Home Stories Effetto Venezia: l’estate di Barbie e Oppenheimer fa bene al cinema italiano

Effetto Venezia: l’estate di Barbie e Oppenheimer fa bene al cinema italiano

Cinema in crisi

Dal 16 giugno al 21 settembre i biglietti di film di produzioni italiane ed europee costeranno 3 euro e 50, mentre gli americani a prezzo normale. Per i gestori il prezzo del biglietto è normale, il resto viene investito dal Ministero con i fondi previsti dalla Legge Cinema. Da ricordare che ci sono anche vari sconti per coloro che frequentemente si recano in sala.

Un’estate ricca di cinema

Sono 80 i film che sono usciti e devono uscire, la metà italiani. Ovviamente l’ondata di commedie leggere e ormai ripetitive non si ferma (fenomeno che caratterizza la produzione nazionale da troppo tempo). Film come Una commedia pericolosa e Un matrimonio mostruoso. La vecchia guardia del nostro, un tempo, glorioso cinema fortunatamente è ancora vegeta come il nuovo film d’autore Rapito del celeberrimo Marco Bellocchio.

L’iniziativa è stata pubblicizzata con l’uso di spot nella quale sono protagonisti gli attori vincitori ai David di Donatello. La campagna ha lo scopo di far ritornare nelle sale un pubblico (soprattutto d’estate), che anche a cause della pandemia, ha preferito lo streaming, tutto ciò valorizzando il prodotto italiano.

Risultati che fanno ben sperare

Le sale prendono un sospiro di sollievo, in quanto 5 500 000 di italiani le hanno frequentate nel mese di luglio e ben 13 000 000 tutta l’estate con 90 milioni di incassi. Il dato positivo è che sono numeri  superiori agli anni precedenti, anche al periodo pre covid. I dati sono:+127,5 % sul 2022; +66,9 % sulla media del triennio 2017-2019, mentre il record è stato raggiunto nel luglio 2011 con 5 800 000. Barbie, il film sulla famosa bambola, è una manna dal cielo per il cinema (31.597.358 in Italia).

Oltre al il film con Margot Robbie c’è il ritorno del famoso personaggio degli anni 80 Indiana Jones e il quadrante del destino (6.278.960 spettatori) e Mission: Impossible – Dead reckoning Parte 1 (5.153.757 incassi). Si può dire che in Italia è stata sfatata la leggenda che non si va al cinema d’estate. Sono anche usciti Shark 2 e ‘ I peggiori giorni’ con Massimiliano Bruno ed Edoardo Leo. Il 23 agosto è stata la volta di La casa dei fantasmi e soprattutto il grande evento di Chritopher Nolan; Oppenheimer, che nel mondo ha incassato quasi 900 milioni. Anche in Italia è un successo con ben 22.518.169 di incassi.

Alcune audaci produzioni italiane

Come già specificato precedentemente la cinematografia odierna italiana si suddivide di pochi buoni film d’autore e commediuole che ripropongono le stesse trame e battute da una decina di anni. I produttori hanno trovato un compromesso con il pubblico: dei blockbuster e degli altri generi si occupano gli americani, mentre noi proviamo a farti ridere. Nonostante ciò nuovi registi sono emersi negli ultimi anni, come Matteo Rovere, Sydney Sibilia, Gabriele Mainetti… che con i loro film commerciali ma audaci stanno provando a smuovere dal comfort i produttori e a cambiare opinione del pubblico nei confronti del nostro cinema. I titoli da citare assoluttamente sono, in corrispondenza ai nomi citati, Veloce come il Vento, Il primo Re, la trilogia Smetto quando voglio, L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, Mixed by Erry, Lo chiamavano Jeeg Robot e Freaks Out.

Molto interessante è il lavoro della casa di produzione Groenlandia, fondata da Matteo Rovere e Sydney Sibilia nel 2014. Ad essa si deve la produzione, oltre ad alcuni titoli sopra citati, anche a Il campione, La legge di Lidia Poët, Romulus, Mondocane, Ipersonnia… In diversi casi il pubblico italiano ha accolto calorosamente questi film, contribuendo al loro successo. Forse stiamo vedendo uno spiraglio di luce in fondo al tunnel che potrebbe far riportare il nostro cinema ad un livello per lo meno più dignitoso.

Un cinema di qualità

La percezione per le produzioni italiane, ormai condizionata negativamente da quello che esce da più di trent’anni, può cambiare abituandoci in un altro modo. Per questo serve far uscire titoli di una qualità più alta, con l’aiuto di nuovi registi, produttori, attori… rendendo il cinema un luogo più aperto, composto da competenze con maggiori ambizioni e ricerca del rischio. Da precisare che il tema principale non è estirpare la commedia all’italiana dal nostro cinema, bensì rinnovarla considerando che ci sono diversi attori e registi comici di talento. Quello che in Italia manca è una sorta di equilibrio, in cui pochi film cerano di espolorare altri generi; non sfruttando il fatto che nel nostro Paese ci sono un’infinità di storie che possono essere raccontate, esportabili anche all’estero.

Gli ultimi dati aggiornati sul cinema italiano

Il 7 settembre è uscito Io capitano di Matteo Garrone che narra di un’odissea moderna che devono compiere i protagonisti per raggiungere l’Europa partendo da Dakar, Adagio di Stefano Sollima (Suburra), Enea del giovanissimo Pietro Castellitto, Finalmente l’alba di Saverio Costanzo, Comandante di Edoardo de Angelis con Favino nel ruolo di Salvatore Todaro… Per rimanere nel cinema di guerra è in lavorazione anche il nuovo film di Matteo Rovere; il Sergente nella neve, adattato dal romanzo di Mario Rigoni Stern che però ha riscontrato rallentamenti a causa del conflitto tra Ucraina e Russia (luoghi delle riprese). Da notare anche diversi budget più cospicui rispetto alla norma come per i film Comandnate, Rapito, Il sol dell’avvenire, Adagio, Io capitano, Il sergente nella neve e L’ultima notte d’Amore che vanno dai quasi 10 milioni ai 15.