Home Politics Bonus trasporti, che fine ha fatto? “Un grave caso di sciatteria”

Bonus trasporti, che fine ha fatto? “Un grave caso di sciatteria”

Bonus trasporti

Perché potrebbe interessarti questo articolo? Il bonus trasporti non è ancora disponibile per i pendolari, che avrebbero i requisiti. Non è stato predisposto il decreto attuativo necessario a far partire le domande.

I pendolari aspettano ancora aggiornamenti sul bonus trasporti, lo sconto di 60 euro per l’abbonamento al trasporto pubblico, che sulla carta è stato varato, ma non è ancora attivo. Un tipico cortocircuito italiano con le norme varate che rimandando a loro volta a un decreto attuativo necessario per rendere operativa la misura. Non è il primo caso e non sarà l’ultimo. Solo che nella fattispecie l’impatto non è trascurabile, anche solo per l’immagine.

Del resto la storia del voucher è stata travagliata. Il governo Meloni aveva inizialmente manifestato l’idea di non rinnovarlo, confermando una politica di ostilità nei confronti dei bonus una tantum. Tuttavia, i risultati di questo provvedimento erano stati notevoli con oltre 2 milioni e mezzo di beneficiari, grazie a un’ampia dotazione (oltre 150 milioni di euro) e alla semplicità della procedura.

Bonus Trasporti: perché non è attivo

Così, in seguito alle proteste delle opposizioni, c’è stata una parziale retromarcia, annunciata da Palazzo Chigi stesso: il beneficio è stato confermato per una platea ridotta. Con il governo Draghi, infatti, potevano accedere i contribuenti con un Isee inferiore ai 35mila euro. La soglia è stata quindi portata a 20mila euro con l’intento di rivolgersi soprattutto ai più indigenti che necessitano di usare i mezzi pubblici per gli spostamenti.

L’intervento è contenuto nel decreto Carburanti, varato dall’esecutivo a metà gennaio e licenziato definitivamente negli ultimi giorni dal Parlamento. Ma entro il 14 febbraio il Ministero del Lavoro, Maria Elvira Calderone, avrebbe dovuto predisporre il provvedimento per rendere esecutiva la misura, specificando i termini per la presentazione delle domande.

Decreto attuativo atteso a febbraio

Un ritardo che, come fanno notare le opposizioni, è difficile da motivare dato che bisognerebbe riprendere il precedente decreto attuativo e aggiornare soltanto le cifre. La richiesta di un sollecito è arrivata da più parti. “Sono ampiamente scaduti i termini previsti dal decreto carburanti, 30 giorni dalla sua approvazione, e il governo non ha ancora emanato il decreto attuativo per dare attuazione alla proroga, seppur con condizioni peggiorative rispetto alla norma in vigore nel 2022, del Bonus Trasporti”, dice a True-news.it il deputato del Pd, Emiliano Fossi.

2Si tratta – aggiunge il parlamentare dem – di un grave caso di sciatteria che colpisce in particolare i più giovani, i lavoratori, i pendolari, i pensionati che dallo scorso settembre avevano usufruito di oltre tre milioni di bonus fino a 60 euro per il trasporto pubblico».

La richieste sul bonus Trasporti

Da qui la richiesta di Fossi: “Non si perda altro tempo perché a fronte dell’inflazione, dell’aumento dei costi di trasporto e del caro vita questa misura, che chiedevamo fosse prorogata senza modifiche, non può rimanere ferma per distrazioni del governo. A causa di questo incomprensibile ritardo gli utenti del Tpl sono stati privati della possibilità di utilizzare il bonus già per i mesi di gennaio, febbraio e marzo“.

Al Senato, invece, il Movimento 5 Stelle ha presentato un’interrogazione firmata da Mario Turco, uno dei vicepresidenti del M5S. Il “ritardo rischia di pesare sulle famiglie, specie su quelle che intendevano usare il voucher per l’acquisto di un abbonamento annuale, strumento che solitamente si sottoscrive a inizio anno», sottolinea Turco. Che quindi ricorda: “Senza tale decreto attuativo non è possibile accedere concretamente alla misura, in quanto mancano le indicazioni per la presentazione delle domande e il rilascio del buono”. Si attendono novità dal Ministero di Calderone.