Home Politics Schlein tra baci e abbracci: il debutto alla Camera da leader

Schlein tra baci e abbracci: il debutto alla Camera da leader

Elly Schlein segretaria

Perché può interessarti questo articolo? Elly Schlein si è presentata alla Camera per la prima volta da segretaria del Pd. L’accoglienza è stata trionfale, ma c’era chi masticava amaro, anche nel suo partito. La cronaca di un pomeriggio da trionfatrice per la leader dem e la sua cerchia di fedelissimi

Un’accoglienza trionfale in Transatlantico, un ballo da debuttante – da leader – in grande stile. Elly Schlein, da neo-segretaria del Partito democratico, non ha avuto un momento per respirare appena tornata alla Camera dopo la vittoria conquistata alle primarie di domenica 26 febbraio. Intorno a lei si è subito formato il cordone di fedelissimi, capitanato dal portavoce della mozione, Marco Furfaro, indicato come possibile vicesegretario del Pd. Si vedrà se davvero gli sarà assegnato questo ruolo.

Di sicuro il giovane parlamentare toscano è stato salutato come un trionfatore, anche dagli avversari, ed era evidente la gioia che sprizzava da tutti i pori. «Un miracolo», era la frase che volava di bocca in bocca tra chi commentava il ribaltamento dei pronostici del congresso, che davano Stefano Bonaccini come netto favorito.

Schlein tra baci e abbracci

Schlein si è insomma concessa agli abbracci e ai baci affettuosi di tutti, potenziali alleati, come nel caso del segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, e avversari interni. Dall’Aula ha fatto capolino a un certo punto Piero De Luca, deputato e figlio del presidente della Regione Campania, che dietro il sorriso di circostanza masticava amaro per l’esito del congresso. Era uno dei principali sostenitori di Bonaccini con un possibile ruolo di prestigio all’interno della segreteria in caso di vittoria del governatore. Dovrà accontentarsi di continuare a fare il deputato semplice.

Nel capannello intorno alla nuova leader dei dem spiccava Chiara Braga, legata alla corrente dell’ex ministro Dario Franceschini, e papabile capogruppo del Pd a Montecitorio. Nei paraggi è stata molto presente pure l’ex parlamentare Marina Sereni, che in realtà spesso si fa vedere in Transatlantico. Nell’occasione era sorridente come poche volte capita, tutta intenta a celebrare Schlein. Passo svelto e soddisfazione dirompente, poi, hanno caratterizzato la presenza del vicesegretario uscente, Peppe Provenzano, che fin dall’inizio ha sostenuto la candidatura della collega alla Camera.

Chi ha salutato Schlein nel Pd in Transatlantico

Immancabile, poi, l’ex ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che ha celebrato la segretaria, soffermandosi a conversare con lei. Mentre dall’Aula si è palesato un eletto dem, l’irpino Tony Ricciardi, che si è a lungo congratulato con Schlein. L’esponente campano del partito, Marco Sarracino, è stato super attivo, che ha a lungo chiacchierato con i cronisti, evidenziando gli aneddoti della lunga serata di spoglio alla chiusura dei gazebo, tra trepidazione e consapevolezza di un vantaggio che si dilatava ora dopo ora.

La geografia dei volti a Montecitorio è stata molto significativa. L’ex sottosegretaria Anna Ascani, prima lettiana e poi renziana, non faceva certo sfoggio del miglior sorriso, limitandosi a qualche breve battuta con i colleghi, per poi lasciare il Transatlantico. Più presente, invece, Simona Bonafè, deputata che sosteneva il governatore dell’Emilia-Romagna in nome dell’antica appartenenza alla corrente degli ex renziani, guidata da Lorenzo Guerini.

Alivernini, portavoce e protagonista

Insieme a Schlein, il grande mattatore è stato il suo portavoce e uomo della comunicazione Flavio Alivernini, che ha cercato di accontentare tutti i colleghi giornalisti, che cercavano di carpirgli qualche parola. Lui ha ricambiato, ha abbracciato, ma senza esporsi tanto su quello che sarà il Pd di Schlein, restando attaccato al telefono per quasi tutto il tempo. Nonostante uno stile e un approccio molto sobrio è diventato uno dei protagonisti del pomeriggio.

Schlein: “Cosa farà adesso la nuova leader?”

E ovviamente la domanda più gettonata è stata: “Cosa farà adesso la nuova leader?”. La risposta è stata quella di prendere tempo. Il motivo? L’insediamento ufficiale è previsto per il prossimo 12 marzo. Ma fino ad allora “attendetevi un cambio di passo”, è la promessa che arriva dal suo inner circle.