Home Politics Quirinale. Fra Berlusconi e Draghi le “ossessioni” della stampa estera a Roma

Quirinale. Fra Berlusconi e Draghi le “ossessioni” della stampa estera a Roma

Quirinale. Fra Berlusconi e Draghi le “ossessioni” della stampa estera a Roma

Draghi al Quirinale o Draghi a Palazzo Chigi? Mentre si scaldano i motori in vista dell’elezione del tredicesimo presidente della Repubblica italiana, i media nostrani si schierano progressivamente a favore dell’una o dell’altra ipotesi.

Mario Draghi al Quirinale o a Palazzo Chigi? Le giravolte della stampa estera

Ma c’è anche la stampa internazionale, prestigiosa o meno che sia, ad occuparsi del futuro assetto politico-istituzionale di Roma, anche perché si tratta della prima volta in assoluto che il capo del governo rischia di salire direttamente al Colle (è già successo con Carlo Azeglio Ciampi, vero, ma tra la sua uscita da Palazzo Chigi e l’ingresso al Quirinale passarono anni).

Quirinale, i nomi? Per gli stranieri c’è solo Mario Draghi

Di recente hanno fatto parecchio rumore le prese di posizione del Financial Times e del New York Times, quotidiani di riferimento dei principali centri finanziari al mondo, Londra e New York. In un’analisi del FT, firmata direttamente dall’editorial board del quotidiano, si legge che “L’Italia ha vissuto un eccezionale periodo di stabilità e successi sotto la guida di Mario Draghi”.

Presidente della Repubblica, per il Financial Times “eccezionale stabilità” grazie all’ex Goldman Sachs

Il foglio di riferimento della City di Londra argomenta che, sebbene fino a qualche mese fa probabilmente era più auspicabile che Draghi continuasse a guidare il governo, adesso “potrebbe usare i suoi considerevoli poteri e la sua moral suasion per mantenere l’Italia sulla strada” delle riforme, anche salendo al Quirinale.

Quirinale, la posizione del New York Times su Draghi e le traduzioni all’italiana

Il Nyt ha invece una posizione più sfumata, come evidente dal modo in cui l’articolo del corrispondente a Roma – Jason Horowitz – è stato ripreso dalla stampa italiana. Da una parte, infatti, l’Agi titola “Per il New York Times Draghi al Quirinale può allungare l’età d’oro dell’Italia”, mentre il sito di Rai News scrive “Draghi al Quirinale? Un’opportunità ma anche un rischio, scrive il New York Times”. Sulle colonne de Il Primato nazionale – organo di Casapound – si legge “Draghi al Quirinale? Meglio di no, dice il New York Times”. Insomma, un po’ di confusione.

Elezioni Presidente della Repubblica, i rischi secondo la stampa internazionale

In realtà il quotidiano newyorchese sostiene che l’ex capo dell’Eurotower potrebbe benissimo salire al Colle, ma che in questi giorni la sola incertezza attorno al futuro di Draghi ha scatenato macchinazioni e ambizioni politiche. In altre parole, la politica si è rimessa in cammino, e con essa – probabilmente – anche la potenziale instabilità tipica della tradizione italiana.

Cnbc parla di “catastrofe” per la stabilità se Draghi sale al Colle

Ha del “catastrofico” l’analisi del Cnbc, il canale dedicato all’economia dell’emittente americana Nbc News, secondo cui “Mario Draghi ha portato stabilità politica in Italia. Ora un’elezione chiave minaccia tutto”. Il riferimento è chiaramente alla scelta del capo dello Stato che porterebbe Draghi al Colle.

Le parole di Foreign Policy: “Draghi non ha più il whatever it takes”

Piccata quanto accurata è invece un’analisi della prestigiosa rivista americana Foreign Policy, che titola sagace “Draghi non ha più il ‘Whatever it takes’”. La testata, dopo una lunga disamina della frammentazione politica italiana a partire dagli anni ottanta e dalle spese pazze del Caf fino a Tangentopoli, in sintesi dice che Draghi non ha più il potere “assoluto” di cui godeva al vertice della Bce. Il presidente del Consiglio, che resti tale o che passi al Quirinale, non ha comunque la capacità, da solo, di risolvere quelli che sono i celeberrimi “problemi strutturali” dell’Italia, soprattutto dal punto di vista economico.

