Home Politics Il Pd a Firenze evita le primarie. Marcucci: “Il partito non esiste più”

Il Pd a Firenze evita le primarie. Marcucci: “Il partito non esiste più”

Il Pd a Firenze evita le primarie. Marcucci: "Il partito non esiste più"

Perché leggere questo articolo? A Firenze il centrosinistra ha scelto di candidare alla carica di sindaco l’assessore al Welfare Sara Funaro senza passare dalle primarie. “Il partito che ho contribuito a fondare, con Schlein non esiste più”, dice a True-News.it l’ex capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci.

Il Pd ha scelto la candidata sindaco di Firenze per le elezioni che ci saranno a giugno 2024. Solo che stavolta i dem hanno rinunciato alle primarie, lanciando la corsa dell’attuale assessore al Welfare Sara Funaro, vicina al sindaco del capoluogo fiorentino Dario Nardella, pronto a candidarsi alle elezioni europee dell’anno prossimo. Una decisione, quella di candidare Funaro, maturata nell’assemblea cittadina del Pd. Senza primarie, appunto. Nonostante i dem siano stati fondati proprio sul principio di chiedere la parola agli iscritti e ai simpatizzanti per scegliere i candidati.

Il Pd nato con le primarie non esiste più

True-News.it ne ha parlato con l’ex capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci, esponente storico del Nazareno, da sempre di area riformista, fuoriuscito ad aprile scorso dal partito di Elly Schlein per assumere la presidenza del movimento dei Liberali Democratici Europei. Per Marcucci la questione è semplice: “Il Pd nato con le primarie che elessero Walter Veltroni segretario semplicemente non esiste più”.

Poi la stoccata a Schlein e ai suoi: “Oggi al Nazareno sono insediati nuovi dirigenti, che con la storia del partito c’entrano poco, per dire che peraltro quasi tutti militavano proprio in altre formazioni politiche”. La stessa scelta, quella di non ricorrere alle primarie, è stata presa dalla segretaria anche in vista delle elezioni regionali della Sardegna, in programma sempre nel 2024. Nell’Isola i dem appoggeranno la pentastellata Alessandra Todde, non passata da primarie di coalizione. “È chiaro che il Pd, che in Sardegna come a Firenze, ovvero in due realtà dove esistevano diversi candidati, decide di non ricorrere più alle primarie, non è il più il Pd, di cui io, insieme a tanti altri, fui socio cofondatore”, continua Marcucci con True-News.it.

Marcucci: “Con Schlein prevale una visione identitaria”

L’ex senatore riflette anche sul “paradosso” che a opporsi alle primarie sia Schlein, arrivata alla guida del Pd proprio grazie alla consultazione con iscritti e simpatizzanti. Secondo il presidente di LibDem, però, tutto si tiene: “Elly Schlein ha vinto le primarie da ‘esterna’, perdendo quelle interne dei militanti, quindi in qualche modo tutto torna. Quello che abbiamo conosciuto era un partito aperto, scalabile, oggi con Elly Schlein prevale una visione strettamente identitaria”.

Un altro paradosso è che spesso i candidati di centrosinistra appoggiati anche dal M5s, il partito della democrazia partecipativa, vengono scelti senza primarie. È stato il caso della sindaca di Foggia Maria Aida Episcopo, eletta il 27 ottobre scorso, scelta dai grillini, ma indicata da Schlein come l’espressione di un “modello” vincente del campo largo progressista. Anche Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli eletto nell’autunno del 2021, è stato scelto senza primarie.

Ma a Firenze la svolta rischia di frantumare il centrosinistra. Cecilia Del Re, anche lei ex assessore di Nardella, ha già protestato contro “una donna calata dall’alto da capi corrente uomini” e correrà da sola. Mentre Matteo Renzi ha lanciato la corsa di Stefania Saccardi. “Mi chiedo solo come l’alleanza vantata dal Pd sia riuscita a concordare un programma comune. A quel che so il partito di Nardella e la sinistra di Fratoianni in questi anni hanno litigato su tutto. Aeroporto, rifiuti, infrastrutture, cultura, per dire i temi più rilevanti. Come faranno a governare insieme?”, commenta Marcucci a proposito dello schieramento che sostiene Funaro.

Per Marcucci “Eike Schimdt darà filo da torcere”

L’ex capogruppo del Pd, poi, analizza un altro fatto curioso: il destra-centro che potrebbe candidare uno straniero, il direttore degli Uffizi Eike Schimdt, mentre i dem evitano le primarie. “Se il centrodestra riuscirà a convincerlo, il direttore degli Uffizi darà certamente filo da torcere. Ho conosciuto Schmidt e ne ho molta stima per quanto ha fatto al museo fiorentino. Certo trovo stravagante che il direttore possa essere sostenuto dal fronte sovranista, da Matteo Salvini, che proprio da Firenze ha lanciato la guerra contro l’Europa”, conclude l’ex senatore toscano.