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Francia, rivolta contro l’uccisione del giovane Nahel da parte di un poliziotto: morto un manifestante

Francia, rivolta

Francia, rivolta per le strade del Paese in diverse città contro l’uccisione del giovane Nahel da parte di un poliziotto. Durante le proteste è rimasto vittima un manifestante di 54 anni. Parla la madre del giovane ragazzo ucciso.

Francia, rivolta contro l’uccisione del giovane Nahel da parte di un poliziotto

Il  ministro degli interni francese, Gérald Darmanin ha risposto alle rivolte che si stanno scatenando in Francia contro l’uccisione del giovane Nahel da parte di un poliziotto. “È la Repubblica che vincerà”. “Non confondo le poche migliaia di delinquenti – ha aggiunto – con la stragrande maggioranza dei nostri connazionali che vivono nei quartieri popolari”.

L’Onu chiede alla Francia di affrontare “seriamente i gravi problemi di razzismo e discriminazione sociale all’interno delle forze dell’ordine”. Lo ha dichiarato Ravina Shamdasani, portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, in una conferenza stampa a Ginevra. “Non sono arrabbiata con la polizia, sono arrabbiata con una sola persona: quella che ha tolto la vita a mio figlio”, ha detto Mounia M., la madre di Nahel, in un’intervista trasmessa ieri su France 5. “Ho amici poliziotti e i loro cuori mi sono vicini (…). Non sono d’accordo con quello che ha fatto”, ha detto Mounia nel programma “C a’ vous. “Non doveva uccidere mio figlio, c’erano altri modi per farlo. Un proiettile? Così vicino al suo busto? No, non riesco a immaginarlo (…). Ci sono altri modi per farli uscire dal veicolo. Uccidere dei piccoli in questo modo… Quanto durerà tutto questo? Quanti altri bambini se ne andranno?”, ha detto nel suo primo lungo discorso dopo la tragedia.

Morto un manifestante

Anche in Guyana si registra un morto. Un uomo di 54 anni è rimasto ucciso da un proiettile vagante durante gli scontri tra la polizia e alcuni manifestanti. Secondo le prime indagini, l’uomo si trovava sul balcone della sua casa nel quartiere di Cité Stanislas, nella capitale Caienna, quando è stato raggiunto da un proiettile vagante intorno alla mezzanotte. La morte del 54enne è stata confermata dal presidente della Collettività territoriale della Guyana, Gabriel Serville, che ha condannato “l’uso di armi da fuoco o di qualsiasi tipo di violenza come quella che ha scatenato questa tragedia”.

Darmanin ha informato su Twitter che sono stati effettuati “già 270 arresti, di cui più di 80 a Marsiglia dove importanti rinforzi sono in arrivo”. Il sindaco di Nanterre  Patrick Jarry ha detto in un’intervsita a Le Monde che “ci troviamo di fronte a un episodio particolarmente drammatico, un momento molto difficile, che ci costringerà a riflettere sulle condizioni di intervento delle forze dell’ordine e in particolare di alcune forze dell’ordine, come quelle che martedì mattina sono intervenute facendo uso delle loro armi contro un adolescente, in totale violazione di tutte le disposizioni di legge”.