Home Facts Cina, attacchi simulati nel mare di Taiwan: usate munizioni vere

Cina, attacchi simulati nel mare di Taiwan: usate munizioni vere

Cina attacchi simulati Taiwan

Cina, attacchi simulati nel mare di Taiwan: usate munizioni vere nelle esercitazioni militari. Terzo giorno di simulazioni per l’esercito cinese, in risposta alla visita in California della Presidente Tsai Ing-wen. Il Ministero della Difesa di Taiwan: “Rivelati 59 aerei e 11 navi da guerra”.

Cina, attacchi simulati vicino a Taiwan: munizioni vere nelle esercitazioni militari

Tensione altissima nelle ultime ore tra Cina Taiwan. Pechino ha annunciato il terzo giorno consecutivo di esercitazioni militari nel mare attorno all’Isola di Formosa. Lo comunica il Comando del contingente orientale dell’esercito cinese: “Molteplici lotti di caccia H-6K con munizioni vere hanno effettuato diverse ondate di attacchi simulati su obiettivi importanti sull’isola di Taiwan”. Tra i veicoli dispiegati vi è anche la portaerei Shandong, in servizio nella marina militare cinese dal 2019. Molta preoccupazione da parte di Taipei, il Ministero della Difesa di Taiwan segnala la presenza di almeno 59 aerei e 11 navi da guerra nelle ultime esercitazioni, inclusi caccia e bombardieri.

Alta tensione dopo l’incontro tra Taiwan e Usa

Le esercitazioni cinesi sono una risposta dimostrativa dopo il viaggio in California della Presidente di Taiwan Tsai Ing-wen. Lo scorso 5 aprile, infatti, la leader della Repubblica di Cina ha infatti incontrato negli Stati Uniti il Presidente della Camera americano Kevin McCarthy, una visita ben poco gradita da parte di Pechino. La Cina ha inoltre protestato per il passaggio nel Mar Cinese Meridionale di un cacciatorpediniere statunitense armato di missili Uss Milius. Secondo il comunicato della marina americana si è trattato di un’operazione di “libertà di navigazione”, svoltasi nel rispetto dei “diritti, libertà e usi legittimi del mare”. Di ben altro avviso le autorità cinesi, secondo le quali il cacciatorpediniere si è introdotto illegalmente nelle acque adiacenti al Meiji Reef nelle isole cinesi di Nansha, senza l’approvazione del governo cinese“.