Si susseguono i colpi di scena nella Silicon Valley. Venerdì 17 novembre Sam Altman, amministratore delegato e co-fondatore di OpenAI, nonché uno dei dirigenti del tech più visibili al mondo e uno stimato esperto di Intelligenza Artificiale, è stato estromesso dalla sua stessa azienda dopo che il consiglio di amministrazione lo ha accusato di “non essere stato costantemente sincero nelle sue comunicazioni”. Incassato il “licenziamento” a sorpresa, il papà di ChatGPT è stato subito arruolato da Microsoft, ma oggi, mercoledì 22 novembre, è arrivato un nuovo colpo di scena: Altman torna alla guida di OpenAI. “Abbiamo raggiunto un accordo di principio affinché Sam ritorni in OpenAi come amministratore delegato”, fa sapere l’azienda. Che cosa è successo? Ripercorriamo le tappe di questo “terremoto tech”.
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17.11. 2023: Sam Altman viene licenziato
In una dichiarazione di venerdì 17 novembre pubblicata sul sito web, intitolata “OpenAI annuncia la transizione della leadership”, il consiglio di amministrazione della società dichiara di non avere più fiducia nella capacità di Sam Altman di guidare la società e ha affermato la “necessità” di una nuova leadership. Sam Altman quindi lascia la carica di amministratore delegato e abbandona anche il consiglio di amministrazione. “La partenza di Altman fa seguito a un processo di revisione deliberativa da parte del consiglio, che ha concluso che egli non è stato coerentemente sincero nelle sue comunicazioni con il consiglio, ostacolando la sua capacità di esercitare le proprie responsabilità. Il consiglio non ha più fiducia nella sua capacità di continuare a guidare OpenAI”, dichiara l’azienda in una nota, senza specificare ciò che Altman avrebbe presumibilmente nascosto al cda.
i loved my time at openai. it was transformative for me personally, and hopefully the world a little bit. most of all i loved working with such talented people.
will have more to say about what’s next later.
🫡
— Sam Altman (@sama) November 17, 2023
Come spiega ancora l’azienda, Mira Murati, Chief Technology Officer dell’azienda, assume il ruolo di CEO ad interim, con effetto immediato: “Membro del gruppo dirigente da 5 anni, ha svolto un ruolo fondamentale nell’evoluzione di OpenAI a leader globale dell’IA. Porta con sé un insieme di competenze uniche, una comprensione dei valori, delle operazioni e degli affari dell’azienda e dirige già le funzioni di ricerca, prodotto e sicurezza dell’azienda. Considerato il suo lungo mandato e il suo stretto impegno con tutti gli aspetti aziendali, inclusa la sua esperienza nella governance e nelle politiche sull’intelligenza artificiale, il consiglio ritiene che sia qualificata in modo univoco per il ruolo e prevede una transizione senza soluzione di continuità mentre conduce una ricerca formale per un CEO permanente”.
E ancora: “OpenAI è stata deliberatamente strutturata per portare avanti la nostra missione: garantire che l’intelligenza artificiale generale vada a beneficio di tutta l’umanità. Il consiglio resta pienamente impegnato a servire questa missione. Siamo grati per i numerosi contributi di Sam alla fondazione e alla crescita di OpenAI. Allo stesso tempo, crediamo che sia necessaria una nuova leadership per andare avanti”.
Nell’ambito di questa transizione, Greg Brockman si dimette dalla carica di presidente del consiglio di amministrazione e rimane nel suo ruolo all’interno dell’azienda, riportando al CEO.
20.11.2023: Sam Altman viene assunto da Microsoft
Subito dopo l’annuncio del “licenziamento”, Sam Altman twitta questo messaggio: “Ho adorato il tempo trascorso ad OpenAI. Per me personalmente è stato trasformativo e spero lo sia stato un po’ anche per il mondo. Soprattutto mi è piaciuto lavorare con persone così talentuose. Vi dirò altro su ciò che succederà dopo”, scrive sulla piattaforma di proprietà di Elon Musk.
