Home Pharma Sanità, Emanuele Monti: “Con l’autonomia differenziata possiamo migliorare la programmazione”

Sanità, Emanuele Monti: “Con l’autonomia differenziata possiamo migliorare la programmazione”

Sanità, Emanuele Monti: “Con l’autonomia differenziata possiamo migliorare la programmazione”

“Con la sanità andremo in continuità con il percorso intrapreso in questi anni”. Un tracciato premiato dagli elettori lombardi quello che di cui parla Emanuele Monti, già presidente della III Commissione Sanità e Politiche sociali di Regione e rieletto in consiglio con 6.447 voti. Il più votato nel suo territorio: quello di Varese. Ora Monti è pronto alle nuove sfide per migliorare la sanità lombarda.

Monti, la campagna elettorale è stata molto incentrata sulla sanità con attacchi dagli avversari che sono arrivati anche alla gestione della pandemia. I lombardi, però, li hanno ignorati…

E’ andata in scena una campagna di odio, fatta anche sui morti del Covid. Ma il dato è inequivocabile: anche nelle province segnate dalla pandemia Fontana ha primeggiato. E’ stata premiata la serietà della gestione, non solo della sanità. Abbiamo ereditato problemi che non dipendono da noi. I tempi stanno cambiando: abbiamo sempre più anziani e meno figli che pagano le tasse. Ma reagiamo con serietà.

La priorità da affrontare, come già annunciato da Fontana, è risolvere la questione delle liste d’attesa.

Noi andiamo in continuità con il percorso intrapreso in questi anni. Pagheremo di più i medici del pronto soccorso per avere il loro sostegno. Vogliamo premiare, con l’aiuto dello Stato, i nostri operatori. Serietà resta la parola chiave. E poi dialogo con il governo: le Regioni, in molti casi, a partire dalla formazione, cruciale per risolvere i problemi, non possono fare molto da solo.  L’accesso alle cure si lega al numero dei medici che è in carenza. C’è poco da inventarsi…

La riforma della sanità lombarda può continuare serena il suo percorso?

Abbiamo scelto un programma pragmatico che ha ristrutturato luoghi che già c’erano per offrire maggiore assistenza nei territori. Impieghiamo le risorse del  PNRR per Case e Ospedali di Comunità.

In che modo l’autonomia differenziata può avere risvolti positivi sulla gestione sanitaria in Lombardia?

L’autonomia ci premia sul lato della programmazione a partire dal bisogno dei medici. E poi sull’aspetto salariale per garantire dei bonus o con la possibilità di retribuire in maniera più corretta i medici. Per evitare la fuga in Svizzera.

Un disagio che colpisce le giovani generazioni è quello della salute mentale. Quali sono stati e quali saranno gli impegni di Regione?

Noi abbiamo lavorato tanto sulla salute mentale a partire dall’approvazione dello psicologo delle Case di Comunità. Non siamo ancora al pieno compimento ma con la nuova legislatura ripartiremo da qui. Abbiamo una legge su droghe e dipendenze, un tavolo sui disturbi alimentari. Insomma siamo attivi nel supporto mentale.

La forza di Regione Lombardia si basa anche sull’attrattività nei confronti dell’industria farmaceutica…

Bisogna curare anche l’ambito salute intrecciata con l’economia. Dobbiamo essere ancora più attraenti nei confronti della ricerca e della produzione. Anche sfruttando il pacchetto dell’autonomia differenziata, possiamo proseguire ad essere attrattivi per l’industria pharma. Come già sta accadendo a Mind