Home Politics Abbiamo visto il film no-vax “Invisibili”. Ecco tutte le bufale

Abbiamo visto il film no-vax “Invisibili”. Ecco tutte le bufale

chat no vax su Telegram

Perchè potrebbe interessarti? In rete, censurato da Youtube, circola un documentario no-vax che è stato proietatto anche a Codogno. Presenta storie di persone che hanno subito gravi danni dai vaccini. Ma è una narrazione distorta.

E’ arrivato persino a Codogno, nella città dove nel 2020 si era registrato il primo caso di Covid, il documentario “Invisibili”, diretto da Paolo Cassina e prodotto da Plsymaster, casa di produzione che presenta come slogan il motto “coscienza informata”.
Le polemiche sono scoppiate non solo nella cittadina del lodigiano ma anche a Genova dove il virologo Matteo Bassetti “trova gravissimo che il 22 dicembre possa essere rappresentato nella sede del Comune di Genova un documentario censurato da YouTube, che prende in considerazione fake news. Mi auguro che si eviterà di proiettarlo e che il sindaco Marco Bucci, che è una persona da sempre dalla parte della scienza, voglia intervenire su questa situazione ed evitare che tutto questo avvenga”.

Youtube ha censurato il film no-vax perchè in opposizione alle indicazioni dell’OMS

Youtube ha censurato il film no-vax perchè in opposizione alle indicazioni dell’OMS ma il girato resta disponibile su alcuni circuiti video indipendenti. “Invisibili” raccoglie le drammatiche testimonianze di chi accusa i vaccini anti-Covid di aver provocato loro problemi cardiaci e neurologici. Le storie, che confluiscono nel comitato “Ascoltami” – nato per supportare le persone che hanno subito danni dall’inoculazione – sono toccanti. Ma il numero relativo ai disturbi elencati è scientificamente minimo. Nessun farmaco, ci insegna la scienza, è esente da danni collaterali. Anche i vaccini sviluppati per impedire la malattia grave, non il contagio.
“Invisibili”, che True-News.it ha avuto modo di vedere, compie un’operazione di informazione manipolata. Alle storie di chi declama sofferenze post-vaccino e alle spiegazioni di medici indipendenti o avvocati, non vengono affiancate prove scientifiche, repliche dei rappresentanti delle istituzioni o delle case farmaceutiche. L’effetto è quello di stupire lo spettatore, portarlo, attraverso una narrazione montata ad-hoc, ad aver paura dei vaccini. Proprio alla vigilia di una probabile quarta dose.

Il tema green-pass

E poi c’è il tema del green pass. Roberto Martina, avvocato di Liberi, lo contesta nelle prime battute del film: lo considera “illegittimo e anticostituzionale, un elemento di coercizione”. Eppure, proprio il 1°dicembre, la Corte Costituzionale si è espressa sulla legittimità costituzionale dell’obbligo vaccinale, introdotto nel 2021 come strumento per arginare la pandemia da Covid-19. E la sentenza mette a tacere il popolo dei no-vax: “Sono state ritenute invece non irragionevoli, né sproporzionate, le scelte del legislatore adottate in periodo pandemico dell’obbligo vaccinale del personale sanitario. Ugualmente non fondate, infine, sono state ritenute le questioni proposte con riferimento alla previsione che esclude, in caso di inadempimento dell’obbligo vaccinale e per il tempo della sospensione, la corresponsione di un assegno a carico del datore di lavoro per chi sia stato sospeso; e ciò, sia per il personale sanitario, sia per il personale scolastico”.
In particolare, la Corte era stata chiamata a esprimersi sull’obbligatorietà del vaccino per gli operatori sanitari, sancita da un decreto del primo aprile 2021. Contro di cui si erano schierati i tribunali di Brescia, Catania e Padova, il Tar della Lombardia e il Consiglio di giustizia amministrativa della regione Sicilia. Ancora una volta la Corte ha dato ragione alle scelte del Governo Draghi privilegiando la sicurezza sanitaria della popolazione. Ma, secondo il medico De Palma, presente nel film, non è così: “Il fine non giustifica i mezzi”.