Due giorno dopo arriva un ulteriore colpo di scena: Altman viene assunto come capo della ricerca sull’intelligenza artificiale presso Microsoft (che detiene il 49% di OpenAI) sotto la guida di Satya Nadella. Un modo per affermare che comunque la massima priorità è quella di garantire la prosperità di OpenAI, assicurando una piena continuità operativa.
L’annuncio del licenziamento di Sam Altman coglie di sorpresa i dipendenti di OpenAI, molti dei quali hanno appreso la notizia da un annuncio interno e dal blog pubblico dell’azienda. Scoppia così una sorta di rivolta interna. Tantissimi lavoratori, di fatto i responsabili dello sviluppo di ChatGPT, insieme a venture capitalist che hanno contribuito al lancio della società, chiedono le dimissioni dei membri del cda e il ritorno dello stesso Altman al vertice. Secondo il manager Evan Morikawa, i dipendenti che hanno firmato una lettera minacciando di passare a Microsoft a meno che tre membri del consiglio non si dimettano sono 743 su 770, mentre i venture capitalist pensano a “un’azione legale”, secondo quanto riportato dal Financial Times.
We have reached an agreement in principle for Sam Altman to return to OpenAI as CEO with a new initial board of Bret Taylor (Chair), Larry Summers, and Adam D’Angelo.
We are collaborating to figure out the details. Thank you so much for your patience through this.
— OpenAI (@OpenAI) November 22, 2023
22.11.2023: Sam Altman torna in OpenAI
Nel mezzo del caos che travolge la Silicon Valley, ecco la notizia del dietrofront di OpenAI, che richiama Altman al comando. La società annunciato un accordo di massima per il ritorno del papà di ChatGPT in qualità di CEO, sottolineando anche imminenti cambiamenti nel consiglio di amministrazione, il quale sarà presieduto da Bret Taylor, ex CEO di Salesforce, e includerà figure di spicco come Larry Summers, ex segretario al Tesoro degli Stati Uniti, e Adam D’Angelo, già membro del consiglio e fondatore di Quora.
Altman a sua volta dichiara di avere il supporto di Satya Nadella, amministratore delegato di Microsoft, che lo aveva appena messo a capo dei progetti di AI del colosso di Redmond. “Con il nuovo consiglio di amministrazione e il supporto di Satya, non vedo l’ora di tornare in OpenAi e di costruire una partnership forte con Microsoft”, scrive Altman su X.
Chi è Sam Altman
Sam Altman è considerato la voce leader nel campo dell’intelligenza artificiale da quando nel novembre 2022 OpenAI ha rilasciato ChatGPT, il chatbot generativo basato sull’intelligenza artificiale che ha accumulato più di 100 milioni di utenti in meno di un anno.
Altman ha contribuito a fondare l’azienda nel 2015, inizialmente come organizzazione no-profit con una dotazione di 1 miliardo di dollari da parte di sostenitori di alto profilo tra cui Elon Musk, Peter Thiel e il co-fondatore di LinkedIn Reid Hoffman, poi nel 2019 OpenAI si è rimodellata attorno a un modello di “profitto limitato” con Altman come CEO.
Nato il 22 aprile 1985 a St. Louis Park, nel Minnesota, Altman ha dimostrato un interesse precoce per la tecnologia, iniziando a programmare all’età di 10 anni. Ha abbandonato l’università di Stanford per concentrarsi su progetti imprenditoriali: nel 2005 ha cofondato Loopt, una delle prime app di social networking basata sulla geolocalizzazione per connettere gli utenti alle attività locali, acquisita nel 2012 da Green Dot Corporation. Altman ha poi acquisito notorietà come presidente di Y Combinator, un’importante incubatrice di startup con sede nella Silicon Valley, con cui ha contribuito a sostenere e lanciare numerose startup di successo, diventando una figura di riferimento nell’ecosistema imprenditoriale.