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Forza Italia è viva e lotta nei territori

Europee, e se Forza Italia non superasse la soglia di sbarramento?

Perché questo articolo potrebbe interessarti? Leggendo le ultime dichiarazioni di Tajani, la strada di Forza Italia per i prossimi mesi sembra tracciata: fare del partito il riferimento per i moderati. A confermarlo ai nostri microfoni è anche il coordinatore degli azzurri in Lombardia: “Noi i veri rappresentanti dei valori del Ppe”. Tra i rappresentanti del partito circola ottimismo, specie dopo la crescita delle iscrizioni all’interno dei vari circoli locali

È forse il più importante dilemma politico in vista delle prossime elezioni europee. Forza Italia, la “creatura” di Silvio Berlusconi, quale futuro avrà? Sul destino degli azzurri pende senza dubbio la figura del fondatore. Forza Italia si è identificata sempre in Berlusconi e viceversa. Il partito ha rappresentato il contenitore ideale per il patron di Mediaset per scendere nell’agone politico e per rimanere in politica fino alla fine. Per questo tra gli analisti in tanti hanno previsto, con la scomparsa di Berlusconi, la fine del partito. Tuttavia, la formazione fondata nel 1994 non ha assunto l’aspetto di un “partito familiare”. I figli dell’ex presidente del consiglio, pur confermando la vicinanza al progetto, non sembrano essere interessati a intervenire in prima persona.

Forza Italia quindi potrebbe sopravvivere al suo fondatore e arrivare alle prossime europee con un’organizzazione interna più propriamente partitica, guidata dal coordinatore nazionale Antonio Tajani. “A lui spetta una sfida importante – ha commentato su TrueNews il coordinatore regionale della Lombardia di Forza Italia, Alessandro Sorte – quella di essere allo stesso tempo perno dell’attuale governo e punto di riferimento per i moderati. Tajani ha lo spessore politico per farlo”.

L’attivismo dei circoli locali

Raggiungiamo telefonicamente Alessandro Sorte tra una seduta e l’altra della Camera. Il coordinatore degli azzurri lombardi siede infatti in parlamento, lì dove nei prossimi giorni l’esecutivo è chiamato alla difficile sfida della sessione di bilancio. “Per ora si lavora su più fronti – ha dichiarato Sorte – ovviamente dentro il partito si sta pensando anche alle europee”.

Il deputato è sembrato piuttosto ottimista in tal senso. Dalla sua ha numeri che sembrano presagire una crescita del partito in Lombardia. Nei giorni scorsi, molti esponenti azzurri hanno sottolineato l’attivismo nei vari circoli locali lombardi, con molti più iscritti rispetto allo scorso anno. “Da circa 4 o 5 mesi – ha confermato Sorte – assistiamo a un’impennata di iscrizioni nella nostra regione. Credo che potremmo arrivare ad avere un numero di tesserati 4 volte superiore rispetto allo scorso anno”.

“C’è un certo fermento – ha poi proseguito – non ci sono soltanto nuovi iscritti ma anche alcuni graditi ritorni. Personalmente sono molto contento di questa situazione”. Secondo Sorte c’è un filo comune che lega tutti i nuovi iscritti: “È quello – ha aggiunto – di essere tutti vicini alla linea dei moderati, di essere per le prossime europee potenziali sostenitori del Partito Popolare Europeo. Con Forza Italia quale vero unico rappresentante di una destra liberale organica al Ppe”.

Il lavoro per un maggior radicamento territoriale

Quanto riscontrato in Lombardia, secondo Sorte è possibile verificarlo anche in altre regioni italiane: “Si tratta di un fenomeno che va da nord a sud”, ha aggiunto. Molti iscritti sono stati registrati ad esempio nelle regioni del mezzogiorno. Proprio nelle scorse ore in Sicilia sono stati conferiti nuovi incarichi all’interno della segreteria regionale. In particolare, il coordinatore regionale Marcello Caruso ha nominato un apposito responsabile per la gestione delle nuove adesioni. Per la cronaca, si tratta dell’ex sindaco di Noto Corrado Bonfanti.

Indicativo quanto espresso da Caruso in una nota stampa: “Con questa nomina – si legge – si delinea ulteriormente la strutturazione di Forza Italia in tutta la Sicilia, con responsabilità utili a coordinare e rafforzare l’attività che tanti, parlamentari nazionali e regionali, amministratori locali e attivisti del partito, stanno portando avanti per una sempre più radicata presenza nel territorio”.

Il radicamento territoriale sembra essere proprio l’imperativo imposto dalla segreteria nazionale in vista delle europee. Il partito, oltre ad accogliere nuovi iscritti, deve cioè strutturarsi e darsi una precisa organizzazione territoriale. Pescando tra i moderati e tra tutti i papabili sostenitori del Partito Popolare Europeo. Un principio che vale dalla Lombardia alla Sicilia, passando per le altre regioni della penisola.

L’identità di Forza Italia e la possibile corsa al centro

La sensazione è che per sopravvivere al post berlusconismo, gli azzurri vogliano puntare sul concetto di identità del partito. Un’identità contrassegnata dall’essere organici al Ppe e quindi rappresentanti di una destra moderata. In poche parole, l’idea di Tajani sembra essere quella di voler chiamare a raccolta tutti i moderati e i liberali. Magari strizzando l’occhio all’idea di un “centro” al momento rimasto senza padroni, considerando l’altalenante andamento dell’esperienza di Azione e Italia Viva.

È lo stesso Alessandro Sorte a non escluderlo: “Di certo – ha detto – noi rappresentiamo una destra che incarna i valori dell’atlantismo e dell’europeismo e rappresentiamo un’ala della coalizione moderata e non nazionalista”. Come dire, per l’appunto, che l’idea di una Forza Italia quale calamita dei moderati non è da scartare a priori. Quanto questo comporterà in termini politici è però difficile da stabilire. Avere nuovi iscritti infatti non sempre coincide con l’avere più elettori. Il banco di prova in tal senso sarà rappresentato dalle prossime europee: “Io sono ottimista – ha concluso Sorte – sono convinto che arriveremo alla doppia cifra percentuale”.