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Futuro Direzione Nord: Assolombarda chiede una sveglia all’Europa

Futuro Direzione Nord: Assolombarda chiede una sveglia all'Europa

“Una sveglia all’Europa” sui bisogni dell’industria. È l’appello che il presidente di AssolombardaAlessandro Spada, lancia dalla 22esima edizione della rassegna Futuro Direzione Nord in corso presso la sede Assolombarda a Milano. La kermesse è promossa dalla Fondazione Stelline insieme a Inrete, in collaborazione con Assolombarda e con il contributo di Regione Lombardia e il patrocinio del Comune di Milano. La rassegna si tiene da sette anni come sottolinea in apertura di giornata Fabio Massa, presidente di Fondazione Stelline. “Parliamo di innovazione e futuro e non possiamo non parlare di Europa – dice Massa -, non possiamo non guardare a Bruxelles con cui bisogna fare i conti. Questa è una maratona di idee per chi ha qualcosa da dire“.

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Il monito di Assolombarda a Futuro Direzione Nord

Così come hanno qualcosa da dire le imprese all’Europa in vista del voto di giugno“All’Europa chiediamo maggiore attenzione, e di riuscire a capire quanto sia importante avere una visione industriale – spiega Spada.  L’Europa è la seconda manifattura al mondo dopo la Cina, però stiamo continuando a perdere posizioni. Quindi è fondamentale che l’Europa da questo punto di vista si dia una sveglia sulle decisioni più importanti per l’industria. Perché insieme alla manifattura è quella che contribuisce a portare crescita e sviluppo”.

Le imprese prosegue Spada “chiedono maggiore attenzione su questi temi. Alla prossima Commissione e al prossimo Parlamento chiediamo di varare dei provvedimenti che tengano conto dell’importanza della manifattura e delle grandi transizioni, cercando di gestirle come hanno gestito la pandemia, con grandi fondi e risorse adeguate – prosegue -. Faccio sempre l’esempio dei microchip per cui è stato previsto l’aumento della produzione dal 10 al 20% in Europa. Però il budget che abbiamo è sei volte meno rispetto ai costi. Questo perché, se qualcuno fa un pezzettino non riusciremo mai a fare quello che dobbiamo fare. Serve un grande fondo come abbiamo fatto per la pandemia, che abbiamo visto, ha messo in sicurezza tutti i Paesi”.

La questione nucleare

Il nostro spirito “è rappresentato dalla visione recentemente illustrata da Enrico Letta e da Mario Draghi – continua Spada – che chiede un cambiamento radicale nel processo decisionale per quelli che sono i punti strategici”. Infine, il tema del nucleare“Chiediamo la ripresa del nucleare in Italia. Il nostro Paese ha una forte tradizione, 60 anni fa eravamo leader e anche più forti della Francia. Oggi, lasciando stare il passato, la tecnologia si è evoluta e ne abbiamo di nuove che producono un numero bassissimo di scorie – conclude -. Se vogliamo veramente riuscire a competere dal punto di vista energetico con tutti gli altri Paesi dobbiamo iniziare a raccontare il nucleare in maniera diversa, non creando contrapposizioni tra chi è favorevole e chi è contrario. Il nucleare oggi è totalmente diverso e le nuove tecnologie possono dare grandi risultati e opportunità al nostro Paese, soprattutto grande indipendenza”.