Home Politics Maduro, Palestina e Tsipras. I non detti di Schlein in politica estera

Maduro, Palestina e Tsipras. I non detti di Schlein in politica estera

Maduro, Palestina e Tsipras. I non detti di Schlein in politica estera

Perché leggere questo articolo? Fin dall’inizio della sua esperienza alla guida del Pd, Elly Schlein sta tenendo un atteggiamento abbastanza cerchiobottista in politica estera. A partire proprio dalla guerra in Ucraina. Ma la segretaria dem si discosta dall’impostazione atlantista su diversi temi.

Esteri: i non detti di Schlein

La Russia. Ma anche Israele e Palestina, il Venezuela e la sinistra radicale europea. Sono diversi i non detti di Elly Schlein in politica estera. Un tema su cui la segretaria del Pd, dall’inizio della sua esperienza alla guida del Nazareno, non si sbilancia e sfodera una serie di equilibrismi da fare invidia a un circense. Un cerchiobottismo forse inevitabile, perché all’interno dei dem convivono spinte molto diverse, per certi versi contrapposte. In sintesi: o Schlein sulla politica estera pattina oppure spacca il partito.

La linea ondivaga del Pd sull’Ucraina

La cartina di tornasole di questo atteggiamento è la linea ondivaga tenuta dalla leader del Pd sulla guerra in Ucraina. Supporto a Kiev, ma generici inviti alla ricerca della pace. Sì agli aiuti militari, ma non all’uso dei soldi del Pnrr per armi e munizioni. Non solo la guerra russo-ucraina. Schlein si allontana dalla classica impostazione atlantista anche se parliamo di altri scenari.

Schlein e il voto su Maduro a Bruxelles

Un’eccentricità rivendicata dalla segretaria, soprattutto in passato, quando era eurodeputata, prima eletta con il Pd e poi indipendente di sinistra. Risale a quel periodo il suo voto contrario, a gennaio 2019, al riconoscimento da parte del Parlamento europeo dell’oppositore di Nicolas Maduro Juan Guaidò come legittimo “presidente ad interim del Venezuela”. Un voto che attirò a Schlein accuse di filo-chavismo. Con lei che si difese, seppur balbettando: “Non sono mai stata pro Maduro”.

I dubbi su Israele

Nonostante le origini ebraiche, la segretaria del Pd non si è mai distinta per le sue posizioni filo-israeliane. Anzi. A maggio del 2021, durante il congresso di Articolo 1, aveva spiegato così i rapporti di forza nel conflitto israelo-palestinese: “Non siamo di fronte a uno scontro simmetrico, i rapporti di forza sono totalmente squilibrati a favore di Israele“. Schlein, in alcuni vecchi tweet, si indignava per i bombardamenti israeliani su Gaza, feudo dei terroristi islamisti di Hamas. Ma c’è di più. Nel 2016 l’attuale leader del Pd partecipava a Milano a un convegno della Fiom-Cgil dal titolo: “Basta con l’occupazione israeliana della Palestina”. Chissà cosa ne pensano i riformisti dem, come l’ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini.

Schlein e la sinistra radicale europea

D’altronde le posizioni di Schlein in politica estera sono più simili a quelle di partiti come Rifondazione Comunista o Sinistra Italiana, oppure ad alcune forze politiche della sinistra radicale europea. Due su tutte: gli spagnoli di Podemos e i greci di Syriza. Sempre nel 2016, l’allora europarlamentare Schlein è stata ospite della Universidad de Podemos di Madrid, la scuola politica del partito fondato da Pablo Iglesias. Tutto si tiene. Anche perché il movimento di estrema sinistra spagnolo è stato accusato in passato di aver ricevuto finanziamenti dal regime chavista venezuelano di Maduro.

Schlein, un deputato riformista: “Il Pd si sta trasformando in Syriza”

E ancora, leggendo i vecchi tweet e post di Schlein, si trovano elogi e lodi sperticate per la sinistra radicale greca dell’ex ministro dell’Economia di Atene Yanis Varoufakis e dell’ex primo ministro Alexis Tsipras. “Il Pd si sta trasformando in Syriza”, dice a True-News.it un deputato riformista del Pd. E a ben vedere qualche presupposto c’è.