola Russian and Chinese influence in Italy, e cioè Influenza russa e cinese in Italia, e richiama l’attenzione sui “tentativi di interferenza esterna” e sulle “connessioni economiche” che giocano un ruolo “nell’influenzare la pianificazione politica dell’Italia verso Mosca e Pechino“. A proposito della Cina, ricordiamo il periodo d’oro nel quale, durante il primo governo Conte, tra il 2018 e 2019, il Movimento 5 Stelle ha aperto le porte della Nuova via della Seta all’Italia. Al momento, però, la Cina sembra essere scomparsa dall’agenda dei partiti italiani, M5s compreso.

IL REPORT SULLA POSIZIONE DEI PARTITI EUROPEI (E ITALIANI) NEI CONFRONTI DELLA RUSSIA