Home Future “Baciatevi, scrivete, leggete”: la fast art di Greg Goya su TikTok

“Baciatevi, scrivete, leggete”: la fast art di Greg Goya su TikTok

greg goya

Street art? In realtà questo è il momento della fast art, che peraltro è una forma di arte di strada che si è evoluta. Come quella proposta a Torino da Greg Goya, giovane artista che dà vita ad opere d’arte istantanee ed interattive. Non preoccupatevi se non vivete nella città dei Savoia, perché lo potete seguire sui social, che sono una parte essenziale della sua vena creativa. Le sue creazioni si possono vedere tutte su TikTok, dove ha oltre 100mila follower e 8,5 milioni di Mi piace, mentre su Instagram ha più di 173mila fan. “Un giorno una mia opera sarà in un museo”, assicura nella bio. Ma chi è Greg Goya e che cos’è la sua fast art?

Chi è Greg Goya

Greg Goya ha 25 anni, è torinese ed è un (ex) studente di Giurisprudenza, che ha iniziato la sua carriera artistica customizzando le sneaker della Nike. “Sono stato uno dei primi in Europa a portare questo fenomeno delle customed sneakers, scarpe da ginnastica personalizzate attraverso delle pitture a mano. È un percorso che è andato bene e che mi ha portato a collaborare con Armani Young”, ha raccontato a Torino Oggi. A dicembre 2022, quindi meno di un anno fa, è nata l’idea di aprire il progetto di “fast art”, che in pochi mesi lo ha reso famoso nel web e non solo. 

Come nascono le sue opere 

Prima di dare una definizione di “fast art” o “arte veloce”, è meglio scorrere la bacheca di Greg Goya per scoprire qualche esempio della sua idea artistica. Eccolo, per esempio, mentre attacca un cartello alle colonne di un palazzo, con la scritta: “Guardati e descrivi come ti senti”, oppure mentre posiziona un tavolino in piazza, con una ciotola piena di bigliettini: “Leggi un segreto, prendi un segreto”. O, ancora, si può vedere un sacco da pugilato pendere da un lampione con la scritta “Sfoga la tua rabbia”…

Insomma, qualsiasi punto della città può essere la location ideale per appendere un foglio ed invitare i passanti a compiere un’azione. Le persone non se lo fanno ripetere due volte, sia nella realtà che sui social. perché questa è una delle caratteristiche della fast art di Greg Goya: per un artista 2.0 come lui, i social sono una sorta di museo interattivo, in cui esporre la sua opera e spingere le persone ad interagire, sia online che offline, senza soluzioni di discontinuità. 

Cos’è la fast art di Greg Goya

Come definisce la “fast art” il suo creatore? “Un ibrido tra performance art e street art”, dice, sempre nell’intervista a Torino Oggi. “La definisco un’arte veloce, perché si crea in poco tempo e si consuma altrettanto in fretta. Da un punto di vista tecnico è certo più minima, ma questo perché il messaggio deve arrivare al destinatario molto velocemente. È un’arte che è nata sui social, ma che non li usa come promozione, ma come tela”.

@greggoya qual è l’assenza piu rumorosa della tua vita? #streetart ♬ suono originale – _.musiclip._

La prima opera

Da dove è partito tutto? La prima fast art creata da Greg Goya s’intitolava “Kiss spot” ed era un cuore dipinto per strada, sul quale l’artista aveva scritto “Kiss here”: un modo per creare un momento romantico all’interno della giornata, dando alle persone lo spunto per fermarsi e baciarsi. Come lui stesso ha raccontato, dopo aver completato il disegno si è allontanato e ha visto le persone raccogliere il suo invito, lasciandosi sorprendere da come, attraverso un gesto pittorico semplice, i passanti potessero vivere un momento di amore sincero.

L’opera più rappresentativa 

Il sogno di Greg Goya è quello che un giorno una delle sue opere possa essere esposta in un museo. Qualcosa da questo punto di vista sembra già muoversi: in collaborazione con la Reggia di Venaria Reale ha dipinto una panchina, scrivendoci sopra “Se potessi scegliere, chi vorresti lì al tuo fianco?”. Alcune persone hanno indicato il nome di una persona defunta, altre quello di un amico o un parente magari lontano geograficamente: ne è nato un forte momento di commozione, rimpianto e nostalgia, oltre al fatto che questa è stata la prima opera creata insieme a una realtà museale istituzionale. 

La fast art entra al museo?

Un altro riconoscimento importante da parte dell’arte che conta è arrivato lo scorso maggio, quando Greg Goya ha esposto un suo lavoro allo Street art Museum di Narni, in Umbria, al fianco di artisti del calibro di Banksy, Basquiat, Kaws, Keith Haring, Blu, Obey, Seth, Invader e Ozmo: un crocifisso inserito in una scatola con sopra una scritta in inglese, il cui senso è “In caso di disperazione rompere il vetro”. A chi lo ha accusato di blasfemia, Greg Goya ha risposto che si tratta di “un’opera religiosa, per rendere tributo alla tradizione artistica italiana. Un’opera che parla di Dio, di strada, di social media, di amore”.

Volete vederla? Anche questa si trova su Instagram, come tutte le altre. Non c’è bisogno di arrivare a Torino per fare parte di un’opera di Greg Goya. Basta aprire i social.  

 

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