Home Politics Geopolitics Trump all’Onu: “Ho posto fine a sette guerre in sette mesi, voi non avete dato una mano”

Trump all’Onu: “Ho posto fine a sette guerre in sette mesi, voi non avete dato una mano”

Trump all’Onu: “Ho posto fine a sette guerre in sette mesi, voi non avete dato una mano”

Donald Trump si è presentato all’assemblea generale dell’Onu con la consueta grinta. Sin dalle prime battute, il presidente degli Stati Uniti ha scelto toni autocelebrativi e critici, puntando il dito contro le mancanze dell’organizzazione internazionale. “Ho messo fine a sette guerre in sette mesi“, ha dichiarato, sottolineando che “nessun presidente o primo ministro – e, per quel che conta, nessun Paese – si è neanche avvicinato a qualcosa di simile”. Un’affermazione incisiva che ha posto l’accento sul suo operato in campo internazionale.

Trump tra critiche all’Onu e problemi tecnici

Trump non ha risparmiato una dura critica alle Nazioni Unite per l’assenza di supporto nei suoi tentativi di negoziazione di pace. Non ha usato mezzi termini: “È triste che abbia dovuto farlo senza le Nazioni Unite. Tutto quello che ho ottenuto dalle Nazioni Unite è stata una scala mobile che si è fermata a metà strada mentre salivo. Qual è lo scopo delle Nazioni Unite?”, ha domandato in modo provocatorio, facendo riferimento anche ad un teleprompter rotto che ha causato problemi tecnici durante il suo intervento. “Le due cose che ho ricevuto dalle Nazioni Unite sono state una scala mobile malfunzionante e un gobbo malfunzionante”, ha scherzato.

America al centro: economia, confini ed esercito

Nel discorso, Trump è tornato a lodare la sua amministrazione e la presunta superiorità degli Stati Uniti: “L’America ha l’economia più forte, i confini più forti, l’esercito più forte, le amicizie più forti e lo spirito più forte di ogni nazione sulla faccia della Terra. Questa è davvero l’età d’oro dell’America“, ha affermato. Non sono mancati riferimenti ai quattro anni di “debolezza, illegalità e radicalismo” che, secondo lui, avrebbero caratterizzato l’epoca precedente al suo mandato.

L’affondo sull’immigrazione

Riflettori accesi anche sulla questione immigrazione. Trump ha sottolineato il proprio dissenso verso una gestione che a suo giudizio starebbe “distruggendo il vostro Paese”. Ha accusato l’Onu di “finanziare un assalto ai paesi occidentali”, citando il caso dell’erogazione di “372 milioni in assistenza per 624mila migranti diretti verso gli Usa”. “L’Onu ha fornito cibo, alloggio e carte di debito a migranti illegali, riuscite a crederci? L’Onu dovrebbe fermare l’invasione, non crearla“, ha esclamato.

Trump, l’affondo sull’Europa e la crisi energetica

Nel suo intervento, Trump non ha risparmiato nemmeno l’Europa: “Le nazioni europee, tutte, dovrebbero adottare le stesse misure che abbiamo varato noi”, ha affermato. Sul tema dell’energia russa ha ammonito: “Stanno comprando petrolio russo mentre combattono contro la Russia, è imbarazzante per loro. Devono smettere di comprare energia dalla Russia, altrimenti stiamo perdendo tutti tempo”. Ha inoltre annunciato la disponibilità degli Stati Uniti a “imporre un giro molto forte di tariffe” se la Russia non dovesse essere pronta a un accordo.

Il tema nucleare e la minaccia iraniana

Un passaggio importante del discorso ha riguardato l’Iran e lo sviluppo di armi di distruzioni di massa. “La mia posizione è molto semplice: allo sponsor numero uno al mondo non può essere permesso di possedere l’arma più pericolosa”, ha spiegato, rivelando di aver inviato una lettera al “Leader Supremo” iraniano con un’offerta di cooperazione, respinta dal regime che avrebbe “continuato con le minacce” agli interessi americani e dei loro alleati.

Armi biologiche e crisi climatica

Trump ha infine lanciato “lo sforzo per creare una convention sulle armi biologiche”, auspicando che “l’Onu possa svolgere un ruolo costruttivo”. Non sono mancate parole di allarme: “Ci sono armi così potenti che non possono essere usate. Se le usassimo, sarebbe le fine del mondo, non ci sarebbero più le Nazioni Unite“, ha dichiarato, riferendosi alle minacce poste dalle nuove tecnologie belliche.

Nel finale, Trump ha toccato la crisi climatica, che ha definito “la più grande truffa mai messa in atto a livello globale”. Secondo il presidente, “le previsioni fatte dalle Nazioni Unite e da molti altri spesso per motivi sbagliati […] erano previsioni fatte da persone stupide”. Ha aggiunto: “Io sono bravo a fare previsioni, io ho avuto ragione su tutto”. Il suo ammonimento è stato netto: “Se non state alla larga dalla truffa dell’energia verde il vostro paese fallirà”.