Presidente della Repubblica, poteri e requisiti secondo Bloomberg

L’agenzia Bloomberg – anch’essa voce autorevole nel mondo della finanza transatlantica – parla di un vero e proprio “conclave” per scegliere il nuovo presidente, al culmine di settimane di manovre e giochi di potere nei palazzi romani. La testata americana evidenzia che – proprio a causa della frammentazione dei partiti degli ultimi decenni – il presidente della Repubblica italiana ha acquisito un ruolo determinante dal punto di vista politico, ben oltre la posizione di “arbitro” affidata al Capo dello Stato dalla Costituzione. Il quotidiano spagnolo El Pais, parla apertamente di “cortocircuito Draghi” in riferimento al fatto che l’ex capo della Bce si trova al bivio tra premiership e presidenza della repubblica.

Sergio Mattarella, le opinioni internazionali  sul fine mandato

Il giornale economico spagnolo El Confidencial si occupa invece dell’attuale presidente, Sergio Mattarella, come dell’uomo “il cui polso non ha tremato” di fronte alle crisi di questo settennato. Il capo dello Stato viene descritto come prudente, corretto, amichevole, ma – soprattutto – un leader il cui polso, appunto, non ha tremato.

Quirinale, l’ossessione per Silvio Berlusconi (dai tempi della copertina dell’Economist)

A metà settimana scorsa, il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung ha dedicato un articolo alla cosiddetta “Operazione scoiattolo”, portata avanti dall’ex premier Silvio Berlusconi. Citando nientemeno che Vittorio Sgarbi, la testata teutonica ha descritto l’esito del giro di telefonate del Cav come un sostanziale fallimento. Il quotidiano di proprietà saudita Arab News, nella sua versione in francese, scrive che “l’Italia ha più che mai bisogno di stabilità: i partiti della disparata coalizione a sostegno di Draghi sono già in ordine di battaglia per le elezioni legislative del prossimo anno e il caos potrebbe mettere in pericolo la tenuta italiana del piano europeo di ripresa post-Covid”.

Colle, il quotidiano di Singapore usa la metafora “gioco della sedia”

Della corsa al Quirinale si parla anche a latitudini molto diverse, anche se si tratta comunque di pubblicazioni in odore di alta finanza. Il quotidiano The Strait Times, edito a Singapore, scrive che “il Parlamento italiano si accinge a votare per un nuovo presidente lunedì 24 gennaio, con il primo ministro Mario Draghi candidato, in una versione ad alto rischio del ‘gioco della sedia’, che minaccia la sopravvivenza del governo”.

Quirinale, in Uruguay si parla italiano: “Berlusconi divisivo”

Il giornale uruguaiano La Diaria si concentra invece su Berlusconi. “In ogni Paese – scrive la testata iberofona – c’è un politico che, nel bene e nel male, è un riferimento che torna sempre sulla scena politica ed esercita una forte influenza sui partiti, che lo sostengano o lo rifiutino. In Italia è il caso di Silvio Berlusconi, che a 85 anni è il motivo principale che tiene divisi i partiti” in vista del voto del 24.

Silvio Berlusconi, la corsa fallita al Quirinale e gli sfottò dei giornali stranieri

È sempre il Cavaliere nei pensieri e nei polpastrelli dei giornalisti internazionali, nonostante il ritiro che era nell’aria come poi verificatosi il 22 gennaio in tarda sera. Anche il New York Post, quotidiano americano a chiara votazione scandalistica meno famoso del Times, dedica un pezzo a Berlusconi con un incipit che non lascia adito a dubbi: “The ‘bunga bunga’ guy is back”, ossia “Il tizio del ‘bunga bunga’ è tornato”. “Silvio Berlusconi, il miliardario ex primo ministro italiano che avrebbe organizzato feste orgiastiche in cui giovani donne vestite da suore sexy, infermiere e persino da Barack Obama, aspira a diventare il prossimo presidente del suo paese”, aggiunge il Post.
Insomma: da un lato il solito tocco di caustica ironia, dall’altra la dovuta attenzione ai fattori economico-finanziari. Il mondo guarda così all’Italia in attesa di scoprire, assieme ai cittadini stessi del Bel Paese, come andrà a finire il “gioco della sedia” tra Quirinale e Palazzo Chigi.