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Attese passaporti, Billi (Lega): “Problema anche per gli italiani all’estero”

Simone Billi

Perché leggere questo articolo? Scandalo attese passaporti. Mesi interi anche solo per richiedere l’appuntamento. True-News.it ha intervistato Simone Billi, deputato della Lega eletto nella circoscrizione Estero-Europa, per capire se il problema riguarda anche gli italiani all’estero.

Scandalo attese passaporti. Rinnovare o anche solo richiedere il documento in Italia è un vero e proprio incubo. Tempi di attesa infiniti ancora a causa gli strascichi ricevuti durante il Covid. True-News.it ha intervistato Stefano Billi, deputato della Lega eletto nella circoscrizione Estero-Europa per comprendere se il problema delle lunghe attese per i passaporti è un problema che riguarda anche gli italiani all’estero.

Billi: “Necessario un potenziamento della pubblica amministrazione”

“Il rinnovo dei documenti d’identità, sia passaporti che carte d’identità è sempre più un problema. Anche all’estero per gli italiani la rete consolare soffre”, ha esordito così Simone Billi intervistato da True-News.it. Sarebbe auspicabile, secondo il deputato “non solo un potenziamento degli uffici della pubblica amministrazione che si occupano del rinnovo dei documenti ma anche uno snellimento delle procedure”. Un problema quindi che riguarda non solo gli italiani in patria, ma anche quelli all’estero.

I motivi delle lunghe attese

Il motivo delle lunghe attese? “Ci sono troppe domande di rinnovo e quindi la pubblica amministrazione con le risorse attuali non ce la fa“, ha dichiarato Billi. La causa principale rimane la pandemia che ha colpito l’Italia e il mondo intero dal 2020 al 2022. “La pandemia è durata 2 anni, chiaramente tutti i documenti che scadevano durante la pandemia nessuno li ha rinnovati e quindi ci si ritrova adesso con questa enorme mole di lavoro”.

È un grosso problema per l’Italia, ma non solo. In Europa si sommano altri problemi secondo il leghista. “Il problema riguarda il contenimento e il taglio delle risorse. Considerando che nel 2006 gli italiani all’estero erano circa 3 milioni, oggi sono quasi 7 milioni. Più che raddoppiati. Il personale della rete consolare non è raddoppiato, anzi è diminuito”. Ulteriore motivo del rallentamento, secondo Billi, sono state le tornate elettorali. “All’estero c’è anche un problema del 2022 dove ce ne sono state tre, considerando il referendum. Questo ha aumentato il carico di lavoro della rete consolare”.

Invio dei passaporti a casa, Billi “Non può che essere positivo”

L’invio dei passaporti direttamente al domicilio potrebbe essere un’idea per snellire le file infinite? In Italia potrebbe essere una cosa positiva secondo Billi. “Realmente la possibilità c’è. Bisogna vedere se anche amministrativamente e calando questa proposta nella realtà effettivamente è realizzabile e migliora il servizio. Io penso di sì”, ha dichiarato.

Riguardo la situazione degli italiani all’estero Billi è fiducioso. “All’estero, in cui c’è l’invio dei documenti d’identità da parte del Poligrafico direttamente a casa del cittadino, procede bene. Funziona bene e non ci sono grossi problemi“. Il Poligrafico però “non si occupa del passaporto perché è materia degli esteri e all’estero lo fa la rete consolare”. Estendere la possibilità prevista dal progetto Polis per l’invio del passaporto direttamente al domicilio “non può che essere positivo“, afferma Billi.

Il problema riguarda anche gli italiani all’estero

Ci sto lavorando. Sto facendo diversi progetti per facilitare proposte di rilascio dei documenti, focalizzati all’estero, ma alcune di queste potrebbero essere impiegate anche in Italia“. Tra le proposte più a cuore del deputato Billi c’è la richiesta di rendere illimitato il passaporto per tutti gli over 70. La situazione si evolve molto velocemente secondo il leghista. “Carne al fuoco ce n’è e bisogna capire come la situazione si possa evolvere nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”.

La situazione per gli italiani all’estero quindi non procede tanto meglio rispetto agli italiani in Italia. Le difficoltà accomunano un po’ tutti “per ragioni che sono in parte simili e in parti un po’ diverse“, afferma Simone Billi. “È difficile fare paragoni” però secondo il deputato perché ci sono anche diverse ragioni peculiari delle due aree di riferimento.