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Milleproroghe, non solo balneari: tutte le polemiche aperte

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Perché questo articolo potrebbe interessarti? Il decreto Milleproroghe arriverà in Aula al Senato la prossima settimana. Ma in commissione c’è stato il solito assalto di micronorme, che interessano vari settori. Dalla sanità alla ristorazione. L’attenzione resta comunque concentrata sulle concessioni. Con tante polemiche

Il decreto Milleproroghe si è trasformato, come da tradizione, in un grande assalto fatto da piccole e grandi norme settoriali. Che hanno modificato l’impianto iniziale del provvedimento. Al Senato, insomma, gli eletti hanno soddisfatto i loro appetiti, dopo che sulla Legge di Bilancio non hanno toccato palla, a causa dei tempi serrati.

Milleproroghe, il testo in aula la prossima settimana

Il completamento del confronto in commissione consente al testo di approdare in Aula nella prossima settimana. Tra i punti di tensione spicca, inevitabilmente, la vicenda delle concessioni balneari. Che ha trovato una soluzione con la proroga della mappatura delle coste e il prolungamento di un anno della gestione delle strutture.

Milleproroghe, prendere tempo sui balneari

Un modo per dilatare la tempistica, prima di assumere una decisione definitiva, accontentando gli operatori del settore. E tentando di non aumentare il livello di scontro con l’Unione europea, peraltro alla vigilia del consiglio europeo del 9 e 10 febbraio.
Da Bruxelles il monito è sempre stato chiaro: bisogna favorire la concorrenza prevedendo delle gare per definire chi è titolare delle concessioni. Anche se non mancano le polemiche da parte delle opposizioni. “Una vergogna», sintetizza il senatore del Partito democratico, Andrea Giorgis, interpellato da True-news.it. Mentre il deputato di +Europa, Benedetto Della Vedova, attacca: “La destra meloniana sfodera la retorica e la pratica corporativa e anti concorrenza”.
Diverso invece il tono delle dichiarazioni nel centrodestra. “Un chiaro segnale in difesa non di privilegi ma di aziende italiane che hanno fatto milioni di investimenti”, sostiene la capogruppo al Senato di Forza Italia, Licia Ronzulli. Un gioco delle parti prevedibile.

Milleproroghe: cosa prevede

Ma, nascosti dietro la questione più mediatica dei balneari, i fronti di polemica sono molteplici, a cominciare dal “no” alla proroga dello smartworking per i lavoratori fragili della Pubblica amministrazione per tutelarli dai contagi di Covid.
La misura necessita di coperture economiche che non sono disponibili, stando a quanto si apprende da fonti governative. L’emendamento è stato perciò respinto, nonostante la maggioranza avrebbe voluto raggiungere un compromesso. Ed è prevedibile che sarà nuovamente lanciato un appello alle Istituzioni da parte delle associazioni di questi lavoratori, che già in passato avevano fatto sentire la propria voce. Nonostante le richieste delle opposizioni, poi, non è arrivato l’okay alla reintroduzione degli sconti sul prezzo del carburante, dopo gli aumenti scattati a inizio anno a causa del mancato rinnovo del bonus di 18 centesimi a litro: l’emendamento presentato dal Pd è stato respinto.

Niente pensionati ripescati

Lo scontro a Palazzo Madama, inoltre, è stato alimentato dalla decisione della maggioranza di “ripescare” i dirigenti scolastici bocciati al concorso del 2017 e che avevano presentato ricorso rispetto all’esito di quella gara. Ci sarà un apposito corso, con prova finale, per provare a rientrare tra i vincitori. Una “sanatoria offensiva verso chi ha studiato e lesiva di ogni principio meritocratico”, ha commentato il deputato del Movimento 5 Stelle, Gaetano Amato.

Altra norma che si presterà a delle polemiche, è relativa alla deroga sulle quantità di rifiuti che i cementifici potranno bruciare in sostituzione ai combustibili fossili per produrre energia. Un intervento che era stato introdotto dal precedente governo, quello guidato da Mario Draghi, e che nel corso delle votazioni in commissione al Senato ha ottenuto la proroga.

Dalla sanità all’agricoltura

Tra le varie modifiche approvate al decreto, alcune attengono al settore sanitario. La principale riguarda la possibilità data ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta che potranno andare in pensione a 72 anni anziché a 70. Una misura, altrettanto rilevante, attiene al ricorso alla ricetta elettronica, prorogata fino alla fine del 2024, allontanando lo spettro di un ritorno al vecchio modello della cartacea. Dal mondo dell’agricoltura, invece, giunge il via libera alla possibilità di potenziare l’organico dell’Agea, l’agenzia che eroga i finanziamenti al completo agricolo.

Infine, sorridono pure le attività di ristorazione: i dehors possono restare fino alla fine del 2023 senza la necessità di chiedere l’autorizzazione come stabilito dalla legge ordinaria. Insomma, nel Milleproroghe c’è stata una notevole quantità di interventi di cui solo nei prossimi giorni, a testo ultimato, si avrà un quadro chiaro.