Home Future Dipingere sulle radiografie al posto delle tele, l’artista Feuei Tola: “Francisco Goya il mio punto di riferimento”

Dipingere sulle radiografie al posto delle tele, l’artista Feuei Tola: “Francisco Goya il mio punto di riferimento”

feuei tola

L’ artista italiana Feuei Tola esporrà le sue nuove opere da lei definite ‘Radiografiche
introspettive’ alla diciottesima edizione del Photofestival, dal 2 all’8 ottobre presso la sala
dell’Imperatore al Castello Mediceo, in Piazza Vittoria a Melegnano, un comune della città
metropolitana di Milano. La presentazione è prevista per il 2 ottobre alle 18.00. L’ingresso
è gratuito. Mercoledì scorso Feuei Tola era alla conferenza stampa dell’evento, svoltasi al
Palazzo Reale di Milano, a pochi passi dal Duomo, ed alla quale hanno presenziato un
gran numero di addetti ai lavori e giornalisti. Per la mostra del Photofestival, l’artista
siciliana (è nata a Palermo) ha lavorato su delle autentiche radiografie invece che sulla
tela come abitualmente si fa. Feuei si caratterizza per la ricerca di supporti o di argomenti
che non sono comuni alla maggior parte degli artisti, è un’artista completa che non si pone
limiti, che può sorprendere il pubblico producendo qualcosa di unico ed emozionante.

Feuei, quali sono gli artisti o le persone che ti hanno ispirato a scegliere la strada
dell’arte?

“La mia prima fonte di ispirazione l’ho trovata in famiglia. Mio padre mi ha insegnato a
disegnare, a scrivere, a sviluppare la mia creatività al meglio. Da mia madre ho appreso
l’attenzione ai particolari, l’eleganza nelle forme e nei colori. Amo l’arte in tutte le sue
forme e mi esprimo nella pittura, nella scultura, nella fotografia. Quando un pittore dipinge
non deve per forza trarre ispirazione da altri pittori. I miei punti di riferimento sono tanti e in
diversi campi. Alcuni appartengono al mondo ispanico, con cui ho familiarizzato vivendo in
Spagna per 14 anni. Ricordo ancora la prima volta che ho visto da vicino disegni e
incisioni dello spagnolo Francisco Goya: mi travolse il suo genio che è diventato un mio
punto di riferimento di forza e di pensiero. Goya è considerato il pioniere dell’arte moderna
ed è spesso indicato come l’ultimo degli antichi maestri ed il primo dei moderni. Provo le
stesse emozioni leggendo le opere dello spagnolo Federico Garcia Lorca e dello scrittore
colombiano Gabriel Garcia Marquez (premio Nobel per la Letteratura nel 1982). Mi hanno
ispirato anche dei musicisti”.

Quali musicisti?

“La costaricana Chavela Vargas (vincitrice del premio Grammy nel 2007), lo spagnolo
Camaron de la Isla (considerato il più grande cantante di flamenco) e la brasiliana Maria
Bethania (ha venduto 26 milioni di dischi in Brasile).”

Sei anche una scultrice e una fotografa. Non ti hanno ispirato anche dei grandi
scultori e fotografi?

“Come dicevo prima, una pittrice non deve per forza trarre ispirazione dai grandi pittori.
Nel mio caso, non ho tratto ispirazione da grandi scultori e fotografi”.

Il tuo nome è molto originale.  Da dove deriva?

“Ho fatto più volte questa domanda ai miei genitori. Varie le risposte. Quella più esotica riguardava un fiore hawaiano. Poi, un giorno, sfogliando un libro d’arte che era in casa leggo il mio nome scritto a penna tra le prime pagine e una data antecedente alla mia data di nascita. Dovettero arrendersi e mi svelarono il mistero. Mi raccontarono che il mio nome era nato tra i banchi del liceo classico. I miei genitori amavano il greco e il latino ed anche filosofare.  Nella mente di mio padre ricorreva una frase in greco antico, cogliendone il significato e il suono la sintetizzò creando il mio nome. Non ho mai conosciuto e non penso esista un’altra persona con questo nome. Potrei affermarlo e diffonderlo se dovessi avere un adeguato successo nel mondo dell’arte”.

Come è nata l’idea di esporre al festival?

Sono venuta a sapere di questa ormai consolidata iniziativa ed ho voluto parteciparvi: ho fatto domanda ed è stata accettata.

Perché definisci le tue opere ‘Radiografiche introspettive’?

La parola ‘radiografica’ deriva dal fatto che ho dipinto sulle radiografie. Ad ogni mia iniziativa (mostra o performance) aggiungo un sottotitolo. In questo caso, il sottotitolo è ‘Investigazioni polimorfiche’ perché si tratta di un’indagine che assume più significati e forme allo stesso tempo (introspettiva e sociologica). Infatti, la parola introspettiva è quella che meglio descrive le mie opere

Il percorso di Feuei Tola

Nata in Sicilia, Feuei Tola si è diplomata all’Accademia delle Belle Arti di Palermo per poi trasferirsi a Barcellona, in Spagna, dove all’Accademia delle Belle Arti ha seguito il Master Creación Artistica e il Dottorato La Realidad Asediata y Posicionamientos Creativos. Avendo vissuto per 14 anni in Spagna, Feuei ne ha assorbito la cultura anche se non ha mai chiesto la cittadinanza spagnola. Tornata in Italia, si è stabilita a Segrate (alle porte di Milano) dove ha il suo atelier in cui crea opere che si contraddistinguono per la loro originalità.