Home Primo Piano Addio a Sirowitz, il creativo che con il Maggiolino insegnò agli Usa a “pensare in piccolo”

Addio a Sirowitz, il creativo che con il Maggiolino insegnò agli Usa a “pensare in piccolo”

Addio a Sirowits, il creativo che con il Maggiolino insegnò agli Usa a “pensare in piccolo”

Perchè leggere questo articolo? Dietro a un grande prodotto c’è sempre una grande pubblicità. E dietro al successo globale dell’iconico Maggiolino Volkswagen c’è il lavoro rivoluzionario di Len Sirowitz, il pubblicitario americano che ha raccontato e plasmato un’epoca.

Len Sirowitz è morto. Uno dei più grandi direttori artistici americani di tutti i tempi ci ha lasciati all’età di 91 anni. Esattamente cinque anni dopo l’addio all’iconico Maggiolino Volkswagen (la casa automobilistica ne ha annunciato la fine produzione delle sue evoluzioni nel 2019), ora anche il saluto a colui che l’ha reso leggenda con le sue pubblicità rivoluzionarie. Sirowitz infatti sarà sempre sinonimo delle memorabili campagne Volkswagen create dalla sua agenzia Doyle Dane Bernbach (DDB). Ma il suo repertorio è molto più ampio e il suo talento va ben oltre. Visionario e audace, con le sue pubblicità fuori dagli schemi è riuscito a catturare l’essenza di un’epoca.

Il genio di Sirowitz e della DDB dietro l’icona Maggiolino

Il Maggiolino Volkswagen è ormai in pensione da qualche anno, ma il suo status di icona è immortale. La casa tedesca deve molto al genio creativo di Sirowitz e alle sue indimenticabili campagne pubblicitarie con la DDB per aver contribuito al suo successo globale. A partire dal rivoluzionario “Think small”, il primo manifesto che ha segnato l’ingresso del Maggiolino sul mercato automobilistico statunitense degli anni Sessanta. Stravolgendo gli standard dell’epoca con un tocco di ironia.

In un’America dominata dalle muscle car e dalle wagon imponenti, proporre un’auto come il Maggiolino richiedeva un coraggio straordinario. Non solo per il design per molti risibile e del tutto opposto rispetto alle super vetture in voga, ma anche perché di marca tedesca, quella Volkswagen creata da Ferdinand Porsche per volontà di Hitler. I pubblicitari della DDB lo sapevano bene, ma non hanno esitato a sfidare gli stereotipi. Così, in un’epoca sempre più malata di gigantismo, Sirowitz e gli altri creativi della DDB hanno comunicato un concetto audace e controcorrente: pensare in piccolo. Un semplice imperativo e un invito a cambiare il modo di vedere le cose. Capace di rivoluzionare il mondo della pubblicità e incidere in modo determinante sulla società.

Non solo Volkswagen, tutte le altre pubblicità di Sirowitz

Con gli annunci creati per Volkswagen, Sirowitz ha inciso profondamente sull’immaginario collettivo americano (e non solo), tanto da rendere l’umile Beetle un’icona leggendaria. Le campagne sul Maggiolino sono le più memorabili, ma non di certo le uniche. Il pubblicitario ha infatti collaborato con altri colossi internazionali, come Mobil. Per il noto marchio di olio motore sintetico, Sirowitz ha creato spot televisivi riguardanti la sicurezza stradale. Ha brillantemente illustrato come un incidente a 60 miglia all’ora avrebbe avuto lo stesso impatto di una macchina che cade da 10 piani.

Con i suoi lavori per la Sony, invece, Sirowitz ha reso le innovazioni tecnologiche vicine e accessibili al pubblico americano, dimostrando l’uso pratico di prodotti all’avanguardia come il televisore largo 4 pollici della società giapponese. Il grande creativo ha lavorato anche per marchi regionali come Laura Scudder, Potato Chips e Rainier Beer. Oltre che per noti inserzionisti nazionali come Parker Pens e l’azienda di prodotti gastronomici Sara Lee. Proprio per quest’ultima Sirowitz ha lanciato un spot televisivo in cui le persone, dopo aver affrontato situazioni fastidiose come ingorghi stradali, si consolano con una fetta della torta dell’azienda. Con uno slogan passato alla storia: “A tutti non piace qualcosa. Ma a nessuno non piace Sara Lee”.

Il genio creativo a sostegno del sociale

Cercare di comunicare in modo semplice e umano, facendo funzionare insieme immagini e parole. Era questa la missione di Sirowitz. “Molto presto nella mia carriera ho iniziato a realizzare che il mio messaggio doveva non solo essere audace e ardito, ma doveva derivare dalla verità… e toccare le emozioni delle persone“. Lo ha dichiarato il grande pubblicitario in persona, in un’intervista al blog pubblicitario From the Loft, nel lontano 2015. Len Sirowitz non ha però limitato il suo genio creativo al mondo della pubblicità. Ha anche dato voce a tematiche importanti. L’Istituto per una Visione Migliore è stato uno dei suoi account più significativi, dove ha sostenuto la causa delle persone con problemi di vista. Attraverso fotografie suggestive di talenti emergenti, Sirowitz ha trasformato il mondo dei non vedenti e degli ipovedenti in una realtà tangibile. Inoltre, ha messo le sue abilità anche al servizio dell’attivismo politico, contribuendo a plasmare il dibattito pubblico su questioni cruciali come la guerra del Vietnam. Ispirando un’intera nazione a lottare per la pace.

Ma chi era Len Sirowitz?

Len Sirowitz, il genio creativo dietro alcune delle pubblicità più iconiche degli anni ’60, è nato a Brooklyn nel 1932. Cresciuto nel Bronx insieme a Ralph Lauren e suo fratello, ha poi incontrato l’amore della sua vita, Mickey, alla High School of Music & Art nel 1950. Dopo essersi laureato al Pratt Institute, ha lavorato alla L.W. Froelich, un’agenzia di pubblicità farmaceutica. Dopo un breve periodo alla Grey Advertising è passato alla CBS Television, lavorando con il leggendario designer Bill Golden. Nel 1957 è approdato alla DDB, l’epicentro della rivoluzione pubblicitaria degli anni ’60, di cui è stato vice presidente e art director. Per poi fondare l’agenzia di proprietà Rosenfeld, Sirowitz, Humphrey & Strauss, e guidarla per quasi tre decenni.

La carriera di Sirowitz è costellata da oltre cento premi per la creatività nella pubblicità, tra cui il titolo di “Il miglior Direttore Artistico d’America” nel 1968 e nel 1970. L’impatto dei suoi lavori dura nel tempo: le pubblicità per Mobil, Volkswagen e Laura Scudder sono state permanentemente installate nella Hall of Fame del Clio. Recentemente, ha ricevuto una laurea honoris causa in Belle Arti dall’Institute Pratt, la stessa istituzione che lo ha visto laurearsi nel 1953. Il 4 marzo 2024 la figlia Laura ne ha confermato la morte. Ma Sirowitz sarà per sempre ricordato come visionario pubblicitario che ha saputo plasmare il panorama dell’advertising con la sua brillantezza creativa, continuando a ispirare intere generazioni.