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Autonomia differenziata atto finale: arriverà prima delle Europee?

Autonomia differenziata, ci siamo. Il ddl Calderoli alla Camera

Perché leggere questo articolo? Il ddl Calderoli sull’autonomia differenziata approda alla Camera. La discussione riprende con toni molto duri. La Lega fissa l’obiettivo: sì entro le Europee. Ma deve vedersela soprattutto col derby interno alla maggioranza.

L’autonomia differenziata approda in Aula alla Camera. Dopo l’approvazione al Senato lo scorso gennaio – non senza gazzarre – il ddl Calderoli, tanto caro alla Lega, arriva all’atto finale. Lo fa dopo un percorso a tappe forzate culminato nei giorni scorsi nell’incidente della votazione in Commissione Affari Costituzionali. L’esito della votazione di un emendamento delle opposizioni, approvato grazie all’assenza di alcuni parlamentari della maggioranza, non è stato proclamato dal Presidente, che ha rimandato il voto a due giorni dopo. Ora la riforma dell’autonomia differenziata arriva all’atto finale. La maggioranza riuscirà ad approvarla entro le Europee?

Autonomia differenziata, atto finale in tempo per le Europee?

La riforma, promossa in parallelo con quella del premierato voluta da Giorgia Meloni, arriva a Montecitorio. Essendo una riforma costituzionale il ddl Calderoli è già stato approvato al Senato. Ora lo attende un lungo iter alla Camera. L’approdo odierno è stato anticipato da uno sprint in Commissione, tra voti ripetuti e l’Aventino delle opposizioni, che ha ridotto gli emendamenti votati rispetto a quelli presentati.

“Ci siamo” scrive il padre della riforma, Roberto Calderoli. L’autonomia differenziata è senza dubbio un ottimo vessillo da sventolare alla base leghista, a un mese dal voto delle Europee. “I tempi sono stati rispettati – scrive il segretario leghista Salvini. L’autonomia differenziata è un bene per l’Italia“.

Il derby interno alla maggioranza

La Lega ha fissato l’obiettivo: varare la legge prima del del 9 giugno. Mentre Fratelli d’Italia è propenso a rallentare la marcia, puntando al tandem con il premierato. Il vero scontro sull’autonomia differenziata sarebbe dunque il derby interno alla maggioranza. Una sfida con vista sulle Europee, in cui si inserisce l’altro alleato al governo. “Nessuna fuga in avanti” ricorda Forza Italia, partito radicato al Sud, che ricorda come saranno i LEPLivelli Essenziali delle Prestazioni – a garantire un equilibrio tra tutte le regioni, evitando divari territoriali.

La maggioranza prova a mostrarsi compatta di fronte al paese sull’autonomia differenziata. “L’allarmismo che la sinistra cerca di spargere tra i cittadini è pretestuoso”. Così Elisabetta Gardini, Fratelli d’Italia. “Non è l’autonomia che crea differenze, che già esistono. Anzi, creiamo livelli essenziali e ribadiamo che tutti i cittadini hanno diritto agli stessi trattamenti”.

L’opposizione si barrica sull’autonomia differenziata

L’opposizione, ancora scottata dal blitz in Commissione, attacca. “Bisogna bloccare la scelta folle dell’autonomia differenziata” tuona la segretaria dem Elly Schlein. Dal Pd Bonafè critica metodo e merito, puntando il dito sulla forzatura in Commissione. “La maggioranza ha scelto di ripetere un voto non gradito. Il tutto per approvare un testo pericoloso. Fermatevi”. I Cinque Stelle fanno eco, parlando di “colpo di mano della maggioranza” e di “voto illegittimo”, come “merce di scambio per il premierato”. La sensazione è che, stavolta, la battaglia sarà serrata. La maggioranza ha dalla sua i numeri, che paiono scontati. Non il tempo: manca ormai un mese al traguardo delle Europee.