Home Pharma Stecco (Regione Piemonte): “La sanità si può migliorare agendo in modo chirurgico”

Stecco (Regione Piemonte): “La sanità si può migliorare agendo in modo chirurgico”

Stecco (Regione Piemonte): “La sanità si può migliorare agendo in modo chirurgico”

Alessandro Stecco è Presidente della IX Commissione Sanità di Regione Piemonte. Il medico, eletto in Regione nel 2019, proviene da Vercelli proprio dove, negli ultimi giorni, è stato firmato il protocollo d’intesa per la costruzione del nuovo blocco di emergenza/urgenza dell’Ospedale Sant’Andrea. Racconta, non celando anche entusiasmo, a True-News.it: “A Vercelli dopo un periodo di gestazione del progetto creiamo una nuova ala ospedaliera con i fondi dell’ex articolo 20 per circa 50mln, un padiglione innovativo con 5 piani
fuori terra per le emergenze-urgenze: sale operatorie, nuovo dea, terapia intensiva, diagnostica radiologica di emergenza. Successivamente sarà possibile costruire in continuita’ con questo padiglione, il nuovo nosocomio già previsto con finanziamento INAIL. A volte si riesce a migliorare la sanità anche intervenendo in modo selettivo e chirurgico, mantenendo modularità e integrabilità futura: un progetto pensato dal Direttore Generale Serpieri nel 2016 , riprogettato e finalizzato da quello attuale Colombo su input di questa giunta regionale e che ho seguito passo passo per arrivare alle fasi finali , la fase di studio e pre- progettazione e’ molto avanzata, si pensa di riuscire ad andare in gara celermente. Sara’ un primo pezzo, ma uno dei piu’ strategici e piu’ rapidamente realizzabile, del futuro nuovo ospedale”. La parte frontale storica verrà mantenuta ma l’ospedale e l’asl di Vercelli guarda ora davvero al futuro.

L’alto tasso di obsolescenza degli ospedali piemontesi

Ed è solo uno degli interventi di edilizia sanitaria programmati da Regione: “Abbiamo un ente strumentale, l’Ires, che si occupa di ricerche in ambito sociale e sanitario. Dall’analisi dei dati, abbiamo scoperto che il tasso di obsolescenza degli ospedali piemontesi è alto”.

Carenza medici: “Abbiamo aumentato le tariffe per i medici che vogliano svolgere turni aggiuntivi”

La carenza dei medici di medicina generale è sentita anche in Piemonte. “C’è stata una grossa congestione dei pronto soccorsi e dei Dea, legata non solo al Coronavirus e alle varie forme influenzali. Come in tutte le Regioni, si ricorre alle cooperative. Anche per i punti nascita e nelle aree specialistiche”. Con un provvedimento di legge, Regione Piemonte ha iniziato da ieri a colmare questa lacuna: “Abbiamo aumentato le tariffe per i medici che vogliano svolgere turni aggiuntivi. Un incremento di 40 euro rispetto alla tariffa bloccata a 60 euro lordi del vecchio ccnl”. Ma gli incentivi non si fermano ai medici: “Ci sono 4 mln per estendere l’incremento anche al restante personale sanitario.

Il 118 all’interno di Azienda Zero

La carenza si riversa anche sui 118: “Abbiamo inserito Il servizio di emergenza sanitaria territoriale 118 tra le funzioni di Azienda Zero, in modo da integrare organizzazione ed erogazione. L’assessore alla Sanità Icardi con il Commissario di Azienda Zero Carlo Picco e il Direttore Sanitario Gianluca Ghiselli stanno lavorando per creare un sistema di maggiore integrazione tra il personale del 118 e quello emergenze-urgenze intraospedaliero. Un’integrazione tra i due mondi con molte ricadute, permettere di gestire al meglio le lacune di personale, maggiore gratificazone con possibilita’ di svolgere turni aggiuntivi nei due ambiti e anche. Una misura per evitare il rischio del burnout che ha investito molti operatori negli ultimi tempi”.

Posti letto ospedalieri

È stato varato un piano per trovare i posti letto sul territorio dei pazienti ricoverati in ospedale e in attesa di dimissione. “Attraverso una piattaforma centralizzata, come quella che gestiva le vaccinazioni, che monitora i posti letto, siamo riusciti a ottimizzare il sistema, il primo giorno che la si è utilizzata, si sono visti disponibili fino a 1000 posti letto sul territorio regionale. È chiaro che il sistema precedente di
funzionamento a silos per ogni Asl e senza una piattaforma di verifica e controllo delle disponibilità aveva delle lacune”, ha aggiunto Stecco. Con l’obiettivo di ridurre l’affollamento nei nosocomi: “L’ospedale ha una grande bocca ma un corpo piccolo: al pronto soccorso entrano tutti ma poi c’è il problema del ricovero.

Il payback, Stecco :”Sono preoccupato per aziende, lavoratori e fornitori”

Un tema al  centro delle discussioni, su cui è intervenuto anche il Ministro con una proroga, è quello del payback. Su cui Stecco, che è anche medico universitario, esprime perplessità: “Capita nel momento sbagliato in cui le regioni non hanno avuto possibilità di ripianare in toto le spese per il Covid, e dall’altra parte il Governo uscente ha reso esecutiva la misura del payback gia’ prevista da una
precedente legge. Da una parte le regioni sono in difficoltà economica, dall’altro lato questa norma tende a rischiare di distruggere il tessuto delle piccole e medie imprese nell’ambito medicale. Da persona che proviene dal mondo dell’ospedale, sono preoccupato, è un problema per aziende, lavoratori e fornitori oltre che per gli ospedali e i malati, visto che sono a rischio le forniture di materiale medicale”.