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Fedez nullatenente? Scherzi (e Codacons) a parte, ha ragione lui

Fedez nullatenente? Scherzi (e Codacons) a parte, ha ragione lui

Perchè questo articolo dovrebbe interessarti? Ok, ok. Questa volta ci siamo tutti fatti un po’ prendere la mano davanti alla suggestiva ed improbabile immagine di “Fedez nullatenente”. Ma a mente fredda bisogna riconoscere che, al netto del consueto e pretestuoso esposto del Codacons, quanto dichiarato dal rapper in tribunale nel 2020 ha pienamente senso. E’ anzi piuttosto normale. E, soprattutto, del tutto legale

Fedez nullatenente. E questa volta bisogna riconoscere che, superato lo sbigottimento iniziale nell’immaginarsi il rapper a chiedere alla consorte Chiara Ferragni i soldi per una pizza, il polverone delle ultime 24 ore è stato decisamente pretestuoso. Non sorprende che a soffiare sul fuoco della polemica sia stato il Codacons. Facciamo quindi un passo indietro.

Repubblica ha pubblicato pochi giorni fa un audio di una udienza online del 2020, parte del dibattimento di uno degli innumerevoli contenziosi tra Fedez e Codacons. Al cantante viene ad un certo punto chiesto conto di immobili o altri beni come auto o barche a lui direttamente intestati. E lui risponde di essere “nullatenente” in quanto le proprietà sono riconducibili “a sue società”.

Il Codacons contro il “potere occulto e trasversale” di Fedez

Il Codacons stesso ha dunque preso la palla al balzo annunciando un nuovo esposto alla Guardia di Finanza a partire dalle parole del rapper. Sulle quali stava evidentemente già lavorando. Così il comunicato: “Attraverso una relazione tecnica realizzata dal Dott. Gian Gaetano Bellavia (già consulente di Report) è stato possibile ricostruire lo schema degli asset riconducibili a Fedez e tutte le modifiche degli assetti societari che hanno coinvolto le società del rapper”. “Il Gruppo è saldamente in mano alla società Zedef che fa capo alla famiglia di origine di Fedez e cioè oltre a lui stesso, alla madre e al padre che rivestono anche le cariche societarie chiave nella società stessa – recita l’esposto – Nell’arco di un quinquennio si sono succedute numerose operazioni straordinarie che hanno portato il gruppo ad assumere assetti sempre diversi. Ulteriori e specifiche considerazioni possono essere svolte valutando la tipologia di operazioni straordinarie poste in essere”.

Il Codacons prosegue: “La scelta di attivare istituti come fusioni inverse e scissioni non proporzionali asimmetriche evidenzia la padronanza con sistemi consulenziali raffinati e di elevato grado di complessità che vanno oltre una semplice esigenza economica o di sviluppo, come peraltro emerge dalla lettura dei relativi atti notarili (estremamente articolati) e dai flussi finanziari, ben rappresentati negli allegati documenti, che restituiscono un’operatività fiscale molto molto complessa”. Secondo l’associazione dei consumatori: “La situazione merita un’analisi più ampia al fine di cogliere le ragioni strategiche sottostanti che, ancorché potenzialmente lecite, possono talvolta travalicare e deviare in una forma di “potere occulto e trasversale” la cui conoscenza non può rimanere estranea all’attività istituzionale del Corpo”.

Fedez ridimensiona le accuse: “Tecnicamente nullatenente come molti imprenditori”

Ohibò, addirittura un “potere occulto e trasversale”. Fedez, interpellato proprio da Repubblica, ha subito ridimensionato il tutto: “Durante un processo mi è stata posta una domanda dal giudice circa quali beni mobili e immobili siano a me intestati. Ho risposto la verità: che non ho intestato nulla a nome mio e dunque sono tecnicamente nullatenente perché è tutto intestato alle società della mia famiglia, come avviene per molti imprenditori e imprenditrici di questo Paese. Se avessi detto il contrario avrei mentito davanti a un giudice compiendo un reato”.

Quindi, con toni maggiormente polemici verso il Codacons, ha ulteriormente spiegato nelle Stories di Instagram: “Prendo atto di questo grandissimo scoop che sta circolando su tutte le testate, diramato dal Codacons in cui campeggia il titolo ‘Fedez dichiara che è nullatenente’. No, non ho dichiarato questo. Come sempre prendono un pezzo di una cosa, lo decontestualizzano, lo fanno passare per un’altra cosa. Che bello. Allora, veniamo a noi”

Segue lo spiegone: “In uno dei tanti procedimenti per diffamazione che mi ha fatto il Codacons, tutti archiviati, ci tengo a dirlo, il giudice mi chiede: ‘Federico tu possiedi beni immobili, navi – che non possiedo – o macchine?’ E io faccio: ‘No, è tutto intestato alla mia società da questo punto di vista, riguardo a questa domanda io sono nullatenente’. Che non vuol dire che sono nullatenente in generale. Detto cio, io ho avuto controlli da parte della Guardia di Finanza che non hanno mai rilevato nulla di illecito. Attualmente non ho nulla in sospeso, quindi mi domando A) Quale sia la notizia B) Quale sia l’illecito C) Perchè il Codacons per far parlar e di se deve sempre buttare merda su di me e le persone con cui lavoro”

Fedez nullatenente. Ma non significa che non ha nulla…

Qui lasciamo Fedez all’eterna sfida con il Codacons sua nemesi ed entriamo più tecnicamente nel merito delle sue parole. Come hanno prontamente spiegato tutti i commercialisti interpellati dai giornalisti in queste ore, la pratica di Fedez di intestare i propri beni alle sue società è decisamente comune. Pienamente legale. E soprattutto non rende il rapper nullatenente. In primo luogo – e questa è logica – perchè Fedez detiene le quote delle società alle quali sono intestate le sue case ed auto. In secondo luogo: oltre ai beni materiali c’è il denaro. La domanda postagli in tribunale nel 2020 non riguardava i ricavi delle sue attività, la sua liquidità o eventuali altre forme di investimento finanziario.

I vantaggi di intestare i propri beni a società

Un’anima candida potrebbe infine domandarsi perchè uno dovrebbe intestare i propri beni non a se stesso direttamente ma alle proprie società. Intervistato dall’Huffington Post, il presidente dell’associazione nazionale commercialisti Marco Cuchel ha definito queste operazioni di “schermatura”. Sintetizzando così le ragioni: “Dalla divisione del patrimonio per questioni di successione a voler evitare l’aggressione dei beni da parte di eventuali creditori”. Sino naturalmente a vantaggi fiscali.