Home Primo Piano Peggio della battuta sessista dello chef dalla Clerici, c’è solo la nostra smania di creare mostri

Peggio della battuta sessista dello chef dalla Clerici, c’è solo la nostra smania di creare mostri

Peggio della battuta sessista dello chef dalla Clerici, c'è solo la nostra smania di creare mostri

È sempre mezzogiorno. Ma soprattutto è sempre l’ora di campare per aria polemiche a partire dal nulla o quasi. Durante il programma di cucina condotto quotidianamente da Antonella Clerici su Rai 1, lo chef Sergio Barzetti, mantecando un risotto, se ne è uscito con una boutade che si sarebbe potuto felicemente risparmiare. Sfumando il mappazzone con del vino bianco, dice: “Qui fai una cosa importante perché vai a stordire la preda”. Apriti cielo! La frase del cuoco è divenuta virale sui social, ripresa anche dalle più importanti testate nazionali con somma indignazione da parte di quelli che ben twittano. E che sono sempre a caccia del nuovo “mostro” da mettere alla gogna ogni giorno. Se è vero che le parole dello chef Barzetti siano da imbecille, la crocifissione in sala mensa che sta subendo è fuori scala. Il nostro ha chiesto scusa via Instagram, ha cercato di correggere il tiro data l’eco mediatica della sua castroneria. Ma non basta, a quanto pare. A far più paura delle frasi (all’incirca) sessiste, è proprio questa smania di prima creare e poi cacciare gli stregoni del patriarcato. C’è chi lo fa di mestiere, oramai. Probabilmente non avendone uno reale.

 

È sempre mezzogiorno, è sempre l’ora della polemica sterile

È sempre mezzogiorno, lo chef Sergio Barzetti è il mostro del giorno. C’è chi lo trova, addirittura, “meritevole di denuncia”. Pronunciare una frase del genere in tv, di questi tempi, è sicuramente da harakiri coatto. Allo stesso tempo, non sarà la sensibilità dei probi telespettatori a essere un filino troppo suscettibile? Il dubbio non può che sorgere. E il dubbio non può che sorgere perché, oramai, la questione della violenza contro le donne è divenuta trend, qualcosa di cui parlare per essere considerati dalla parte dei giusti, per accalappiare qualche like in più. L’indignazione fa pur sempre engagement. Eccome se lo fa! Lo chef Barzetti a È sempre mezzogiorno ha infilato la “scandalosa” boutade per raccontare il colpo di fulmine nei confronti della donna che sarebbe poi diventata sua moglie: “L’ho vista a un mio corso di cucina e mi ha colpito subito. L’ho inseguita con un bicchiere di vino per tutto il tempo, ma poi ho scoperto fosse astemia. E niente, alla fine è lei che ha ‘stordito’ me”. Il problema qui è il contesto: nel corso di una serata tra amici al bar, nessuno si sarebbe indignato per questo piccolo aneddoto. Ma di fronte alle telecamere di Rai 1 la situazione cambia. Soprattutto perché, non importa chi glielo imponga, se Gesù o le nazi-fem, agli italiani piace sempre non perdere occasione di dimostrarsi, almeno davanti a un grande pubblico, integralmente bigotti. 

È sempre mezzogiorno, la caccia al mostro a ogni costo fa paura

È come se le principali testate nazionali, e gli influencer più seguiti, abbiano uno slot quotidiano nel loro piano editoriale per inserire il mostro sessista del giorno. E se non viene fuori, lo stanano a forza, attaccandosi a qualsiasi parola possa essere giudicata appena appena fuori dagli standard della più bigotta morale nazi-fem. Tutto questo per arrivare a cosa? A niente, se non ad alimentare la caccia al mostro che non porta da nessuna parte. Al massimo, crea allarmismo, timore, fino al più puro fanatismo. Bella roba. Rai 1 non è il contesto adatto per una uscita del genere, come non lo sarebbe per una parolaccia. Non ci immagineremmo mai Carlo Conti aprire Tale e Quale Show mandando il pubblico a fancul0 perché si è guastato un microfono sul palco. Uno chef, invece, potrebbe farlo, in diretta, nel caso in cui gli si bruci il soffritto. Forse il problema è (anche) che la tv non la fa più solo chi la sa fare di mestiere. Ma questa è un’altra storia. Barzetti si è scusato via Instagram scrivendo di aver “capito quanto le mie parole siano state profondamente sbagliate”. Chiede quindi venia “a tutte le donne” ripromettendosi che “questa esperienza servirà per non commettere lo stesso errore”. E quindi è finita? No, sembra essere appena iniziata. Almeno fino a che qualcun altro non oserà dire in tv o sui social che, personalmente, preferisce le more alle bionde. Lo slot “mostro patriarcale” del già citato piano editoriale va comunque riempito ogni giorno. Pretestuosamente o meno, non importa. Conta solo che faccia engagement. 

È sempre mezzogiorno, le scuse dello chef Barzetti
È sempre mezzogiorno, le scuse dello chef Sergio Barzetti