Home Economy Google-Apple, patto per l’Intelligenza artificiale: ma chi è il cacciatore e chi è la preda?

Google-Apple, patto per l’Intelligenza artificiale: ma chi è il cacciatore e chi è la preda?

Google-Apple, patto per l’Intelligenza artificiale: ma chi è il cacciatore e chi è la preda?

Perchè leggere questo articolo? Minacciate dal vantaggio acquisito da Microsoft con OpenAI, Apple e Google dialogano per integrare Gemini nella prossima generazione di melafonini. Come reagiranno le Borse? L’intervista all’esperto di mercati finanziari Fabrizio Barini: “La Borsa premia sempre più la preda che il cacciatore: è Apple che si prende Google o è Google che si prende Apple?”

La posta in palio pare proporzionata alle dimensioni dei protagonisti coinvolti. L’agenzia di stampa Bloomberg afferma che i due colossi Apple e Google avrebbero avviato le trattative per inserire Gemini nei prossimi modelli dell’iPhone. Una convergenza clamorosa e rivoluzionaria. Il prossimo smartphone di Apple, la cui uscita è prevista a metà settembre 2024, ambisce ad essere il primo modello dell’era dell’Intelligenza artificiale, con funzionalità che potrebbero portare ad un significativo balzo evolutivo per l’intero settore. Per riuscirsi, Apple deve però colmare un gap ormai importante. La corsa all’Intelligenza artificiale vede infatti Microsoft avere acquisito un vantaggio significativo con OpenAi ed il suo chatbot ChatGpt. Mentre a Cupertino si sono imbarcati nella fallimentare impresa delle Apple Car, a Mountain View sono corsi ai ripari sviluppando Gemini, innovativo set di modelli di intelligenza artificiale generativa.

Ed ora Apple, che pure avrebbe fatto un sondaggio con OpenAI, cerca l’accordo con Google per integrare Gemini all’interno dei propri dispositivi mobili. Il vantaggio per Apple sarebbe evidente. Ma anche Google avrebbe molto da guadagnarci: diverrebbe il motore di ricerca predefinito sul browser web Safari. E Gemini insidierebbe ChatGpt come modello di Intelligenza Artificiale più diffuso e usato al mondo. Quali ripercussioni potrebbe avere il patto tra i due colossi tech sul mondo della finanza e sulle Borse? True-news.it ne ha parlato con Fabrizio Barini, senior banker presso Integrae SIM: “Grandi deal di aggregazione appaiono ad oggi impensabili. Sia Google che Apple hanno tuttavia visto la propria leadership messa in discussione. Ma attenzione: la Borsa premia sempre più la preda che il cacciatore“. L’intervista.

Barini, il possibile patto Apple-Google vede convergere due tra i principali colossi del tech.

Ed anche le due realtà che più si sono sentite minacciate. Da un lato c’è Google che vede a rischio la propria leadership tra i motori di ricerca. Microsoft, tramite OpenAi, punta al rilancio di Bing ed all’enorme mercato pubblicitario oggi dominato da Google. Dall’altro Apple è rimasta indietro nello sviluppo dell’Intelligenza artificiale. Si sono concentrati sull’automotive, salvo poi rendersi che non potevano divenire una casa automobilistica. Apple sconta anche la forte crisi di vendita degli iPhone in Cina. Entrambe queste realtà hanno dunque necessità di recuperare terreno rispetto a Microsoft. Che con l’Intelligenza artificiale ci ha visto giusto prima di tutti.

E’ pensabile che l’eventuale accordo su Gemini e Intelligenza artificiale sia solo il primo passo di un percorso comune per Apple e Google?

Grandi deal di aggregazione sono al momento impensabili, anche perchè stiamo parlando di due “mega tech”. Ma ci sono terreni comuni nella necessità di competere con i rivali. Il rischio di perdere la leadership porta a scelte interessanti. Dove porteranno, si vedrà.

Le Borse come stanno rispondendo?

Mentre Nvidia, Microsoft ed anche Meta sono ai loro massimi, Apple è in negativo. Anche Tesla perde terreno, specie in Cina, ed è costretta ad abbassare continuamente i prezzi di listino delle sue vetture. Ora il possibile accordo per Gemini. Ma bisogna tenere presente che la Borsa premia sempre più la preda che il cacciatore: in questo senso è Apple che si prende Google o è Google che si prende Apple?