Home Pharma SDN. Spera (GE Healthcare): “Abbiamo investito in un ecografo ostetrico innovativo”

SDN. Spera (GE Healthcare): “Abbiamo investito in un ecografo ostetrico innovativo”

SDN. Spera (GE Healthcare): “Abbiamo investito in un ecografo ostetrico innovativo”

L’innovazione nella sanità passa attraverso la telemedicina ma anche da nuovi device. Con l’obiettivo di portare le cure fuori dagli ospedali. E’ il contesto che illustra Antonio Spera, Ad di GE Healtchare, ai microfoni di true-news.it a margine della sedicesima edizione di Salute Direzione Nord, la rassegna organizzata da True in collaborazione con Inrete e Fondazione The Bridge.

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Spera: “Il mio sogno sarebbe di dare a ogni medico di medicina generale ecografi wirelles”

Spiega Spera: “Prima ancora di parlare di telemedicina, mi piace parlare di medicina del territorio. Ovvero avvicinare la tecnologia e i dispositivi diagnostici al paziente fuori dall’ambiente ospedaliero. Già da anni ci sono degli ecografi miniaturizzati wireless  collegabili a un telefonino, pensati per essere impiegati in zone rurali o in situazioni di emergenza o in dermatologia. Il mio sogno sarebbe dotare ogni medico di base di questa tecnologia.

Spera: “Abbiamo investito in un ecografo ostetrico innovativo”

La sensoristica è disponibile per inviare diversi parametri vitali a delle centrali di analisi. “Ma più recentemente GE ha investito 50 milioni in una start up innovativa israeliana, una realtà che ha realizzato un ecografo ostetrico, quindi, pensato per la donna in gravidanza, utilizzabile in modalità self, quindi seguendo le istruzioni che appaiono sullo schermo del telefonino che si inserisce in questo dispositivo come se fosse una base per la ricarica di un telefono portatile. In realtà è una sonda ecografica oppure in maniera guidata da un operatore sanitario, collegato da remoto. A scanso di equivoci, non si tratta di giochini per osservare più volte in un giorno il proprio feto, ma in realtà è un oggetto  a prescrizione medica, la cui finalità, appunto, è quella di evitare l’accesso al pronto soccorso tipico della donna in gravidanza, vuoi per ragioni reali oppure semplicemente per ragioni di allarmismo di stress”.