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L’omaggio a Maurizio Costanzo ci ricorda quanto la tv sia sempre stata orrenda

L’omaggio a Maurizio Costanzo ci ricorda quanto la tv sia sempre stata orrenda

Maurizio Costanzo è venuto a mancare il 24 febbraio dello scorso anno. A quasi 365 giorni di distanza, Canale 5 ha voluto tributargli un omaggio, dal titolo “Dedicato a Te”, in seconda serata. Condotta da Maria De Filippi e Fazio e Maria De Filippi, la trasmissione è durata tre ore, dalle 23 alle 2 del mattino, totalizzando il 22 % di share (ben 2 milioni di telespettatori). Un ottimo risultato per la rete che, spesse volte, rischia di intravedere a stento numeri del genere perfino in prime time. A meno che non mandi in onda la soap turca Terra Amara. La nottata si è aperta con una Maria De Filippi visibilmente emozionata, commossa. Ma ci sono stati anche momenti horror non indifferenti, primo fra tutti l’intervento di Francesco Totti. Ricordando Maurizio Costanzo, impossibile non rendersi conto di quanto la tv sia sempre stata orrenda. Non lasciamoci fregare dalla nostalgia per i bei (?) tempi andati. Perché è altamente probabile che questi cosiddetti “bei tempi” non ci siano mai stati davvero.

Maurizio Costanzo, una tv di freak, wannabe e gente che urla

Maurizio Costanzo viene tuttora elogiato per essere uno dei padri fondatori della tv nostrana. E nessuno ha torto ad affermarlo, naturalmente. Seguendo “Dedicato a Te”, però, si realizza quanto la tv fosse orrenda, urlata e stipata di wannabe anche negli anni Novanta, in quel del mitologico Teatro Parioli in Roma. Se le testimonianze degli ospiti presenti in studio sono state spesse volte emozionanti, da Paolo Bonolis a Fiorello, i filmati di repertorio hanno mostrato quanto siamo abituati a vedere oggi nei nostri piccoli schermi. E di cui ci lamentiamo. Comici che non fanno per ridere, per esempio. “Chi dice che l’hashish sia una droga leggera, probabilmente non ne ha mai tenuti 5 kg in spalla” proferisce un giovanissimo Enzo Iacchetti facendo ridere la platea tutta. Dalle parti del disastroso, poi, l’intervento di Francesco Totti, lì per ricordare come fu proprio Maurizio Costanzo a convincerlo a pubblicare il suo mefitico libro di barzellette. Già che c’è, ne racconta – ovviamente, male – una sulle corna ed è difficile non pensare che si tratti di una infima stoccata alla ex moglie Ilary Blasi. Quanta classe, il Capitano. Tornando alla teche, nel bel mezzo di una telerissa tra più e meno sconosciuti, è lo stesso Maurizio Costanzo a esclamare: “Non so chi riuscirà a far smettere di gridare la gente in tv. Ma così l’Italia non può andare avanti”. E, invece, avanti ci è andata. Proprio “così”.

 

Maurizio Costanzo, questo omaggio tv è la rivincita di Fabio Fazio, il re dei sussurri

Se le tre ore di “Dedicato a Te” hanno smosso la nostalgia collettiva, non c’è cristiano che oggi non ne twitti a cuore aperto, chi gode davvero è Fabio Fazio. Il re dei sussurri tv ricorda questa televisione urlata e volgare con il classico sorrisetto da diacono che tiene. Stavolta, in versione beffarda. “Cacciato”, virgolette d’obbligo, dalla Rai, oggi fa sfaceli su Nove dove ha traslocato il suo Che Tempo Che Fa. E Pier Silvio Berlusconi, dopo avergli affidato la co-conduzione della serata in omaggio a Maurizio Costanzo, gli fa sapere pubblicamente: “Ti aspetto in Mediaset”. Ciò a prescindere dal fatto che Fabio Fazio sia un tailleur. O forse proprio per questo. Senza particolari picchi, completamente privo di brio, è buono per tutte le stagioni. Non il capo preferito da tutti, ma chiunque ce l’ha in armadio perché, non facendosi notare, non passa di moda mai. Per dare un’idea precisa di quanto siamo affermando, basti vedere la recente ospitata di Ghali dove nemmeno una domanda è stata posta sul “genocidio”, parola nemmeno pronunciata dal giovane artista con le treccine sul liberissimo Canale 9. “Dedicato a Te” oltre ad aver ricordato Maurizio Costanzo, ricorda a noi tutti, che la tv può essere urlata oppure tiepidamente sussurrata. Comunque, di sicuro orrenda. Come è sempre stata. Sipario.