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Maria Sofia Federico da Il Collegio al p0rno: sono davvero solo c… suoi?

Maria Sofia Federico da Il Collegio al p0rno: sono davvero solo c… suoi?

Maria Sofia Federico, chi è costei? Concorrente sedicenne del docu-reality Rai Il Collegio appena due anni orsono, oggi, appena raggiunta la maggiore età, lavora come attivista e sex worker.

Vegana e demisessuale, la sua scelta di darsi al p0rno postando contenuti anche piuttosto estremi sul proprio canale OnlyFans sta facendo discutere Twitter. Ossia il social in cui, fino a ieri l’altro, infiammava una agguerrita polemica sulla seguente questione: uno che piscia seduto può dirsi un “vero uomo”? La bagarre che si è accesa intorno all’affaire Federico, però, risulta un filo più interessante. Dice molto dei tempi in cui viviamo, come sul fatto che siamo un popolo di santi, poeti e portinai. Solo l’anno scorso, Maria Sofia Federico era stata intervistata da Le Iene nel servizio “Donne che non si depilano“. Tra le testimoni del pelo libero individuate dal programma di Italia 1, anche Giorgia Soleri. Oggi la fanciulla si avventura in una strada decisamente più estrema e l’intero internet scuote il capo in segno di grande riprovazione. Partendo dal sacro presupposto che ciò che questa ragazza, come chiunque altro, decida di fare del e col proprio corpo sia affar suo, risulta inevitabile porsi qualche domanda. Senza biechi moralismi, vorremmo interrogarci sul livello di consapevolezza che si possa possedere a 18 anni. E questo lo racconta, piuttosto bene, un documentario Netflix non recentissimo. Ma, forse, ancora attuale. 

Maria Sofia Federico tra p0rno e attivismo: è nato un nuovo mostro?

Maria Sofia Federico, per prima cosa, è convinta. Dal suo profilo Instagram, 158mila follower, mangia vegano, predica empowerment femminile e sex working senza posa. Di recente, ha anche denunciato un caso di revenge porn che la vede protagonista, nel ruolo di vittima. Alcuni suoi scatti hot postati su OnlyFans, sono finiti in vari gruppi Telegram, gratuitamente. Maria Sofia Federico non è per nulla soddisfatta di ciò. Intanto, colleziona collaborazioni hard con personaggi come LaDivaDelTubo, pornostar ninfa di Andrea Diprè. Maria Sofia Federico lecca piedi, si dà a pratiche BDSM, si spoglia, si fa fotografare dalla fidanzata “con gli occhi verdi” per soldi. E ammanta tutto ciò con l’egida dell’emancipazione femminile. Sparare a zero è molto semplice. C’è chi la considera, senza mezzi termini, un nuovo mostro social. I cortocircuiti sarebbero evidenti: se il suo consenso c’è, come è possibile sentirsi libere nel momento in cui si agisce allo scopo di intrattenere un pubblico, presumibilmente, maschile. Qualunque cosa tu decida di fare in questo pernicioso ambito, avrà sempre e comunque lo scopo ultimo di far tirare gran segoni a un mucchio di allupati. Viene spontaneo sperare che si possa aspirare a qualcosa di più, nella vita. Ma tant’è. Maria Sofia Federico è legalmente legittimata a fare ciò le pare: l’estetista, la cameriera, la sex worker. Perché ha scelto quest’ultimo sbocco lavorativo? Per “cambiare il mondo”, dice. Come dichiarava che avrebbe fatto due anni orsono, quando era concorrente de il Collegio: “Io so che cambierò il mondo”. 

Maria Sofia Federico e il caso Hot Girls Wanted

Dalla rinuncia alla depilazione come “atto politico” al p0rno amatoriale è un bel salto. Proprio di p0rno amatoriale parla il docu-film Netflix Hot Girls Wanted. Uscito nel 2015, quando OnlyFans nemmeno esisteva, il progetto segue le vite di alcune ragazze che, appena compiuti 18 anni, scelgono la strada dell’hard. Una lo fa perché vuole incassare soldi per aprirsi, poi, un’attività commerciale. Un’altra perché sogna di farsi notare da Drake e, un giorno, diventare la sua fidanzata. Un’altra ancora perché le piace il sesso e alzarci su due lire non le pare una cattiva idea. Le telecamere del documentario le seguono nei loro percorsi all’interno dell’industria, senza censure. Di settimana in settimana, vengono chiamate a girare video sempre più “settoriali”. Il livello di consapevolezza di ciò che andranno a fare o stanno facendo è molto basso. C’è quella che finisce al pronto soccorso, con danni forse permanenti, e chiama mamma ridendo. Sono giovani, hanno trovato un modo divertente per diventare “ricche”, tutto, rischi compresi, è un’avventura, qualcosa da raccontare alle amiche come sui social. Nessuna di loro è un’attivista, nessuna di loro è stupida. Forse, solo un filo incosciente. Come è giusto che sia. A 18 anni è praticamente impossibile avere la lucidità di pensare al di là dell’hic et nunc, forever young. Il “domani” appartiene ai vecchi. Intanto, Hot Girls Wanted è un horror. Ognuna di queste fanciulle si crede padrona della propria vita, si diverte, si vanta della strada intrapresa. Non tutte le loro storie, vere, finiscono “male”. L’impressione netta, però, è che si tratti in ogni caso di storie di brutale sfruttamento, con tanto di data di scadenza, più che di empowerment. Una di quelle storie, forse, si sta replicando oggi, sotto agli occhi, giudicanti o arrapati che siano, di tutti. Sono davvero solo c*zzi suoi?