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Campagne in fiore: le nuove mete del turismo post-Covid

L'Europa deve andare oltre il turismo per risolvere crisi demografica e debito

Di fiori ce n’è per tutti i gusti, soprattutto in Toscana. E i turisti accorrono, attratti dalla voglia di riscoprire la bellezza della natura. Effetto, ancora una volta, della pandemia da Covid-19, che ha cambiato la nostra vita sotto diversi punti di vista, tra cui anche il desiderio di una vita più green. Se molti hanno deciso addirittura di trasferirsi fuori città, altri invece progettano vacanze green senza dover andare nemmeno troppo lontano. 

Lavanda, girasoli, giaggioli e fiori di loto

Qualche esempio? Per restare in Toscana, c’è Santa Luce, con la valle della lavanda, soprannominata la “Provenza d’Italia”. E poi gli spettacolari campi di girasole della Val d’Orcia, della Maremma e del Mugello, che colorano di giallo anche le colline umbre e marchigiane. Intorno a Firenze si può invece scoprire la delicata fioritura del giaggiolo, simbolo della città, mentre lo stagno dell’Oasi di Massaciuccoli a Massarosa racchiude la rarità dei millenari fiori di loto e delle ninfee.

Il periodo ideale? Da maggio fino ad ottobre, quando la natura esprime il meglio di sé e anche le aziende agricole e gli agriturismi organizzano iniziative ed attività didattiche per valorizzare questo spettacolo, dai corsi di pittura ai laboratori sensoriali, dai picnic tra i fiori alle escursioni nelle coltivazioni a piedi o in bicicletta. 

I campi fioriti la nuova meta del turismo

I campi fioriti sono nuove mete turistiche destinate ad una graduale e costante crescita grazie alla diversificazione delle attività, resa possibile della legge sulla multifunzionalità da noi sostenuta, grazie alla quale possiamo diventar anche straordinari strumenti di promozione del territorio – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana –. Oggi il 70% delle aziende condotte da giovani svolge anche attività connesse all’agricoltura: non è azzardato affermare che la multifunzionalità ha rappresentato il volano principale del fenomeno noto come “ritorno alla terra”, che si è dimostrato capace, più di ogni altro, di trattenere ma soprattutto attrarre tante nuove energie. Gli agricoltori hanno colto l’opportunità delle fioriture costruendo attorno alla loro stagionalità un turismo sostenibile fatto di semplicità, accoglienza ed iniziative. E’ una freccia in più nell’arco delle aziende agricole e della proposta turistica rurale regionale che deve ripartire dopo due anni di emergenza sanitaria”. 

Iris e zafferano

La Toscana sta velocemente scalando le classifiche tra le mete floreali più gettonate con tanti itinerari proposti dalle aziende agricole e dagli agriturismi di Terranostra Toscana, che si snodano tra borghi e vallate da cartolina. Qualche altro esempio? L’iris, tra aprile e maggio, sulle colline del Chianti, che esplodono con i loro colori tra vigneti e casolari, oppure lo zafferano, che fiorisce nel mese di ottobre: quello a marchio DOP di San Gimignano è il più famoso, ma questa preziosa spezia è coltivata anche in altre zone, dal Casentino a Firenze.

Non solo Toscana: Fioriture in tutta Italia

Non solo Toscana. Fioriture spettacolari si possono vedere in tutta Italia: dai mandorli di Agrigento tra fine febbraio e inizio marzo ai ciliegi di Vignola in Emilia e Marostica in Veneto tra fine marzo e inizio aprile, dalle ginestre dell’Isola d’Elba a maggio alle  lenticchie a Castelluccio di Norcia tra fine Giugno e inizio luglio. E ancora, i tulipani al Parco Giadino Sigurtà (Veneto), al Castello di Pralormo  (Piemonte) e al Giardino di Villa Taranto a Verbania (Lago Maggiore) tra aprile e inizio maggio e i glicini a Villa della Pergola ad Alassio e a Villa Bardini a Firenze tra aprile e maggio. Sempre in questo mese ci sono le azalee di Villa Carlotta in fiore sul lago di Como, le peonie del Centro Botanico Moutan vicino a Viterbo e i rododendri del Parco Naturale dell’oasi Zegna a Biella. Senza dimenticare le fioriture dello zafferano dell’Aquila DOP, prodotto italiano a denominazione di origine protetta, coltivato esclusivamente sull’Altopiano di Navelli, nei pressi del comune omonimo. Uno spettacolo che va in onda da metà ottobre.

Insomma, non ci sono solo le fioriture dei ciliegi in Giappone: ora basta una gita fuori porta per scoprire quello che da sempre anche il nostro territorio offre. 

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