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Medicina territoriale, piano oncologico nazionale e investimenti PNRR: tutte le linee di azione di Schillaci

g7 salute schillaci

Dalla medicina territoriale agli investimenti del PNRR fino al piano oncologico nazionale. Sono solo alcuni dei punti toccati del ministro della Salute, Orazio Schillaci, nell’ultima audizione in Commissione Affari Sociali al Senato. Di seguito le linee di azione illustrate:

  • Riorganizzazione e potenziamento della medicina territoriale – Ha sottolineato la necessità di constatare come alla fine dell’emergenza pandemica il Servizio sanitario nazionale si trova di fronte a una serie di criticità rilevanti, per cui servono iniziative concrete e, ove occorre, specifici e ulteriori finanziamenti. Ha specificato l’intenzione di attuare la riforma del DM 77, in quanto è necessario intervenire per garantire alle regioni le risorse per la sua attuazione,  anche in termini di risorse del  personale, soprattutto con riferimento agli anni successivi al periodo di programmazione del PNRR.
  • L’impegno di investimenti con il PNRR – Il Ministro, poi, ha ripercorso il programma di investimenti e di riforme in ambito sanitario previste dal PNRR, a partire dalle case di comunità, come primo luogo di cura e la telemedicina. Serve inoltre un rafforzamento dell’assistenza sanitaria ospedaliera, considerando allo stesso tempo la funzione intermedia che l’ospedale di prossimità  dovrà avere. Ha poi sintetizzato gli investimenti in termini di risorse umane, strumentali e tecnologiche, come le oltre 3000 attrezzature per la diagnosi e cura previste.

  • Formazione e ricerca scientifica – Sempre in relazione al PNRR, ha ricordato che in termini di ricerca scientifica e formazione sarà continuata la strada intrapresa nel supporto al personale sanitario, sia nei termini di borse di studio che di competenze tecnologiche.

  • Assistenza ospedaliera – Rispetto all’assistenza ospedaliera, ritiene necessario avviare un approfondimento con specifico riferimento agli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi, anche in considerazione del quadro drammatico dovuto alla progressiva riduzione dei pronto soccorso e dei punti nascita, e più in generale della situazione dei reparti negli ospedali pubblici. È necessaria, ha continuato, l’introduzione di modelli standard per il monitoraggio sistemico e strutturato a livello nazionale del percorso del paziente nel suo complesso, dalla presa in carico, all’inserimento in lista d’attesa, al ricovero alla dimissione. Il potenziamento degli strumenti di monitoraggio è funzionale al miglioramento della governance regionale.

  • Decreto tariffe e Piano nazionale di cronicità – Il Ministro ha esplicitato l’intenzione di rivolgere particolare attenzione all’adozione del decreto tariffe, necessario per superare lo stallo nei Lea, Livelli essenziali di assistenza, che oggi più che mai hanno un ruolo di garanzia per il diritto costituzionale alla salute, con l’intento di concludere l’iter di definizione del decreto sulle tariffe delle prestazioni, attualmente all’esame della Conferenza delle Regioni e di cui auspica rapida approvazione. In tal modo si favorirà l’esigibilità su tutto il territorio nazionale e si supereranno le disomogeneità assistenziali tra i cittadini. Ha poi sottolineato come sia necessario avviare l’aggiornamento del Piano nazionale di cronicità

  • Piano malattie rare – Ha spiegato poi che sarà intrapreso un percorso per favorire l’attività di approvazione del nuovo piano nazionale delle malattie rare, che definisce obiettivi per il prossimo triennio. Anche le cure palliative e le terapie del dolore avranno priorità nei programmi triennali, per garantire una uniforme applicazione regionale.

  • Piano nazionale di contrasto all’antibiotico resistenza – Ricordando i 40 milioni stanziati per il 2023 nella Legge di Bilancio, ha aggiunto come occorra investire sul Piano nazionale di contrasto all’antibiotico resistenza. Ha evidenziato come, in assenza di azioni efficaci la resistenza agli antibiotici di seconda linea quasi raddoppierà tra i Paesi del G7 entro il 2030.

  • Nuovo Piano nazionale di prevenzione – è in corso di finalizzazione la revisione della bozza del nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale, a seguito delle osservazioni delle Regioni e del Gruppo consultivo nazionale sulle vaccinazioni. Ha auspicato che in tempi brevi si possa avviare l’iter per la condivisione del piano in Conferenza Stato-Regioni. Il nuovo piano prevede il calendario vaccinale separato dal documento principale, in modo da poterne rendere più agevole l’aggiornamento in caso di modifiche delle schedule vaccinali e di inserimento di nuovi vaccini. Per quanto riguarda il Piano strategico operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale Panflu 2021-2023 proseguirà lo sviluppo di sistemi informativi per avere strumenti di allerta rapida per identificare eventi inusuali, inattesi, rispetto all’andamento stagionale dell’influenza.

  • Piano oncologico nazionale – Sarà priorità del Ministero potenziare le azioni per la prevenzione, la diagnosi e la cura del malato oncologico, per tale motivo Schillaci sosterrà un emendamento alla Legge di Bilancio per un finanziamento al piano di 10 milioni nel 2023 e 10 milioni nel 2024.

  • Investimenti in Legge di Bilancio 2023 – Ha sottolineato come il finanziamento del Fondo sanitario nazionale previsto nell’ultima Legge di Bilancio, da oltre 2 miliardi l’anno, sia una revisione al rialzo della spesa che dimostra un’inversione di tendenza rispetto alle manovre finanziarie degli anni precedenti.

  • Modifiche al sistema di remunerazione della filiera farmaceutica  – Il Ministro ha confermato la necessità di rivedere a regime il sistema di remunerazione delle farmacie e dell’intera filiera che da anni deve essere aggiornato. Intende infatti sostenere e promuovere ogni iniziativa che possa consentire alle farmacie di erogare servizi di prima risposta.

  • Revisione e riordino enti vigilati – Facendo seguito alla revisione dell’ordinamento AIFA, ha anticipato che il Ministero proseguirà con gli interventi di revisione organica degli altri enti vigilati.

  • Riforma IRCCS – Ha confermato la probabile conclusione entro fine 2022 del processo di riforma degli Irccs, il cui decreto legislativo è in fase di ultimazione