Vaccino e pericardite: casi “molto rari”

Arriva poi sullo schermo Michele, romano. Va in vacanza in Grecia dove avverte un malore: gli viene diagnosticata una pericardite. Confermata, anche in Italia, da un cardiologo.
La malattia, che provoca, tra gli altri sintomi, accelerazione del battito cardiaco, può essere una conseguenza del vaccino. La vicenda di Michele non è una bufala ma non può neanche diventare emblema della mancata validità dei vaccini. Un caso raro. Come certifica anche l’Aifa in una nota del 3 dicembre 2021 riportando uno studio del sistema sanitario nazionale francese (Epi-phare), valutato dal PRAC, il comitato per la sicurezza dell’Ema, l’ente che autorizza farmaci e vaccini a livello europeo: “Sulla base dei dati esaminati, il PRAC ha stabilito che il rischio per entrambi questi eventi è complessivamente “molto raro”, il che significa che può essere colpita fino a una persona su 10.000 vaccinata”. Anche la prestigiosa rivista scientifica Lancet conferma la rarità dei casi: “Le probabilità che ciò avvenga – si legge sul portale di Fondazione Veronesi – sono però estremamente basse, pari allo 0,003%. A certificarlo sono i dati ottenuti su 15 milioni di individui pubblicati dalla rivista The Lancet. Non solo, proprio perché le infezioni virali sono associate ad un aumentato rischio di problemi cardiaci, la vaccinazione riduce il rischio di sviluppare una miocardite o una pericardite in seguito a Covid-19”.

Vaccino e disturbi neurologici

La dottoressa Bruna Maccarrone, psicologa e psicoterapeuta, racconta di essere stata coinvolta dal comitato “Ascoltami”, che raccogliere migliaia di persone che hanno subito reazioni avverse. “La scienza ha lasciato sole queste persone”, denuncia.
Un’altra testimonianza arriva da Pavia dove una donna, dopo la seconda dose, si ritrova con un occhio gonfio. “Come una palla”. Oltre al problema oculare, si aggiungono parestesia e insonnia. Perde anche la capacità di comprensione del testo.
Sintomi del cosiddetto long Covid, l’ondata lunga della malattia causata dal virus. L’Aifa – nel rapporto sulla sorveglianza dei vaccini, relativo al periodo 27/12/20 – 26/1/21 – non ha escluso, tra gli effetti collaterali del vaccino, disagi neurologici. Ma, nella maggior parte dei casi, si è trattato di “sintomi lievi e transitori”.

Le testimonianze continuano. Il pathos si mantiene alto. Valentina, che faceva body-building, dopo il vaccino “ha cominciato a sentirsi paralizzata”. “Tutto è partito da un dolore alla testa che poi si è esteso alle gambe e alle braccia”. Le diagnosticano un “blocco psichiatrico”. E’ uno degli effetti “segnalati dal rapporto di farmacosorveglianza di Aifa” che, però, offre anche un dato rilevante: “L’89% circa delle segnalazioni è stato inserito come non grave e il 10% come grave (nello 0,1% dei casi la gravità non è definita).

La disinformazione sui morti

E poi il documentario presenta un altro caso di disinformazione. Quello relativo al grafico, elaborato da Euromomo, secondo cui, a partire dal febbraio 2021, quando sono partite le vaccinazioni, ci sarebbe stato un preoccupante aumento di morti nella fascia di età che va dai 15 ai 44 anni. Un dato vero, un grafico incontestabile. Ma interpretato malamente dalla galassia no-vax. Come faceva notare un’analisi di fact checking di ISPI: “Da quando erano cominciate le vaccinazioni, l’eccesso di mortalità tra le persone più anziane era crollato più rapidamente e più profondamente di quello fatto nelle classi d’età più giovani. La ragione era ovvia: “in Europa le vaccinazioni sono cominciate prima tra gli ultraottantenni, poi si sono spostate alla classe d’età subito inferiore, e così via a scendere, in ragione del fatto che Covid-19 uccide in maniera esponenzialmente più elevata le persone più anziane e fragili, e che dunque per prime andavano protette”, scriveva Mattia Villa.

Il documentario è diventato “invisibile” su Youtube. Aveva raggiunto quota 100mila visualizzazioni. Tutti probabilmente inconsapevoli di assistere a una narrazione distorta.