Home Economy I Verdi per la carne sintetica: “Meglio degli allevamenti intensivi”

I Verdi per la carne sintetica: “Meglio degli allevamenti intensivi”

Meat sounding, Lollobrigida tra Coldiretti e Union Food

Perché potrebbe interessarti questo articolo? Il ddl del governo sulla carne sintetica non trova tutti d’accordo. Europa verde critica la decisione. In questa intervista la deputata Eleonora Evi parla di questa tecnologia come una possibile soluzione alla sovrapproduzione di carne con i conseguenti danni all’ambiente. E attacca il governo: “Ma quale sovranità alimentare se importiamo il grano per la pasta”.

Meglio la carne sintetica, o meglio coltivata, che gli allevamenti intensivi. La deputata e co-portavoce di Europa Verde, Eleonora Evi, critica l’iniziativa del governo che vuole vietare la vendita di carne realizzata in laboratorio, andando controcorrente rispetto all’opinione generale. In questa intervista a True-News.it, la parlamentare bolla l’azione dell’esecutivo come “propaganda” che blocca una tecnologia che porrebbe aiutare la produzione di “cibo in maniera più sostenibile”. E accusa: “Se parliamo di sovranità alimentare, dovremmo dire che importiamo tanto grano per la pasta e che la bresaola della Valtellina è fatta con carne di zebù che viene dal Sudamerica”.

È d’accordo con il ddl sulla carne sintetica?

È puramente un’operazione di propaganda per portare avanti le posizioni illustrate in campagna elettorale. Serve ad alimentare la narrazione della sovranità alimentare che non sta in piedi. Se parliamo di sovranità alimentare, dovremmo dire che importiamo tanto grano per la pasta e che la bresaola della Valtellina è fatta con carne di zebù che viene dal Sudamerica. In questo caso si pone un divieto di produzione e immissione al commercio di qualcosa che può essere parte di una soluzione per un problema che abbiamo davanti.

Quindi siete a favore di questa tecnologia…

Ci sono diverse certezze. Questi prodotti sarebbero immessi sul mercato dopo una serie di valutazioni degli organismi preposti al controllo, rispettando quindi il principio di precauzione. La verità è che il sistema attuale è totalmente insostenibile, in particolare parlo degli allenamenti intensivi. C’è una sovrapproduzione di carne ed è dannoso dal punto di vista climatico e ambientale. La carne coltivata, non carne sintetica come viene detto in modo sbagliato, riguarda tessuto coltivato in vitro: è una tecnologia già nota per altri tipi di processi, come quelli per curare le ustioni. Insomma, potremmo produrre cibo in maniera più sostenibile, abbattendo i consumi di acqua e di terreno, riducendo così le emissioni.

I Verdi sono quindi contrari agli ogm, ma a favore della carne coltivata. Non c’è una contraddizione?

Gli ogm sono molto spesso interventi che vanno a manipolare il dna e vanno a creare situazioni che in natura non esistono. Ed è pericoloso soprattutto nell’immissione in ambiente esterno, in merito alle biodiversità su cui c’è un grado di imprevedibilità altissimo. La carne coltivata non ha questo fattore di rischio: sono tessuti cellulari che già esistono e viene fatto  crescere con dei processi scientifici che non prevedono sostanze chimiche. Non è vero nemmeno quanto sostiene la Coldiretti, perché non c’è alcuna aggressione al siero fetale. 

Prevedete una mobilitazione per sensibilizzare l’opinione pubblica a favore della carne coltivata?

Volevo già capire se c’è la possibilità di fare un question time alla Camera per fare un po’ di pressione. Il disegno di legge del governo fa acqua di tutte le parti, anche sul piano della conoscenza su come funziona l’Europa. A oggi, infatti, la produzione di carne coltivata non è ancora consentita in Unione europea. Bisogna attendere il via libera dell’Efsa (L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ndr) e quindi della commissione dopo una valutazione scientifica. A quel punto in Italia che facciamo? 

Ce lo dica.

Vieteremmo l’immissione al commercio in Italia, ma non possiamo vietarne l’importazione. Stiamo quindi solo precludendoci delle possibilità di innovazione per la produzione nazionale. In Trentino c’era un’azienda che stava investendo su questo punto. Si sta facendo un danno all’economia. 

Altro tema è quello delle farine di insetti: in questa direzione il governo si sta muovendo nella giusta direzione?

Non capisco la necessità di imporre paletti che non hanno molto senso. Io parlo da vegana e non mangerei prodotti contenenti farina di insetti. Ma al netto della mia posizione personale, ci sono tanti altri prodotti che utilizzano ingredienti provenienti da insetti, come il colorante per il rosso. C’è l’ennesima narrazione che mira a creare l’allarme di un’invasione di cultura alimentari diverse e che minacciano la nostra. Ma così non è. Questa è un’altra operazione fuori luogo.